Il gioco: divertimento o problema Società
Il tema del gioco d’azzardo ha assunto in questi ultimi anni un notevole interesse, a causa della diffusione di un fenomeno che continua a coinvolgere i comportamenti di tantissime persone, quello della ludopatia. Un termine che fa capire subito che si parla di un qualcosa di patologico, da curare e controllare come ogni malattia che si rispetti.
Ma è possibile distinguere il semplice passatempo o il tentativo occasionale di rincorrere la fortuna con la nascita di un problema più serio? Capire la linea da non attraversare non è così semplice come potrebbe sembrare, anche se gli elementi per comprendere questo rischio ci sono.
Come sappiamo queste condotte, quando si esprimono in maniera controllata, sono assimilabili alla ricerca di momenti di emozione e per alcuni di speranza, nella possibilità di poter vincere una piccola o grande somma che possa permettere l’acquisto di un oggetto prezioso e desiderato o di cambiare le sorti nella propria condizione economica, migliorandola con un bel gruzzolo difficilmente raggiungibile con i consueti guadagni da lavoro.
Alla base di tutto ciò c’è la voglia di distrarsi dal quotidiano immaginando, in un istante, di ritrovarsi in una condizione completamente diversa, ammirato dai propri amici, stimato dalla propria famiglia per le nuove possibilità finanziarie, assicurandosi un po’ di serenità economica ed accrescendo così un bisogno di autorealizzazione, sottratta da quella frustrazione che negli ultimi tempi, specialmente, attanaglia ed affligge tante persone. Tutto ciò è comprensibile e non ha nulla di patologico.
E’ utile ribadire che questi elementi non sono deduzioni ma è quanto gli studiosi del tema, psicologi comportamentali ed esperti di settore, individuano come sentimenti latenti o manifesti che spingono molte persone a provare a giocare.
Tuttavia, la cronaca ci rivela quanto sia pericoloso il perseverare in una condizione di assiduità in questi comportamenti e quanto essi conducono al manifestarsi di problemi seri, di tipo economico e comportamentale, per le persone, le loro famiglie ed i loro cari. Ma si diceva della difficoltà di riconoscere i sintomi di questo disturbo e quando la soglia tra il normale ed il patologico viene varcata.
Vi sono dei veri e propri decaloghi proposti dagli esperti, che individuano la manifestazione del problema ed il cambiamento che si ha nella persona, capaci di far comprendere a chi è vicino se è il caso o meno di rivolgersi a professionisti o psicoterapeuti per correggere l’eventuale problema. Proviamo ad elencare alcuni di questi modi di agire che possono individuare la presenza di un possibile problema.
Ad esempio se la persona è totalmente assorbita dal gioco e ripercorre le proprie esperienze passate pianificando nuove imprese nelle prossime future giocate, escogitando i modi per procurarsi altro denaro per realizzarli. Il bisogno di giocare somme sempre maggiori per esaltare l’eccitazione del gioco. La convinzione di rifarsi delle somme perse spendendone altre per recuperarle rincorrendosi ad oltranza in questa ricerca. Il tentativo di controllare, di ridurre o di interrompere, senza successo, la spirale di continua volontà e convinzione di vincita nel gioco diventando, in questo percorso, irritabile e irrequieto.
E ancora, la voglia di sfuggire all’ansia ed alla depressione praticando assiduamente le sale da gioco, sfidandosi ed alimentando di conseguenza sensi di colpa con cambi di umore ed in alcuni casi di impotenza. Vi sono poi quegli aspetti che si identificano anche all’esterno come sintomatici di situazioni realmente difficili. Ad esempio il cominciare a mentire alla propria famiglia o al proprio terapeuta, nascondendo la condizione reale di gravità nel coinvolgimento al gioco, sino ai casi più estremi, dove si possono commettere azioni illegali per trovare risorse mettendo a repentaglio il lavoro, le relazioni costruite nel tempo e le opportunità di crescita scolastica e professionale.
L’ultima spiaggia è data dal momento in cui, irrimediabilmente, si cerca e si fa affidamento sugli altri per risolvere le situazioni di difficoltà economica grave alle quali si è giunti percorrendo la strada dell’azzardo. Il verificarsi di alcuni di questi atteggiamenti deve essere sempre ben valutato perché la manifestazione di questi fenomeni, quando non sono così assidui e manifesti, non danno la misura certa del superamento o meno di una determinata soglia di gravità.
E’ bene in queste situazioni di dubbio confrontarsi con i propri cari o con esperti, esponendo eventuali perplessità riguardo le proprie azioni e trattando la cosa con coscienza e senza falsi moralismi, prima che questi fenomeni assumano troppa importanza nella propria vita.
Questa è forse la parte più difficile ed è fondamentale l’aiuto di chi sta più vicino cercando di misurare il problema, avendo cura di non trattare la cosa con superficialità o, magari, facendosi convincere dal giocatore che il problema non esiste e che tutto è a posto. Le situazioni descritte nascono dall’esperienza cumulata da tantissimi casi e poco hanno a che fare, ovviamente, con il desiderio di provare a stuzzicare la fortuna, mettendola alla prova con una semplice giocata al “gratta e vinci” piuttosto che al “lotto” o qualsiasi altro gioco, con l’augurio per tutti di realizzare una bella vincita.
LUIGI RUBINO