La cistite nelle donne: cosa sapere Società

La nostra passeggiata informativa fra le patologie urologiche ci porta ad affrontare una patologia più specificatamente appannaggio delle donne e che può avere anche un impatto molto forte sulla loro qualità di vita. Stiamo parlando della Cistite, acuta o ricorrente che sia.

Questo termine, nell’accezione comune, è molto abusato per il fatto che con Cistite vengono comunemente etichettati sintomi, soprattutto irritativi, a carico dell’apparato urogenitale femminile, che invece possono riconoscere cause e condizioni diverse.

Vi sono diversi tipi di Cistiti.

Ad esempio cistite classica (una infezione batterica della vescica), cistite acuta chiamata più comunemente Cistite delle sposine senza febbre perché non è dovuta ad una infezione batterica, ma ad uno stato irritativo dell’uretra femminile causato dai frequenti rapporti sessuali ravvicinati.

La forma di cistite, che maggiormente impatta sulla qualità di vita delle donne, è tuttavia la cistite batterica ricorrente, che in maniera periodica si ripresenta e può per molto tempo condizionare la quotidianità di chi ne soffre.

Cosi come le prostatiti rappresentano una delle patologie più frequenti per cui un uomo si rivolge al suo medico di base o ad un urologo, è la cistite ricorrente la patologia che spesso spinge le donne a contattare il medico di base, l’urologo o anche il proprio ginecologo.

Come già accennato alcuni tipi di cistiti ricorrenti possono essere di tipo abatterico, con urinocolture spesso sempre negative ma con sintomi e disturbi minzionali che in tutto e per tutto richiamano le Cistiti.

La cistite attinica per esempio è un disturbo minzionale che può essere secondario a trattamenti radioterapici della pelvi o del bacino ed è causata dalle radiazioni utilizzate per questo tipo di terapia e che possono colpire direttamente o meno la vescica. Un discorso a parte meriterebbe la Cistite interstiziale, un tipo di cistite abatterica che, per la sintomatologia che provoca, per la difficoltà della diagnosi, per la scarsità di mezzi terapeutici, crea un impatto devastante sulla qualità di vita.

Al termine di questo excursus dove abbiamo parlato di una patologia frequente, la considerazione più semplice da fare è: vista anche l’incidenza che può avere nella vita, soprattutto delle donne, sarebbe opportuno evitare una diagnosi ed una terapia fai da te, per non rischiare di trattare in maniera inappropriata disturbi che rappresentano solo una epicrisi di altre condizioni patologiche o irritative oppure di sottoporsi a terapie concettualmente errate, soprattutto antibiotiche, che non danno risultati terapeutici ottimali e che rischiano di creare resistenze batteriche, limitando così le armi terapeutiche a nostra disposizione.

Diventa quindi importante rivolgersi precocemente ad un medico urologo per affrontare nella maniera più corretta questa patologia , soprattutto se la cistite assume un carattere di ricorrenza, fastidioso e condizionante.

ENZO TRIPODI