La cultura del vino educa il consumatore al bere consapevole e di qualità Società

Intervista al presidente dell’Associazione Italiana Sommelier, Sandro Camilli, in visita a Benevento per la consegna dei ′riconoscimenti′ alle aziende sannite per i vini ′premiati′ da Guide e Concorsi specializzati nel 2022: un evento promosso dal Consorzio Tutela dei Vini del Sannio, svoltosi quest’anno nelle suggestive sale del ″Museo Arcos″ di Benevento.

È stata una bella iniziativa, che conferma il salto di qualità di molte ″etichette″ del Sannio.

Sono davvero contento dell’invito ricevuto, innanzitutto per la partecipazione di tanti produttori e cultori del vino. Ho poi scoperto numeri molto importanti, che ahimè non conoscevo. Nel Sannio vi è una grandissima produzione e devo dire che ho assaggiato vini di un livello qualitativo molto elevato. La location scelta per l’evento, il Museo Arcos, coniuga perfettamente storia, arte e tradizioni di questo luogo, con l’arte… di fare il vino.

Le premiazioni e le ottime recensioni, sono un eccellente biglietto da visita per i vini del Sannio. Cosa serve per affermarsi sul mercato?

Quello che serve a questo territorio è ′più comunicazione′. È un territorio straordinario, che ha bisogno di essere valorizzato e promosso su scala nazionale. Bisogna mettersi insieme, fare sistema: è questa la carenza più grande che abbiamo un po′ in tutt’Italia.

La manifestazione all’Arcos va in questa direzione: uniti istituzioni, vignaioli, associazioni…

Il lavoro di squadra paga sempre. Parto dai produttori, che devono fare sistema, mettersi insieme e capire che quando c’è il bene di tutti, ci sarà anche il bene per ognuno di loro: bisogna tagliare un po’ di campanili, perché in giro ce ne sono ancora troppi!

Ai vostri ″corsi di sommelier″ vi è sempre grande partecipazione: è un modo concreto di avvicinare le persone al vino.

Nelle nostre aule, oltre a diffondere la cultura del vino educhiamo al gusto. Diventa importante, quindi, che anche le strutture ricettive, dai bar ai ristoranti ai bistrot, si adeguino a questa tendenza per soddisfare al meglio i consumatori, sempre più esigenti.

Dal Sannio e dall’Irpinia, terre di vino, vi è una inarrestabile fuga di giovani. In altre zone a vocazione vitivinicola come Toscana, Veneto e Piemonte, tante aziende hanno raggiunto il successo proprio grazie al loro apporto.

Bisogna trovare delle leve, delle forme -a partire dalle istituzioni e dai consorzi- per incentivare i ragazzi a restare sul territorio. In diverse regioni d’Italia vi è un ritorno dei giovani all’agricoltura e, quindi, anche alla viticoltura. Le nuove generazioni possono dare un grande contributo in questa direzione e, soprattutto, sono più propense al lavoro di squadra: indispensabile non solo per far crescere il territorio, ma per farlo conoscere in Italia e nel mondo.

GIUSEPPE CHIUSOLO

Foto: Il presidente nazionale AIS Sandro Camilli insieme ad Antonio Follo dell'AIS Benevento