La LADY D di Annalisa Angelone Società

In Piazza Federico Torre, spazio vitale e culturale scelto per molti eventi del cartellone di Città Spettacolo, il giornalista Antonio Tretola ha presentato l'ultima fatica letteraria di Annalisa Angelone dal titolo: Diana Spencer. Morte Mito e Misteri, edizione Polidoro. L'autrice, sannita doc, di origine pontese, ha fatto parte della redazione di Realtà Sannita, una firma prestigiosa per gli articoli del quindicinale, molto stimata dal compianto direttore Giovanni Fuccio.

Annalisa é laureata in Lingue e letterature moderne straniere all'Orientale di Napoli. Ế giornalista Rai, inviata del Tgr Campania, in Italia e all'estero. Ha già pubblicato Rossa lava di fuoco, vincendo il premio Napoli in pagina e Emily Dickinson. In questa ultima pubblicazione si narra della morte di Diana(ex consorte di Carlo, principe del Galles ed ora Re del Regno Unito), risalente al 31 agosto del 1997 in un incidente stradale secondo la ricostruzione ufficiale che tuttavia ha lasciato dei coni d'ombra con verità da appurare.

Nel libro viene trattata l'inchiesta francese, quella inglese (operation Paget), guidata dal capo di Scotland Yard, Jhon Stevens. Il processo (inquest), aperto il 4 gennaio 2004 e concluso il 7 aprile 2008, si chiuse con la sentenza del giudice configurando un omicidio colposo. La scomparsa di Lady D non riesce a dipanare l'intricata matassa, la versione ufficiale degli inquirenti confligge con quella dell'inchiesta giornalistica, quest'ultima ritiene che vi siano notevoli incongruenze rispetto alla dinamica dell'incidente, a cui si aggiungono le inesattezze divulgate, insomma un enigma ancora irrisolto.

L'autrice tratteggia la figura di Lady D, un'icona del secolo breve, impegnata nel sociale, un'esistenza volta a lottare contro le mine antiuomo, a mettersi contro i potenti tanto da scrivere un dossier di cui non è rimasta traccia. Lady D ha conosciuto anche Madre Teresa di Calcutta che, appresa la sua morte, commenta così la drammatica notizia: Diana era una grande amica, amava i poveri ed era una buona madre.

Altro non aggiungo perché il lettore, nelle 387 pagine frutto di un'attenta ricerca e visione di documenti, scoprirà tanti altri aspetti non riportati nella recensione per non svelare ulteriori dettagli ed incuriosirlo piuttosto a leggere un libro davvero scritto bene ed unico in Italia sulla figura di Diana Spencer.

NICOLA MASTROCINQUE    

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