La nostra prima risorsa: i giovani talenti Società

Siamo nell’era della sostenibilità, che le imprese di costruzione stanno affrontando con lungimiranza e abnegazione per dare origine ad una rigenerazione urbana e territoriale orientate alla Qualità della vita. Tra i fautori in Campania di questo nuovo modello del costruire, spicca Flavian Basile, architetto e imprenditore trentaseienne di Benevento, ai vertici di un Gruppo che comprende il “Consorzio MEDIL” ScpA, che unisce 90 aziende di costruzione ed è impegnato in grandi opere di pubblica utilità e la società di Ingegneria&Architettura “Offtec” Srl, astro nascente nella progettazione di metropolitane, ferrovie e poli universitari, centri sportivi e residenziali, ospedali e strade a scorrimento veloce. Un gruppo imprenditoriale moderno e dinamico, che fattura 95milioni di euro ed occupa complessivamente circa 1.000 persone, con un’età media tra le più basse in Italia. La sua forza consiste nel coniugare con intelligenza le eccellenze del costruire con quelle dei servizi, al fine di cogliere appieno i cambiamenti di un mercato sempre più competitivo e in rapida evoluzione. “Quello che ci differenzia dagli altri player è aver diversificato il nostro business in due rami principali: la progettazione e la costruzione di grandi opere. Con la nascita di “Offtec” abbiamo realizzato un modello aziendale molto più europeo, dinamico e diversificato in più asset strategici”.

Incontro Flavian Basile nel suo ufficio, lunedì mattina. Sul tavolo l’agenda con l’appuntamento fissato per il giorno dopo, martedì 20 settembre, a Roma, nella sede dell’Anas Spa per firmare il contratto da 145milioni di euro inerente la realizzazione del 1° Tratto Grosseto-Siena. Un incontro a ridosso di un altro appuntamento da inserire nell’album dei ricordi: la consegna del Premio International Architecture Awards 2022 (promosso dal Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design e dall’European Centre for Architecture Art Design and Urban Studies), ritirato ad Atene la settimana prima insieme ad un gruppo di collaboratori. “È stata una bellissima cerimonia di premiazione, svoltasi ai piedi dell’Acropoli, con il Partenone sullo sfondo. Indimenticabile è l’espressione che ho letto sul volto dei presenti - tutti grandi architetti e manager di affermati brand internazionali - quando siamo saliti noi sul palco: eravamo i più giovani, dei ragazzini rispetto a tanti di loro. Grandissima emozione e gratificazione l’ho provata per le parole del presidente della giuria, Christian Narkiewicz-Laine, che avvicinandosi ha detto: “Mi sono totalmente innamorato del vostro progetto”.

Un premio che, indirettamente, rappresenta un “riconoscimento” anche per il territorio in cui l’azienda opera, la città di Benevento. La “Offtec”, comprese le sedi di Milano e Catania, occupa 50 professionisti che hanno avuto modo di confrontarsi coi lavori di archistar internazionali: non è un controsenso affidarsi sempre a personalità esterne per progettare opere avveniristiche, anziché valorizzare le risorse che un territorio esprime?

Bisognerebbe avere questa consapevolezza, a tutti i livelli, purtroppo non c’è! Oggi per noi è comunque importante far conoscere che in Campania e nel Sannio in particolare opera un Gruppo con una visione globale e un’azienda di nuova generazione che, nella moderna progettazione, è in grado di competere a livello internazionale: progettare opere per 1miliardo di euro è sinonimo di forza, sostenibilità, carattere e ambizione rispetto alla concorrenza.

Sei stato lungimirante ad intuire le potenzialità di mettere insieme due settori fondamentali, che oggi si integrano alla perfezione.

L’architetto, rispetto all’ingegnere è un creativo, ha più sogni: sogna di realizzare un grattacielo, sogna di primeggiare, sogna di diventare come Renzo Piano. Io lo dico sempre ai ragazzi d’ingegneria - che poi, diciamolo, come settore genera anche più business -: tutti sono interessati a vedere una bella opera, pochi alla complessità della sua realizzazione. L’ingegneria è un mondo fatto per gli appassionati, racchiude quello che c’è dietro e dentro un’opera; l'architettura invece è di tutti, perché è visibile, entra nel cuore delle persone.

Tanti giovani sono attratti da questi mondi ed intraprendono percorsi formativi per arrivare un giorno a farne parte. È un settore produttivo che necessita di molteplici figure professionali, oggi e sempre di più in futuro.

Oggi si parla di sostenibilità, di efficienza, di manutenzione, di domotica, quindi di case intelligenti, ferrovie intelligenti, logistica intelligente. Per fare tutto questo servono ingegneri, architetti, geometri, serve il topografo, il perito, l’ingegnere ambientale, l’ingegnere informatico, l’ingegnere energetico. La progettazione non è più racchiusa in una sola figura professionale, bensì in un pool di persone, che insieme riescono ad essere affidabili, concorrenziali, capaci di garantire altissime performance.

In provincia di Benevento, oltre all’UniSannio abbiamo diversi Istituti secondari che sono il vostro principale bacino per futuri collaboratori. In che modo la storia imprenditoriale di Flavian Basile può essere di stimolo e di esempio per tanti giovani sanniti?

Si deve avere innanzitutto la consapevolezza che il mondo è cambiato, per cui anche la figura del progettista oggi è molto diversa. Amministrando due aziende con un percorso comune, anche se con attività distinte, a volte capita di sentirmi un architetto al servizio dell'impresa di costruzione, altre volte mi sento un costruttore al servizio dell'azienda di progettazione. È finito il tempo delle società che fanno solo costruzione, solo ingegneria o solo architettura, magari legate alle sorti di una sola persona. Quel mondo, non esiste più.

Diamo qualche dato sui vostri volumi, anche perché sono i numeri a certificare il vostro successo.

Quest’anno “Offtec” supererà i 2milioni di fatturato, con 10milioni di portfolio ordini da evadere nei prossimi mesi: siamo passati da un livello diciamo “molto contenuto” ad un livello “abbastanza ampio”. Attualmente, insieme ad altre realtà stiamo progettando 9 stazioni della metropolitana di Catania, con 6 km di linea e a breve inizieremo la progettazione anche del lotto successivo, per un totale di oltre 600milioni di euro di opere: da progettare e poi realizzare. Tra i lavori… in cantiere, importanti progettazioni per nuovi ospedali, scuole e l’università a Bologna.

Per aziende sannite come la Offtec, la presenza dell’Università del Sannio può diventare un valore aggiunto?

Lo è già. Abbiamo avviato un progetto in collaborazione con l’Unisannio, Medil Business School, che prevede percorsi formativi in grado di far conoscere ai ragazzi, da un lato ciò che realmente li aspetta dopo la laurea, il reale mondo del lavoro, dall’altro che non bisogna ispirarsi al solo modello laurearsi a Benevento e andare a lavorare a Milano, Londra o New York, pensando che qui non vi è alcuna opportunità. Noi proviamo a far capire ai giovani che non conta tanto il dove lo fai, conta quello che fai e come lo fai. E se vogliono, se desiderano, se sono volenterosi e hanno grandi ambizioni, hanno temperamento, possono anche scegliere di restare a Benevento ed occuparsi, come nel mio caso, di grandi progettazioni: progettare una metropolitana dal valore di 500milioni di euro, non è da tutti. Noi ci siamo riusciti, pur non avendo nel nostro team persone che l'avevano già fatto: abbiamo studiato, ci siamo impegnati, con orari impossibili, però alla fine vi è sempre una grande gratificazione, non solo economica ma soprattutto di responsabilità.

Tra i vostri lavori più significativi anche il “raddoppio della Telesina”, con un progetto che è risultato essere ‘primo’ nella gara.

È stato possibile perché conoscevamo bene il territorio, le sue potenzialità e criticità. Indipendentemente da come finirà con i ricorsi, è stata per me e per i miei collaboratori una grandissima soddisfazione. Devo dire che la gratificazione professionale rappresenta il primo obiettivo per un ragazzo che entra a far parte di Offtec o di Medil.

Sempre in quest’ottica di valorizzare il capitale umano giovanile, che altro è possibile fare, da parte dell’impresa, per evitare la “fuga” dei giovani talenti dal Sannio?

Guardando al futuro, insieme all’Università del Sannio e ad altri Partner, nel 2023 creeremo dei moderni laboratori dove aggregare e far agire insieme diversi profili e competenze legate al mondo della progettazione. Daremo a tanti ragazzi l’opportunità di condividere idee, imparare gli uni dagli altri, liberare immaginazione e creatività, ma soprattutto a guardare al futuro con maggiore ottimismo.

Le costruzioni sono da sempre il principale volano di sviluppo, perché raggruppano intorno a sé tanti comparti produttivi: se ripartono, le opportunità di trovare qui un lavoro aumentano notevolmente.

Noi anche su questo stiamo lavorando, avviando un percorso con gli istituti professionali. Oggi non c'è bisogno solo di laureati, abbiamo bisogno anche del livello base, che è poi lo zoccolo duro: quindi i ragazzi di istituti come il geometra, il professionale, l'industriale. Il nostro è il paese dove solo il 17% della popolazione universitaria arriva a laurearsi, dopo sette anni, quindi una media molto bassa; però siamo anche il paese dove l’89% dei diplomati s’iscrive a una Facoltà universitaria. Non è vero che solo chi ha una laurea può fare determinate cose. Oggi importante è fare le cose, che significa anche entrare da non esperto in una società, fare esperienza e, se si ha un buon maestro, tutto diventa molto più semplice. C’è bisogno però di tanta volontà, passione ed ambizione.

Col vostro lavoro, al pari di una ‘etichetta’ famosa, diffondete il nome del Sannio nel mondo eppure quasi mai siete portati ad esempio, specie per le giovani generazioni.

È vero. La nostra opera può raffigurarsi come export: portiamo la progettazione made in Sannio sui mercati internazionali. Non è detto che il prodotto locale debba essere per forza il vino o il torrone, può anche essere l’intelligenza, il lavoro intellettuale. E credo che questo debba essere non solo protetto e preservato, ma soprattutto sostenuto. Io mi sto adoperando tantissimo per far conoscere la nostra realtà ai giovani, perché se un giovane s’iscrive a Ingegneria deve sapere che già oggi c’è un’alternativa al lavoro in uno studio al nord Italia o all’estero. Noi siamo la testimonianza che è possibile realizzare qui i nostri sogni.

In chiusura, cosa diciamo ai tanti giovani che come te vogliono, appunto, realizzare qui i loro sogni?

Intanto ringrazio te e Realtà Sannita per l’intervista. Ai giovani dico: siate affamati. È vero che occorre studiare, specializzarsi… tutti fattori importanti, ma non decisivi. Ciò che più caratterizza la voglia di emergere è la volontà, il carattere che metti in quello che fai, giorno dopo giorno, consapevole che tutte le grandi imprese hanno avuto piccoli inizi. Molte volte non conta da dove vieni, ma l’obiettivo che hai in testa, l’ambizione, l’orizzonte che vuoi raggiungere. Noi non ci siamo mai soffermati sulle problematiche, le abbiamo risolte; non ci siamo mai soffermati sui risultati, li abbiamo raggiunti. Domani firmeremo un importante contratto: ma dopo la firma, iniziamo subito a lavorare per il prossimo obiettivo.

GIUSEPPE CHIUSOLO