La Uil Fpl preoccupata per il futuro di circa 150 dipendenti di Villa Margherita dopo i noti eventi di Covid-19 Società

La segreteria provinciale della Uil Fpl ha inviato al direttore generale di Villa Margherita Santo Stefano, Stefano Garelli, al direttore delle risorse umane, Fabio Buonfigli, al direttore amministrativo, Stefano Nordera, al prefetto di Benevento, al direttore generale dell’Asl Benevento e al sindaco della Cittaà una nota con la quale mette tutti in guardia rispetto al futuro di Villa Margherita di Benevento, dopo i noti eventi di Covid-19 che l’hanno travolta negativamente.

Nella nota si legge che: “Il futuro dei circa 150 dipendenti, peraltro fortemente preoccupati per quanto sta succedendo, è sicuramente il primo obiettivo che si pone questo Sindacato all’indomani dei tragici eventi che sono accaduti. Anche la questione del mantenimento delle risorse umane attualmente occupate nell’Azienda è un obiettivo che deve essere assolutamente salvaguardato. Addirittura, sembrerebbe che già dall’inizio del prossimo mese di maggio, dopo l’uscita cadenzata degli ammalati di Covid-19 guariti, l’Asl Benevento avrebbe vietato ulteriori ricoveri”.

Infine, la richiesta: “Nel corso di un incontro che vorremmo tenere al più presto con la Direzione dell’Azienda – anche con l’ausilio di una videoconferenza - capire come vorrete programmare il futuro, e prioritariamente come poter salvaguardare tutti i posti di lavoro, anche nell’interesse dell’economia territoriale”.

Sono fortemente preoccupato del futuro dell’Azienda - dichiara Giovanni De Luca (Uil Fpl) - poiché dopo gli eventi di un mese fa, al personale va comunicato con precisione cosa deve aspettarsi. Da quando sono accaduti tali eventi - continua il sindacalista - nessuna comunicazione è stata prodotta dalla Direzione dell’Azienda, che permane comunque un’eccellenza sul territorio sannita, e della quale non vorremmo affatto privarci. E’ giunto perciò il momento - conclude De Luca - che ci facciano sapere cosa deve aspettarsi tutto personale in servizio. Voglio, infine, sottolineare che, a fronte dei circa 150 lavoratori, ne rimangono in servizio solo un paio di dozzine, mentre tutti gli altri si trovano in ferie forzate, in malattia e in quarantena”.