LE ULTIME SETTE PAROLE DI CRISTO SULLA CROCE. La sonata eseguita dall'Accademia di Santa Sofia Società
La Pasqua è ormai vicina, nell'Auditorium di Sant'Agostino, l'Orchestra da Camera dell'Accademia di Santa Sofia con la voce narrante di Mariarosaria Passante, hanno immerso il pubblico nel drammatico contesto della Passione e della Morte del Signore, il Redentore del Mondo. Gli indirizzi di saluto sono stati rivolti dai due direttori artistici dell'Accademia di Santa Sofia Marcella Parziale e Filippo Zigante.
La pillola scientifica, invece, è stata trattata da Celestino Grifa, professore di Petrologia e Petrografia dell'Università degli Studi del Sannio, dal tema: Appia, la polvere e la storia. Il docente ha illustrato le tecniche costruttive dei Romani per la realizzazione della Regina Viarum, uno snodo strategico per il percorso delle merci, per il passaggio di due carri contemporaneamente, per il rilancio dell'economia dell'Urbe.
A rendere intenso il dolore del Cristo sofferente, per gli inauditi patimenti subiti, nonostante la sua innocenza, pronto a rimettere lo spirito al Padre all'ora nona, la nota partitura di Franz Joseph Hadyn, (1732-1809), Le settime parole di Cristo sulla croce, sonata composta nel 1887. Il grande compositore rimarca: La musica da me composta dovette adattarsi a queste circostanze e non fu facile scrivere sette Adagi di dieci minuti l'uno senza annoiare gli ascoltatori: a dire il vero mi fu quasi impossibile rispettare i limiti stabiliti.
In una lettera, scritta l'8 aprile 1787, inoltrata all'editore inglese Forster, per accompagnare il suo capolavoro rimarca: Ogni sonata e ogni testo è espresso dai soli mezzi della musica strumentale in maniera tale che solleciterà necessariamente l'impressione più profonda nell'animo dell'ascoltatore più distratto. Il componimento comincia con un'introduzione (Maestoso e adagio), con la sonata I (Largo), Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno. In scaletta la II (Grave e Cantabile) Oggi sarai con me in paradiso, la III (Grave) Donna, ecco tuo figlio, la IV (Largo) Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato, la V (Adagio) Ho sete, la VI (Lento) Tutto è compiuto, la VII (Largo) Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito. Il componimento infine, si conclude con il terremoto (Presto e con tutta la forza).
I brani musicali eseguiti sono stati intervallati dalla voce narrante di Maria Rosaria Passante.
I testi recitati magistralmente sono stati tratti dai Vangeli e curati dal direttore artistico Filippo Zigante. L'opera è stata eseguita dalla straordinaria ensemble formata da: Riccardo Zamuner, Maria Teresa De Sannio, Teresa Giordano, primi violini: Maria Saveria Mastromatteo, Emanuele Procaccini, Niccolò Laiso, secondi violini; Francesco Solombrino, Martina Iacò, Viole; Francesco Mastromatteo, Sancho Juan Gonzalez Almendral, violoncelli; Gianluigi Pennino, contrabbasso.
Scroscianti e prolungati applausi sono stati rivolti all'Orchestra da Camera dell'Accademia di Santa Sofia, all'attrice, dal pubblico davvero la fede e la musica hanno dato vita ad un binomio inscindibile, creando un impatto emotivo indescrivibile.
NICOLA MASTROCINQUE