L'ecopelliccia, giovane e di tendenza Società

Nonostante il clima non proprio invernale al quale stiamo assistendo, l’eco pelliccia sembra essere il capo di tendenza della stagione.

Certamente negli ultimi anni sono stati molti i fattori che hanno scoraggiato la vendita delle pellicce vere; tra i motivi etici sostenuti dai tanti movimenti animalisti ed i costi proibitivi di questo caldo capospalla, il trend è stato reinventato a favore dei modelli ecologici che, grazie anche ai prezzi non esorbitanti, possono essere scelti in varianti più originali e colorate. Se prima si puntava su modelli resistenti al passare delle stagioni e su colori passe-partout, ora si scelgono tagli originali e meno ingombranti, come gilet e bomber, e colori più audaci.

Passeggiando tra le vie dello shopping più prestigiose, non si può non notare che il trend della pelliccia per alcuni inavvicinabili marchi di lusso rimane interpretato alla vecchia maniera, con costi equiparabili a quelli di un’automobile, ma si tratta per lo più di firme che devono andare incontro al budget (ed ai gusti) della clientela straniera come quella russa, spesso esigente e con pochi limiti di spesa.

Al contrario alcuni brand, soprattutto quelli di fascia media, hanno rinunciato alla pelliccia vera in favore di quella eco, riuscendo così ad accontentare anche la clientela giovane, forse più sensibile a temi come quello dell’ecologia e dei diritti degli animali.

Inoltre la moda è sempre più mutevole, una volta l’acquisto della pelliccia era uno status simbol da scegliere con attenzione, quasi un investimento che sarebbe stato conservato e sfruttato a vita; ora questa mentalità è stata quasi totalmente sradicata in favore del consumismo e dell’ecologia e la povera vecchia pelliccia rischia di restare chiusa nell’armadio in favore della sua sorellina più giovane, la versione ecologica, che, per bellezza e morbidezza, sta raggiungendo standard fino a pochi anni fa inimmaginabili.

RENATA DEL PRETE

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