L'ematuria: le urine rosse Società

E’ risaputo che, di solito, la presenza del sangue in liquidi o tessuti corporei che non siano i vasi sanguigni, allarmi in maniera significativa sia gli uomini che le donne. Una delle condizioni più evidenti, e di conseguenza più allarmanti, è la presenza di sangue emesso con le urine.

Tale condizione patologica è definita ematuria, ed è la conseguenza di una perdita di sangue che si è venuta a creare negli organi dell’apparato urinario, reni, ureteri, vescica, prostata ed uretra, in seguito a condizioni patologiche di diversa eziologia e di variabile gravità clinica. Anche situazioni non patologiche possono determinare la presenza di sangue nelle urine in diversa quantità.

Una perdita di sangue con le urine può anche aversi senza che tale liquido corporeo perda il suo classico colorito giallo paglierino. In tal caso si parlerà di ematuria microscopica o microematuria, e potrà essere evidenziata esclusivamente con lo studio microscopico del sedimento urinario nel corso di un normale esame chimico-fisico delle urine.

La microematuria può essere certamente la spia di condizioni patologiche sub-cliniche, sia nefrologiche che urologiche che ematologiche, ma può anche semplicemente essere una condizione temporanea dovuta alla assunzione di alcuni farmaci o ad una attività fisica più intensa. Inoltre è di facile riscontro nei bambini in cui la capacità di filtrazione del glomerulo renale non si è ancora ben sviluppata.

Se il riscontro della microematuria diventa costante ed è presente in più esami delle urine effettuati a distanza di tempo uno dall’altro, e se l’esame microscopico del sedimento urinario segnala un aumento del numero di emazie presenti, è consigliabile effettuare ulteriori indagini cliniche e di laboratorio per poter effettuare una diagnosi di certezza.

Quando invece vengono emesse urine che hanno modificato il loro colorito classico verso tonalità di rosso, dalla cosiddetta lavatura di carne al rosso rutilante, intenso, fino al colorito brunastro e marrone, allora si parlerà di macroematuria o di ematuria franca. In questo caso la presenza del sangue nelle urine sarà in concentrazione nettamente più alta, a volte preponderante.

Naturalmente questa condizione clinica allarma in maniera considerevole il paziente e lo porta a rivolgersi con urgenza al proprio medico di base, all’urologo, o a recarsi al più vicino Pronto Soccorso.

Le cause della macroemturia possono essere diverse, e vanno dai traumi, addominali pelvici o perineali, subiti accidentalmente o incidentalmente, all’assunzione di alcuni farmaci, a patologie di tipo infiammatorio come cistite prostatiti e pielonefriti, a calcolosi delle vie urinarie, fino a patologie neoplastiche parenchimali del rene, della mucosa di rivestimento della cavità renali ureterali e vescicali, il cosiddetto urotelio, ed alla neoplasia della prostata.

E’ evidente come in tali patologie neoplastiche, la ematuria sia esclusivamente un sintomo, un allarme clinico, una spia, di una patologia in diverso stadio di gravità clinica e che quindi, come tale, non può e non deve essere sottovalutata. Nella pratica clinica è ancora frequente il riscontro di pazienti, soprattutto uomini, che nascondono per troppo tempo tale sintomo o che lo rivelano soltanto quando l’aggravarsi delle condizioni cliniche li espone a seri rischi per la loro salute.

Una diagnosi eziologica che vada rapidamente ad individuare la causa della ematuria, diventa fondamentale per poter instaurare una terapia, medica o chirurgica che sia, che permetta la risoluzione temporanea o sperabilmente definitiva del problema. Importante quindi superare le ritrosie e le paure, astenersi dalle terapie “fai da te” e rivolgersi con fiducia al proprio urologo di riferimento.

ENZO TRIPODI