Lo scienziato Zichichi parlerà in Cattedrale Società
Il prossimo 9 aprile alle ore 18.00 lo scienziato Antonino Zichichi ritorna nella Cattedrale a Benevento per tenere una conferenza su “Galilei divin uomo”. L’iniziativa di grande spessore culturale, promossa dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Redemptor hominis”, rientra nel progetto “I testimoni della fede” che l’istituzione accademica sta promuovendo in questo anno speciale che Papa Benedetto XVI ha dedicato alla riscoperta della Fede.
Invitai il prof. Zichichi a Benevento insieme all’Associazione Sacra Famiglia il 13 ottobre 1996, nel 79° anniversario delle apparizioni della Vergine di Fatima, e l’illustre scienziato tenne un’indimenticabile conferenza intitolata: “La nuova alleanza tra scienza e fede all’alba del terzo millennio”.
Invitai ancora Zichichi a Benevento il 28 maggio 2002 e tenne una conferenza su: “Dio e la scienza”, durante il primo Congresso Eucaristico Beneventano che ebbi la gioia di organizzare e che si concluse con la presenza del Cardinale Ratzinger, oggi Pontefice.
Da circa un anno inseguo il presidente della federazione mondiale degli scienziati, divenuto amico stimato e carissimo, che per la terza volta ritornerà nel Duomo della nostra città a regalarci un pomeriggio indimenticabile. Racconterà la vita, le opere, le scoperte e le invenzioni di Galileo Galilei, toccando le questioni più attuali di fisica, ecologia e biotecnologie.
Antonino Zichichi ha la capacità di spiegare verità taciute per secoli, al fine di promuovere un nuovo modo di intendere il rapporto tra ricerca scientifica e spiritualità. Sfatando il mito dell’ateismo di Galilei, il nostro scienziato dimostra come il “divin uomo”, con la sua indagine totalmente innovativa sulla “Logica del Creato”, deve essere considerato il Padre della Scienza. Galilei è una figura di grandezza straordinaria, che si staglia in tutta la sua geniale modernità.
Infatti l’insegnamento galileiano sta alla base di tutte le conquiste della scienza, da Newton a Einstein, da Dirac e Fermi al Supermondo. L’insegnamento di Galilei è del resto anche la chiave interpretativa per un altro tema di ineludibile attualità: il ruolo della scienza oggi.
Contestando chi sostiene che la scienza non abbia nulla da scoprire, Antonino Zichichi mostra su quali cammini le applicazioni delle grandi scoperte scientifiche debbano essere indirizzate al fine di servire davvero l’uomo, il suo progresso civile e sociale.
Il prof. Zichichi è un divulgatore impareggiabile delle complesse conoscenze scientifiche. Ha compiuto studi e ricerche sulla struttura dei costituenti fondanti la materia e sulle forze fondamentali della natura. Ha pubblicato oltre 800 lavori scientifici, alcuni dei quali hanno aperto nuove strade della fisica subnucleare delle alte energie. È autore di sei scoperte: l’antimateria nucleare; l’ “energia effettiva” nelle interazioni tra quark e gluoni; la struttura “tipo-tempo” del protone; il primo esempio di particella barionica contenente un quark della terza famiglia; l’effetto “leading” nella produzione di barioni con quark della seconda e della terza famiglia; l’impossibilità di frantumare il protone (l’ultimo mattone pesante carico dell’universo) alle energie estreme finora raggiunte.
Ha inventato nuovi strumenti tecnologici, tra cui il circuito elettronico per la misura di alta precisione dei tempi di volo delle particelle subnucleari; ha ideato e realizzato il Laboratorio del Gran Sasso. È autore di idee originali tra cui quella di una terza colonna leptonica nella struttura delle particelle fondamentali, che ha portato alla scoperta del terzo leptone pesante e quella che ha permesso di abbassare di 700 volte il livello di energia necessario per produrre il supermondo. Professore emerito di fisica superiore nell’università di Bologna, ha fondato e dirige il centro di cultura scientifica “Ettore Majorana” di Erice.
È stato presidente dell’istituto nazionale di fisica nucleare, della società europea di fisica e del comitato Nato per le tecnologie di disarmo. Attualmente è presidente della federazione mondiale scienziati e presidente del centro “Enrico Fermi” di Roma. Ha ricevuto lauree honoris causa, onorificenze e riconoscimenti scientifici in Argentina, Cina, Georgia, Germania, Italia, Malta, Polonia, Romania, Ucraina, Usa.
È membro della “Academia Europaea” e della Pontificia Accademia delle Scienze. Per la sua scoperta dell’antimateria nucleare, la società italiana di fisica gli ha conferito nel 2001 il premio “Enrico Fermi”, istituito per celebrare il centenario della nascita del grande fisico italiano. Ogni qualvolta lo scienziato Antonino Zichichi è giunto tra noi, una folla enorme di giovani e appassionati della ricerca scientifica e della verità, ha riempito la Cattedrale di Benevento.
Da lui apprendiamo ancora una volta che “Non esiste alcuna scoperta scientifica che possa essere usata al fine di mettere in dubbio o negare l’esistenza di Dio”. Proprio il grande Galilei, scopritore del principio di inerzia, della relatività e delle prime leggi che reggono il creato, era credente e considerava la scienza uno straordinario strumento per svelare i segreti di quella natura che porta le impronte di Colui che ha fatto il mondo.
Credenti erano anche Maxwell e Planck, padri della fisica contemporanea, uomini che hanno aperto nuovi orizzonti sulle leggi dell’universo, grazie allo studio di particelle infinitamente piccole, tanto piccole da non poter contenere traccia né di angeli né di santi, e da non poter quindi avallare, apparentemente, alcuna spiegazione razionale dell’esistenza del divino. Ripercorrendo le grandi scoperte della scienza galileiana moderna, illustrandone con estrema chiarezza l’impulso innovatore, Zichichi dimostra come Fede e Scienza non siano in alcun modo in contrasto l’una con l’altra e come possano essere doni distinti di Dio, espressione delle due componenti di cui tutti siamo fatti: il Trascendente e l’Immanente.
Le conquiste della scienza non oscurano le leggi divine, ma le rafforzano, contribuendo a risvegliare lo stupore e l’ammirazione per lo stupendo spettacolo del cosmo che va dai confini di un protone ai confini dell’universo.
PASQUALE MARIA MAINOLFI