Mamma, che ammucchiata di manifestazioni in città! Società

"Cavalie', secondo voi, noi a Benevento come diceva Pappagone, alias Peppino De Filippo siamo vincoli (cioè uniti) o sparpagliati? Come dite?! 'Noi, sia pure sparpagliati in partiti, partitine e 'voci sparse', a Palazzo Mosti e particolarmente alla 'Rocca dei Rettori', siamo vincoli nel portare acqua, nel suo supremo interesse, al mulino Sannio ( forse fatta eccezione per l'ATO l'ambito territoriale ottimale, che si occupa, a maggioranza irpina, delle risorse idriche... ) Cavalie', non fate il patriottico! E, comunque, scendiamo dal cavallo dei grandi ideali(!). Parliamo di eventi ovvero di manifestazioni artistico culturali, ricreative e affini. A fine giugno noi a Benevento abbiamo registrato la più grande concentrazione di inaugurazioni, mostre, celebrazioni, rassegne e musica. Tutti a... sparare, quasi nella stessa ora, i 'loro' fuochi pirotecnici, incuranti che gli spettatori i quali non hanno il potere dell'ubiquità fossero ridotti di numero, diciamo pure 'sparpagliati', per la concomitanza di altri fuochi d'artificio. Fatto sta che gli strabocchevoli eventi celebrati nei fatidici giorni del 25 e 26 giugno sono stati ammassati, compressi, confusi, aggrovigliati. Ricordiamoli fugacemente: 1) Passeggiata inaugurale, con tutte le massime autorità, del riattato viale Atlantici; 2) Inaugurazione del Museo d'arte moderna, alla presenza di Bassolino e company, ovvero della onnipresente signora Lonardo in Mastella; 3) Trigginvest, trainato dal duo Lamparelli Baccari, teso all'esaltazione di quel centro storico; 4) Contattotour, ovvero la musica straripante di tutti i Dj di radio Company; 5) Il Sannio tra sapori e folklore, ovvero il ruolo delle Pro Loco; 6) Bab Festival Burattini a piazza Roma e 'Teatrino giullare', giocoleria e teatro di strada per corso Garibaldi; 7) Conclusione del Trofeo Shalom (calcio e teatro); 8) Solenne affiliazione del direttore della Biblioteca 'F. Pacca', Lamberto Ingaldi, alla congregazione dei Fratelli delle scuole cristiane (il mitico Collegio de La Salle!), presenti per l'occasione con il loro 'stato maggiore nazionale', con in testa il provinciale fr. Donato Petti.
Mamma, che confusione di eventi! Sarebbe bastato che il Tavolo di concertazione istituzionale (tavolo, se ci sei batti un colpo!) avesse concordato il distanziamento almeno delle più esaltanti manifestazioni in programma. Del che si è rammaricato in un pubblico convegno l'assessore alla cultura Nazzareno Orlando, raccogliendo forse anche l'accenno di protesta da parte del nostro editorialista Mario Pedicini.
Il 30 giugno, poi, la Provincia è riuscita, sola soletta, a mandare in scena al teatro romano, l'Aida verdiana. Quindi è iniziata, il giorno appresso, la 'tre giorni' della festa per la Patrona della città. Appena un giorno di riposo, e, poi, è tornata la lirica con la "Boheme" pucciniana. Giusto in tempo per non accavallarsi a "Quattro notti", più che gonfia di eventi ( se ne contano ben sessanta!). E, poi, dicono che l'Aida è faraonica! L'impareggiabile Clemente Rossi, a tutti gli effetti neo presidente dell'Onlus, ha voluto addirittura premiare la popolazione delle 'palazzine' (sempre la più numerosa a godere degli spettacoli gratuitamente offerti a ridosso del quartiere Trescene) portandole lo spettacolo in casa. Elisa, chi sa (?), poi, perché, ha avuto la licenza di agire fuori dal centro storico. Quest'anno è stata fatta riposare la 'vecchia' piazza Piano di Corte: Pippo Baudo è stato traslocato insieme 'a prescindere' a piazza Roma per omaggiare della statuina di Totò personaggi noti e meno noti. Tutti dunque a "Quattro notti"! Il che non significa che non si possa visitare 1'Arcos, il nuovo Museo d'Arte Contemporanea, ai... piedi della prefettura. Via alla prima mostra con opere di 12 grandi artisti 12 di fama internazionale, tra cui meno male! il nostro 'mostro sacro' Mimmo Paladino. Presenti anche altri artisti italiani suggeriti dall'impareggiabile Danilo Eccher. La mostra piace... ai grandi critici d'arte assuefatti ormai alle stramberie della Biennale di Venezia.
Al popolo diciamo meno smaliziato in fatto d'arte raccomandiamo di non dare eventualmente in escandescenze dinanzi alle opere... provocatorie esposte.
Chissà che nel programmato museo d'arte di piazza Duomo, magari destinato ai soli artisti sanniti di tutti i tempi possibilmente anche viventi il popolo non si ritrovi dinanzi a visioni più amabili".
Questa 'ipotesi', azzardata dalla nostra linguacciuta Gelsomina, la passiamo, senza interferire, all'attenzione del sindaco D'Alessandro e dell'assessore Orlando.

Clemente Cassese