Mancanza di personale... Lunghe attese per accedere alla riabilitazione presso l'Asl Società
Nuovo disservizio per i poveri pazienti al centro di riabilitazione di via Mascellaro, da quando dall’agosto 2017 i servizi di riabilitazione e medicina legale si sono trasferiti da via Valfortore all’attuale sede. L’Unità operativa di assistenza riabilitativa diretta dal dottor Luigi Iacobacci dell’Asl Benevento non riesce da un po’ di tempo a questa parte a far fronte alle ingenti richieste da parte dei pazienti che necessitano di prestazioni fisioterapiche. I tempi si sono prolungati a dismisura, oltrepassando di molto i dieci canonici giorni di attesa. Occorrono dai 45 ai 50 giorni prima di poter iniziare le cure e ciò a discapito del già precario stato di salute dei richiedenti.
Stavolta l’emergenza dovuta al Covid-19 non c’entra assolutamente nulla, come quando nel 2020 ci fu la denuncia da parte di alcuni disabili per l’interruzione di terapie fisioterapiche di fondamentale importanza per il proprio stato di salute.
Più prosaicamente oggi l’enorme attesa per poter accedere alla riabilitazione è dovuta alla mancanza di personale: i pensionamenti e il mancato adeguato turnover hanno avuto la meglio a fronte di una grande professionalità e umanità che la struttura e chi vi opera attuano nei confronti dei pazienti. Forse c’entrerà qualcosa l’Accordo stipulato a suo tempo per il Piano di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria della Regione Campania, forse non riguarderà questo caso, fatto sta che non si comprende come mai manchino queste figure professionali visto che le nostre facoltà di medicina e chirurgia organizzano corsi di laurea triennale in fisioterapia. Gli sbocchi lavorativi sono molteplici, spaziano dall’esercizio della propria attività professionale nelle strutture private accreditate e convenzionate con il Servizio sanitario nazionale ai servizi di fisioterapia e riabilitazione erogati nelle Residenze sanitarie assistenziali, negli stabilimenti termali, a domicilio della persona, negli ambulatori medici, nelle case di cura, nelle cliniche, negli istituti di ricerca.
C’è poi la possibilità di lavorare nelle palestre e nelle società sportive come fisioterapista sportivo oppure fisioterapista di una squadra di calcio.
In poche parole, in Italia non mancano i medici qualificati così come non scarseggiano i fisioterapisti, manca la volontà o la possibilità di allentare i cordoni della borsa. A tutto scapito dei cittadini.
GIANCARLO SCARAMUZZO