Narrare: che magia! Società

Ho sempre amato leggere, ma soprattutto ascoltare i racconti. Fin da piccola mi ha affascinato quel mondo racchiuso nelle parole di sapienti narratori: i nostri nonni, i nostri papà, le nostre mamme e non solo. Credo che la forza della parola narrata sia intramontabile, anche se siamo cittadini di un tempo in cui tutto è ormai proposto in 3D, HD, effetti sonori strabilianti che ti tolgono la fatica, o meglio, il piacere di immaginare. Eppure i piccoli si incantano ancora se gli racconti una storia: magari vera, magari inventata. Ti guardano senza distrarsi per cogliere le tue espressioni, per navigare sula scia delle tue pause, dei tuoi respiri.

Saper narrare è un’arte. La parola è magia…A me capitava e capita tutt’ora di visualizzare la scena raccontata, di incontrare virtualmente i personaggi, di perdermi magari nei dettagli oltre il narrato.

Che meraviglia poter fantasticare guidati da una voce! Una voce che ti offre l’ingresso in mondi inesplorati. Le pause nel parlato sono fondamentali, ti danno il tempo di respirare e guardare con gli occhi della mente, di non perdere il filo, di rendere ancora più interessante una storia.

Il detto, il non detto, l’immaginato…e mentre il racconto si infittisce e gli occhi sono puntati negli occhi del narratore a carpire immagini, suoni, colori, lo scricchiolio di una porta alle spalle ghiaccia il sangue…la porta si apre e quasi ci manca il fiato, vorremmo scappare …forse è l’orco cattivo che è venuto a prenderci perché abbiamo mangiato troppa cioccolata! Il mistero si svela quando sulla parete della stanza appare l’ombra arruffata del gatto e rompe l’incanto!

Non smettete mai di raccontare ai vostri bambini, non smettete di donare loro pezzi della vostra vita anche quando saranno diventati grandi. La vita è fatta di tante parole dette, non dette, pensate, scritte…Nel tempo che vola vi restano i sorrisi, le allegre risate, e magari anche le lacrime per una pagina triste che ve le ha strappate. Che bello avere avuto la possibilità di ascoltare, di chiedere e di sentir raccontare.

Racconta ancora papà, …voglio risentire il finale di quella volta che sulla montagna trovaste i bossoli inesplosi delle mitragliatrici e vi ci metteste a giocare, di quell’altra volta che faceste ubriacare il gatto e di quell’altra in cui vi avventuraste nei sotterranei del castello e non trovavate più l’uscita! O magari della soffitta piena di misteri, degli armadi parlanti, delle cantine incantate”.

Storie di vita colorate di magia, fiabe rieditate per farne dono a chi ti ascolta, proprio come quando entri in un negozio e scegli il regalo migliore per il tuo nipotino, il tuo amato, la tua amica del cuore! La luce si accende, il racconto è finito! Restano a fluttuare nell’aria tutti i personaggi evocati che si preparano ad un grande banchetto: il banchetto della Storia!

EMILIA TARTAGLIA POLCINI  

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