NO alla guerra Società

CGIL, CISL, UIL, ARCI, ANPI e Libera, a Benevento hanno detto NO alla guerra.

Nella manifestazione organizzata a Piazza Castello, nonostante il freddo pungente, molti sono stati gli interventi che si sono susseguiti su un fronte unito per gridare che Benevento ripudia la guerra e le aberranti azioni bellicose del Presidente russo Vladimir Putin.

Il mondo del lavoro unito insieme alle energie positive del territorio per dire un ‘no’ forte alla guerra richiamando all’articolo 11 della Costituzione.

Proprio partendo dal ripudio della guerra sancito dalla Carta costituzionale, Piazza Castello ha stigmatizzato le azioni militari, soprattutto contro i civili, ed ha richiamato il governo italiano e l’Unione Europea ad intervenire immediatamente per fare in modo che questo conflitto finisca al più presto.

Le immagini che i media stanno trasmettendo, infatti, fanno comprendere che il prezzo più alto lo stanno pagando i bambini, le fasce più deboli e gli anziani che si ritrovano senza casa.

Mai avremmo pensato, a due passi dal confine italiano, di vedere ancora scene di migliaia e migliaia di sfollati, di donne che preparano molotov in casa, di metropolitane e di cantine trasformate in rifugi antiaereo, di ragazzi costretti alla guerra o ancora di ragazzi privati della loro gioia di giocare o della loro libertà e spensieratezza, di mancanza di beni di prima necessità. Questo hanno raccontato Tatiana e Fatima, che hanno rappresentato la voce ucraina nella manifestazione di ieri, che con le loro testimonianze ci hanno fatto toccare con mano la terribile situazione che sta attraversando il popolo ormai piegato dalle incursioni russe.

Profonda solidarietà alle sorelle ed ai fratelli dell’Ucraina. Dobbiamo farlo sentendo profondamente la responsabilità che il pacifismo e la nonviolenza non sono mode che ritornano ciclicamente, ma rappresentano i pilastri per la pacifica, libera. Dobbiamo pretendere nuovi modelli sociali e di economia”, ha affermato Michele Martino di Libera.

Fino a quando sarà consentita la costruzione delle armi, - ha continuato Martino - fino a quando gli Stati le compreranno, saremo costretti ad assistere alle guerre. Domani inizia il mese di marzo. Ci auguriamo che presto possa arrivare la primavera per il popolo ucraino e per tutti i popoli schiavi delle guerre”.

ANNAMARIA VAIANA