Oggi più che mai è meglio vaccinarsi Società

La campagna vaccinale antinfluenzale 2020-2021 nella Campania è iniziata dall’inizio di ottobre. Quest’anno l’indicazione è stata di anticiparla sui soliti tempi per via dei sintomi simili tra influenza e Covid. Anche a seguito dell’invito rivolto ai cittadini dalle autorità sanitarie preposte, si è registrata una forte crescita delle richieste del vaccino passata, secondo la Federazione dei medici di medicina generale, dal 52 per cento del 2019 all’80-90 per cento di quest’anno.

Il ministero della Salute ha spiegato, in una circolare del 4 giugno scorso, l’importanza che riveste, quest’anno più che mai, la vaccinazione antinfluenzale soprattutto nei soggetti ad alto rischio di tutte le età. Il tutto per permettere di ridurre le complicanze da influenza nei soggetti a rischio e i conseguenti accessi al pronto soccorso con possibile intasamento degli ospedali.

Ci sono due importanti novità: a causa dell’emergenza Coronavirus, il vaccino antinfluenzale quest’anno è raccomandato anche ai bambini da 6 mesi a 6 anni, che non abbiano controindicazioni al vaccino.

Nei bambini di età inferiore ai 6 mesi, il vaccino antinfluenzale non evoca una risposta immunitaria adeguata, pertanto non se ne autorizza l’uso. Poi si invitano tutti i soggetti dai 60 anni in su - oltre, come di consueto, ai malati con patologie croniche e alle persone con oltre 65 anni di età - a vaccinarsi. Per favorire un’estensione del piano vaccinale e facilitare la diagnosi differenziale nelle fasce d’età di maggiore rischio di malattia grave, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha deciso la gratuità del vaccino anche nella fascia d’età 60-64 anni, oltre che dai 65 in su.

La vaccinazione è fortemente raccomandata per chi esercita le professioni sanitarie e socio-sanitarie a contatto con i pazienti e gli anziani istituzionalizzati in strutture residenziali o di lungo degenza, in attesa di una iniziativa legislativa che la renda obbligatoria.

Le categorie per cui il vaccino è sempre raccomandato e gratuito: persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza (donne in gravidanza o nel periodo post partum; soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza; soggetti di età pari o superiore a 65 anni; bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; familiari e contatti, adulti e bambini, di soggetti ad alto rischio di complicanze, indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato), soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori (medici e personale sanitario di assistenza in strutture che, attraverso le loro attività, sono in grado di trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali; forze di polizia; vigili del fuoco; altre categorie socialmente utili che potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa), personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (allevatori, addetti all’attività di allevamento, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori e vaccinatori, veterinari pubblici e libero-professionisti).

In merito alla vaccinazione antipneumococcica, la Regione Campania ha ribadito che è offerta, nei pazienti ad alto rischio di complicazioni e negli anziani, in maniera attiva e gratuita agli ultra sessantacinquenni e ai soggetti a rischio per patologia, a partire dal diciottesimo anno d’età. La vaccinazione pneumococcica può essere offerta simultaneamente alla vaccinazione antinfluenzale, che rappresenta in tale caso un’occasione opportuna, ma può essere somministrata indipendentemente in qualsiasi stagione dell’anno, anche perché mentre l’antinfluenzale deve essere ripetuta ogni stagione, l’antipneumococcica viene somministrata secondo le attuali indicazioni in dose singola una sola volta nella vita.

GIANCARLO SCARAMUZZO

giancarloscaramuzzo@libero.it