Ospedale San Pio di Benevento: Anatomia di un disastro sanitario Società

È passato molto tempo da quando un giovane luminare sannita Gaetano Rummo vinceva un concorso come medico presso l'Ospedale degli Incurabili di Napoli sul finire del XIX secolo.

Così come sembra passare altrettanto tempo in attesa di un posto letto in un reparto, aspettando giorni e giorni inchiodati in una barella presso il Pronto Soccorso dell'ospedale San Pio di Benevento, anche intitolato al grande luminare sannita, dove le condizioni generali sono sempre più critiche. Non solo c'è una spaventosa carenza di personale, lunghissime liste d'attesa e una forte mancanza di posti letto evidenziata anche durante il covid-19, ma in queste condizioni invivibili sono inscritti anche i numerosi episodi di violenza che si consumano tra le mura dei reparti ai danni del personale sanitario. È una notizia recente, accaduta pochi giorni fa quella che ha visto come protagonisti dei familiari che, dilaniati dalla scomparsa di un loro caro, hanno riversato la loro rabbia contro un'anestesista e degli infermieri in Neurochirurgia. È questo solo uno dei tanti episodi che accadono al Rummo, un tempo sinonimo di eccellenza ora di paura e terrore da parte di pazienti, medici e tutto il personale sanitario che quotidianamente è esposto a rischi e pericoli, oltre che ad estenuanti turni di lavoro.

È chiaro che questi episodi di violenza siano ingiustificabili, frutto anche di altri fattori ma che non possono essere tralasciati in un'analisi delle condizioni in cui versa l'ospedale, sempre più invivibile e carente di risorse. A proposito di questo, occorre ricordare che tra il 2022 e il 2023 sono stati indotti ben 80 iter concorsuali che di fatto non hanno colmato assolutamente la forte carenza di risorse umane.

Ad esempio per quanto riguarda Anestesia e Rianimazione, settori di importanza vitale per un'azienda ospedaliera, era stato promulgato un bando nell'ottobre del 2022 ma nonostante l'ammissione di 57 candidati, è stato possibile colmare soltanto qualcuno dei 15 posti disponibili. La carenza di risorse umane è quindi sempre più tamponata con il continuo ricorso di ore straordinarie per riuscire ad effettuare i turni di lavoro. Oltre ciò, un'altra via percorsa, per garantire i Lea (livelli essenziali di assistenza) è il possibile prolungamento del servizio fino ai 70 anni per i medici, assunti intorno alla metà degli anni '80, tempo di grandi assunzioni e risorse per il San Pio.

E facendo riferimento a questa situazione a dir poco sconvolgente riguardante il personale, la spesa complessiva programmata per il 2024 è di circa 1,4 milioni di euro. Correlata a questo insieme di problematiche, è da ricordare un'altra grave questione che influisce non di poco sul San Pio: il depotenziamento dell'ospedale Sant'Alfonso Maria de' Liguori di Sant'Agata de' Goti, per il quale è stata stabilita la chiusura notturna del Pronto Soccorso e la sua conseguente operatività tra le 8 e le 18. È di certo chiaro che così come sia limitato l'accesso al servizio così non sia limitato il sopraggiungere dei malori di una parte degli abitati della Valle Caudina, i quali andranno anche a cercare sollievo presso il Pronto Soccorso del San Pio, ben consapevoli che si prospetterà un'attesa a dir poco odisseica alla ricerca di un posto letto che non può essere neanche più abbreviata con l'aiuto di una o più conoscenze all'interno del personale sanitario.

A dir la verità, per i meno fortunati l'avventura odisseica non inizia appena varcate le soglie del San Pio, ma per coloro toccati dalla malasorte di abitare nei pressi della Valle caudina dovranno percorerre circa 40-50 minuti di strada tortuosa prima di arrivare a Benevento che nei casi di infarti e altre patologie simili può rivelarsi un tempo fatale. Sebbene ora si cercano soluzioni temporanee come la recente assunzione di 20 medici da inforzo fino al 31 Dicembre 2024, di cui 12 esercitanti la libera professione, 7 specializzandi e 1 in quiescenza, la situazione è ben lontana dal dirsi risolta, anzi sembra essere irrisolvibile.

Ciò ha infatti portato il consiglio comunale di Santa Croce del Sannio a chiedere il commissariamento alla Regione Campania del San Pio di Benevento, decisione maturata il 15 Luglio scorso a seguito di una discussione riguardante la chiusura notturna del Pronto Soccorso dell'ospedale Sant'Alfonso Maria de' Liguori di Sant'Agata de' Goti. 

Ma il commissariamento è la giusta soluzione in questo momento? È di certo una soluzione drastica che potrebbe non essere neanche risolutrice in tempi brevi, ma soprattutto essa rappresenta un fallimento reiterato da anni. Se dunque il commissariamento potrà essere l'unica via percorribile vuol dire che potrà essere percorsa in un tempo dove la sanità è sempre più minacciata dalle leggi nazionali che vogliono un'Italia meno coesa e sempre più frammentata. 

ANDREA ALBANESE