Paturnie femminili in tempi di pandemia Società

Ci siamo, la Fase 2 è arrivata…

Si dice, ed a ragione, che quello che stiamo vivendo a causa del Coronavirus sia un tempo sospeso, una sorta di Purgatorio che dopo l’espiazione ci condurrà in Paradiso… Ce lo auguriamo!

Ora, tra la miriade di problemi seri e gravi che il Covid ha generato in tutto il mondo, forse - ma non troppo - ci sono anche le “paturnie femminili”, essì perché noi donne siamo complicate (volendo usare un termine soft) soprattutto quando si parla di sentimenti e aspetto fisico.

Bene, tralasciando al momento il primo argomento - su cui ogni donna riuscirebbe a scrivere un trattato - soffermiamoci sul tema della vanità femminile, punto controverso e affascinante che potrebbe risultare leggero, ma che è intrinseco nella specie umana fin dagli albori della sua nascita e dunque degno di essere scandagliato.

Premesso che parrucchieri ed estetiste dovranno aspettare ancora un po’ per la riapertura al pubblico (la data fornita dal Governo è quella dl 1° giugno, anche se poi tutto dipenderà dall’evoluzione dell’epidemia), in questi ultimi mesi molti familiari hanno visto mogli, mamme, sorelle e affini subire una trasformazione estetica che mai avrebbero immaginato... Per la serie: ma questa chi è?

Infatti, ci sono donne che - coccolate e viziate dai tempi moderni, oltre che dal portafoglio a mantice - non sanno fare niente e quello che è peggio non vogliono nemmeno adattarsi a questa sorta di “mondo primordiale in salsa 3.0”, e dunque vivono angosciate day & night tra una ricrescita paurosa dei capelli, a mo’ di zia Genoveffa per intenderci, le unghie disastrate perché hanno fatto il gel e non sanno come rimuoverlo, la faccia stravolta causa chiusura centro estetico e la selva di peli che oramai “accarezza in maniera fastidiosa il corpo”.

Di contro ci sono quelle donne che invece si ingegnano da sole in termini di trucco, parrucco e chi più ne ha più ne metta, del tipo: “Mica ci vuole una laurea! Quello che non so lo imparo a forza di tutorial che spopolano sul web, poi c’è quell’amica così brava e prodiga di consigli e se non bastasse vado a rileggermi le riviste beauty che ancora non ho buttato”.

E, per concludere in bellezza, troviamo loro: le fanatiche di skincare e make up che hanno in casa talmente tanti prodotti beauty da far invidia ad una profumeria e dunque, approfittando del periodo di clausura forzata, si sono tuffate in maschere di bellezza quotidiane, sieri viso prodigiosi, fanghi casalinghi anticellulite e sperimentazioni cromatiche del make up, perché la vanità non si fa offuscare, intimidire o peggio ancora mortificare da guerre, pandemie e catastrofi varie, ma trova sempre il modo di fare capolino: con uno smalto colorato, oppure con un velo di colore sulle labbra, o ancora con un tocco di mascara.

Per chiosare, se pensiamo che durante il lockdown persino Chiara Ferragni (imprenditrice, blogger, designer e influencer tra le più famose al mondo), che per sua ammissione non sapeva né cucinare, né spicciare le faccende di casa - mentre della sua immagine ne ha fatto un impero - ora invece si diletta tra una maschera di bellezza, i fornelli e i panni mangiapolvere (memorabili su YouTube le risate di suo marito Fedez), allora c’è speranza per tutte coloro che stanno vivendo male il periodo.

Forza! Le difficoltà e gli ostacoli vanno inquadrati come una opportunità per migliorarci, rafforzare il carattere e farci scoprire lati di noi che nemmeno sospettavamo di avere.

E poi, pur non disponendo di grandi budget, ricordiamoci sempre che in ogni settore della vita possiamo essere “moderni come gli antichi”, i quali sapevano fare di necessità virtù e pur non conoscendo termini quali: ecologia, risparmio energetico, sostenibilità ambientale, di certo non avvelenavano il Pianeta, riciclavano e trasformavano, in quanto la loro forma mentis era improntata su determinate leve, ovvero, non sciupare, conservare, far durare il più possibile.

Ecco, impariamo da loro, anche per l’universo beauty!

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it