Pif al Bct Società
Pif, pseudonimo di Pierfrancesco Diliberto, dato dalla iena Marco Berry durante il viaggio di lavoro, palermitano di nascita, classe 1972, è un presentatore e autore televisivo, regista, attore e conduttore radiofonico italiano.
Figlio del regista Maurizio Diliberto e della maestra di scuola elementare Mariolina Caruso, il cinema è la sua passione fin dall’età di dieci anni. Frequenta il liceo scientifico all’Istituto Salesiano Don Bosco Ranchibile, non si iscrive all’università, si trasferisce a Londra e segue ad alcuni di Media Practice.
E’ assistente alla regia di Marco Tullio Giordana alla regia del film “I cento passi” (2000), dedicato all’attivista antimafia Peppino Impastato e vincitore di quattro David di Donatello e di un premio alla Mostra di Venezia.
Ha debuttato alla regia cinematografica, nel 2009, dirigendo il film La mafia uccide solo d'estate, commedia drammatica prodotta dalla Wildside, ambientata a Palermo, che ripercorre le vicende malavitose di Cosa nostra in Sicilia durante il XX secolo. La pellicola viene distribuita nelle sale cinematografiche dalla 01 Distribution in autunno.
Nel febbraio 2014, prende parte al Festival di Sanremo, condotto da Fabio Fazio e Luciana Littizetto, curando l’anteprima di ogni serata della kermesse, chiamata Sanremo & Sanromolo. Dal settembre 2014 conduce su Radio 2 il programma I provinciali con Michele Astori. Dal 16 gennaio 2016, è conduttore del programma Le Iene, affiancando la conduzione Nadia Toffa, il giovedì.
Pif nel 2016, realizza il suo secondo lungometraggio In guerra per amore, presentato tra le anteprime della Festa del Cinema di Roma. Ha pubblicato il suo primo romanzo ... che Dio perdona tutti.
Nel corso della conferenza stampa ha risposto per il quindicinale Realtà Sannita
Sei stato folgorato dal cinema all’età di 10 anni. Quale film ti ha ispirato a cercare il percorso della settima arte?
In realtà non c’è un film, che mi ha sconvolto, il mio regista di riferimento è stato un pò tutto velocemente, il mio regista di riferimento, però uno che mi spingeva a fare il regista quando ero scoraggiato e ho avuto anche l’onore e la fortuna di poterglielo dire, era Spielberg. Nel senso quando mi sentivo giù e pensavo di non farcerla, e andavo da Palermo, a Roma e a Milano, con i suoi film come mi dicesse vai avanti, glielo l’ho detto, ma nessuno gli aveva detto sta cosa, che io facevo il regista.
NICOLA MASTROCINQUE