Primo premio del concorso nazionale ''Scrivere il teatro'' agli alunni di alcune classi del ''Lucarelli'' Società

Il testo “Creativi Dad. Penelopiade” rivela una struttura drammaturgica interessante che attinge all’Odissea ma per reinventarla, attualizzarla, crea un nuovo immaginario che rimbalza dalla memoria omerica all’impatto immediato con la contemporaneità. Per cui personaggi mitici come Circe, Polifemo, Nausicaa cambiano ruolo per immergersi in uno scenario del nostro quotidiano dalle tinte simpaticamente assurde. Esso, tra i tanti meriti, inverte l’ordine e la direzione del poema originario: a fare il viaggio non è qui l’eroe greco ma Penelope che riattraversa i luoghi omerici alla ricerca del marito di nome Ulisse. Lo spostamento di tempo è anche lo spostamento del maschile verso uno spazio secondario rispetto ad un femminile che prende tutta la scena, devo ammettere con piacere, non per stupire, come si fa spesso nel teatro professionistico, ma per giocare con sincerità con il senso o il non senso della vita. Il gioco si rivela teatralità pura, macchina in bell’equilibrio tra immagine e parola, visione del mondo che supera le mura scolastiche”: questa, in sintesi, la motivazione a firma della regista teatrale Lina Prosa, che ha permesso agli alunni di alcune classi dell’Iti “Lucarelli”, diretti dalle professoresse Mariella De Libero e Mariantonietta Tedino, di aggiudicarsi il primo premio del concorso nazionale “Scrivere il teatro” indetto dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Con questo importante riconoscimento si è sfatato l’ormai desueto luogo comune che il teatro è appannaggio dei licei, il classico in primis. Le prof.sse del “Lucarelli” hanno dimostrato che di teatro si può parlare, si può scrivere e si può perfino mettere in scena ciò che si è realizzato, anche se si frequenta un istituto tecnico. Tant’è che i ragazzi, come detto, si sono piazzati al primo posto, sbaragliando tutte le altre scuole italiane che vi hanno preso parte. Non solo. Hanno dimostrato di essere bravissimi interpreti e di tenere la scena come attori di esperienza. Quattro le rappresentazioni. Per chi è amante del teatro e, ancor più, per chi il teatro lo pratica: recita, scrive, allestisce scenografie, cura luci e suoni, la Prima, è la Prima. Essa è stata al contempo una sorpresa e una certezza: una sorpresa perché forse qualcuno dei presenti era scettico, non era preparato ad assistere a uno spettacolo perfetto in tutte le sue componenti; una certezza perché siamo in tanti a conoscere la professionalità, competenze e bravura delle due insegnanti sopracitate. Ma la seconda, che poi tale non è stata, perché gli alunni hanno deliziato il pubblico anche al pomeriggio del giorno della Prima, è stata una vera e propria consacrazione. Scrollatosi di dosso la comprensibile tensione della “prima volta”, la rappresentazione finale è stata sublime. Sicurezza, voglia di recitare e, perché no, anche di divertirsi: sono queste, a mio parere, le sensazioni che i nostri attori in erba hanno trasmesso. i presenti, me compresa, hanno goduto della visione di uno spettacolo che varrebbe davvero la pena di cominciare a pensare di far conoscere anche al di fuori dei confini provinciali. Bravi ragazzi. Brave prof. Chapeau.

Marisa del Monaco