Santa Clementina e altri problemi Società

La proposta edificatoria della “Giustino Costruzione” in contrada Santa Clementina scricchiola assai. Nell’ultima seduta consiliare si sono registrati sul delicato problema consensi (pochi), dubbi (tanti) e agnostiche assenze di vari consiglieri.

Nonostante i... puntelli correttivi al progetto da parte dell’assessore all’urbanistica non si è registrato l’auspicato gradimento generale. Come andrà a finire?

La domanda viene recepita dalla nostra lavascale che risponde con un altro interrogativo: “Cavalie’, volete scommettere che il dibattuto progetto, sia pure con qualche ritocco, finisce per essere approvato?”.

“Gelsomi’. E su che cosa appoggi questa tua sicurezza?”.

“Cavalie’, quando si tratta di aree edificabili i progetti “espansivi” vanno sempre in porto”.

La storia beneventana è zeppa di sconfitte per i difensori del verde pubblico. Vi ricordate l’area circostante la villa dei Papi alla Pace vecchia? Fu letteralmente inondata di cemento: villette e palazzotti fecero scempio di quell’ameno territorio.

E la zona dei cosiddetti “fossi?”. E l’area a ridosso della stazione centrale?

E trascuro di ricordare le costruzioni “spicciole” che hanno ingoiato le aree verdi che avrebbero potuto diventare giardini pubblici.

Quando tutte le aree verdi, particolarmente della zona alta della città, furono espropriate dalla speculazione edilizia, emettemmo un respiro di sollievo: finalmente è finita!... Ma la ricerca di aree utili ad essere urbanizzate non si ferma mai. Ed ecco allora entrare nell’occhio del ciclone la contrada Santa Clementina. Si fa finta di non sapere qual è l’interesse pubblico in quell’area. L’ambiente?L’agricoltura? Il paesaggio? L’archeologia ? Noooo! L’interesse dei cittadini sembra essere... quella parola straniera - come si dice, cavalie’? - ... “lusinga sociale”...

“Housing sociale, Gelsomi’!”.

“Cavalie’, voi che dite? Ci posso mettere una croce sopra alla zona agricola ed archeologica?

Ma il... puccio (leggasi: Puc) non destina quell’area di pace a verde agricolo?!...

Cavalie’, ma forse è meglio non dipendere in genere dall’archeologia. Prendete ad esempio l’erigenda fontana spartitraffico piazza Bissolati. Sembra essere nata sotto cattiva stella. L’originario progetto, ai tempi del sindaco avvocato Vincenzo Cardone, abortì per incerti motivi. Ora, a causa del ritrovamento di una tomba medievale e di uno spezzone di strada antica, la realizzazione dell’opera risulta bloccata per l’analisi dei quei reperti. Voi che dite, cavalie’, l’acqua della fontana di piazza Bissolati riusciranno a berla i nostri discendenti?...

Cavalie’, come si dice? “’ncoppe ‘o cuotto l’acqua vullente”; voglio dire che non bastava la massa debitoria gravante sul Comune di ben 39 milioni. Ora Palazzo Mosti deve risarcire due concittadini per il mancato pagamento di un debito di 80 mila euro risalente agli anni ’80; povero sindaco Pepe costretto ad estinguere debiti non contratti dalla sua amministrazione!

Meno male che la Corte di Strasburgo ha deciso di far pagare il debito allo Stato. Seh, lo Stato, seh! Quello non paga neppure le sante Messe! Non va a finire che, gira e rigira, il debito lo dovrà pagare il Comune?!...

Ed un’altra tegola sembra cadere su Palazzo Mosti. Riguarda piazza (?) Duomo.

Il presidente del consorzio Cepid ha preannunziato di volere ricorrere alle Autorità giudiziarie per inadempienze del Comune. I fatti risalgono a tanti anni fa, quando ci fu lo scambio di terreno tra Palazzo Paolo V e il Cepid (che fornì 1107 metri quadri al Comune che a sua volta contracambiò con un’area di 60 metri quadri). Sulla base di questo accordo il Cepid si diede a costruire un proprio edificio.

Tutto a posto? Niente affatto! Il Comune risulterebbe ancora proprietario del suolo concesso al Consorzio Cepid, come affermato nel giudizio intentato dai proprietari dell’adiacente palazzo De Caro.

Ed intanto l’erigendo edificio destinato ad ospitare il Museo d’arte moderna continua a subire apprezzamenti critici (non sempre benevoli) per ostentare un’avveniristica facciata che fa a cazzotti con lo stile classico di quella del duomo.

Cavalie’, intanto mentre gli occupanti il palazzo Torre in via Episcopio, continuano a spiegare, anche lungo corso Garibaldi, ai passanti la loro penosa situazione, noi andiamo a ringraziare i santi protettori di Benevento per avere fatto stanziare dalla Regione Campania al sindaco di Fragneto Monforte 80mila euro per lo sgombero delle balle di rifiuti, incendiate dai soliti ignoti, e i cui miasmi sembrava che stessero spostarsi anche su Benevento.

Cavalie’, ah, come respiro!

CLEMENTE CASSESE

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