Sara Ricciardi, a 18 anni già a Milano per amor... del design Società

Con questo numero di Realtà Sannita diamo il la ad una nuova rubrica - Sanniti Colti, Curiosi & Coraggiosi - grazie alla quale andremo a conoscere le tante eccellenze della provincia beneventana che, armate di intelligenza, sprint e tenacia, inseguono le proprie passioni-aspirazioni, il più delle volte in giro per il mondo... ma sempre con il Sannio nel cuore.

Ad inaugurare SCC&C è una giovane artista sempre in fermento come il magma dei vulcani: Sara Ricciardi, che tra le sue molteplici creazioni ha ideato anche il logo della nostra rubrica (ultima foto in basso, ndr) e di tanto la ringraziamo.

Vitale, solare e sorridente, Sara fa il suo ingresso per la prima volta nella redazione di Realtà Sannita in una torrida mattina agostana.

Per questa 26enne bella e curiosa del Creato a 360° tutto è meraviglia e meraviglioso del nostro “quartier generale”: dalle foto ai quadri, dalla luminosità degli ambienti di lavoro alla spaziosità della terrazza, dai tantissimi libri editati alle pile di giornali, ma l'emozione di Sara tocca il vertice quando scorge sul I numero di Realtà Sannita (datato 1 marzo 1978 e orgogliosamente incorniciato) la foto di suo padre, Roberto Ricciardi, noto imprenditore beneventano, attivamente impegnato in politica negli anni giovanili.

Sara è reduce da un anno intenso, carico di lavoro che la vede impegnata principalmente su tre fronti: educativo, artistico e imprenditoriale, ma procediamo con ordine.

Appena terminati gli studi liceali a Benevento, all'età di 18 anni, la “nostra pepita” (intesa come preziosità del territorio) chiede ai propri genitori di potersi trasferire a Milano per intraprendere gli studi universitari presso la Nuova Accademia di Belle Arti, dove poi si è laureata con 110 e lode in “Product Design” e la sua tesi sull'artigianato fiorentino sarà oggetto, l'anno prossimo, di una iniziativa al SaloneSatellite di Milano.

Avrebbe potuto tranquillamente lavorare nell'azienda di famiglia (una affermata concessionaria per la vendita di automobili che tra l'altro porta il suo nome), ma non c'è stato nulla da fare... Sara voleva uscire subito da una piccola città di provincia per immergersi nella grande metropoli ed inseguire la sua stella... lasciando di stucco papà Roberto che però non l'ha mai ostacolata.

Sono passati diversi anni da allora e oggi la nostra SCC&C è saldamente inserita nel mondo artistico e culturale della città meneghina, dove intanto ha messo su casa, un delizioso “anfratto” con tanto di soppalco funzionale, in cui campeggiano pennelli, materiali e fogli colorati.

Da Milano, però, si allontana spesso ed anche per lunghi periodi pur di dare sfogo al suo estro creativo: ora è a New York ora a Istanbul, ora in Olanda ed ora a Santa Fe nel New Mexico, ora in Svizzera ed ora in giro per il Belpaese.

Sara ama l'avventura ed ha coraggio da vendere tanto che un bel giorno ha preso un furgoncino, vi ha caricato sopra un mobile particolare da lei realizzato e con un'amica lo ha portato a Parigi per esporlo in un'importante mostra.

Tra un viaggio e l'altro, finalmente, l'abbiamo “acciuffata” a Benevento, dove stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza con papà Roberto e mamma Rosalba che vivono in una bellissima villa di campagna.

Che Sara sia una “pila atomica” si vede, si sente e lo dichiara anche apertamente: «Ho molte energie da spendere, difatti ho intrapreso più percorsi e continuo a farli marciare insieme, intanto perchè mi piace tantissimo quello che faccio e poi perchè definiscono e arricchiscono sempre di più il mio portfolio, ne consegue ovviamente una maggiore visibilità e un surplus di contatti lavorativi».

Step by step Sara da discente è ora docente: «Da tre anni - racconta - sono assistente e organizzatrice di workshop alla NABA, collaboro con loro anche per numerosi progetti e nel prossimo mese di ottobre insegnerò in un corso di Social Design, ovvero progettazione sociale. Io credo molto nelle dinamiche collettive, ritengo che questo sia uno dei miei input/output maggiori, del resto nei miei lavori ricorre spesso il concetto della condivisione proprio perchè sento fortemente il valore collettivo».

Sara non ama definirsi artista ma progettista: «Per me il termine artista è una sorta di incoronazione che io non mi attribuisco e poi c'è da dire che a volte, oggi come oggi, ci si nasconde dietro la parola artista per non farsi attaccare dalle critiche. Io invece non mi sveglio la mattina pensando di essere un artista che fa l'opera d'arte, ma mi sento una progettista sottoposta a continue rielaborazioni e dinamiche esterne e pertanto anche alle critiche».

La nostra SCC&C partecipa con successo anche a numerosi bandi per la realizzazione di performances art, ossia, interventi d'arte pubblici che coinvolgono le persone, e l'ultimo vinto, in ordine di tempo, si chiama “Re_place 5 - La città si illumina di nuovo”, in virtù del quale il prossimo 25 settembre si recherà a L'Aquila per strabiliare tutti con una piattaforma online da lei creata e denominata “LIFE BEHIND THE WINDOW” (la vita dietro la finestra).

«Su questa piattaforma le persone potranno uploadare (caricare) video di 20 secondi dei loro momenti casalinghi, che poi verranno proiettati nelle finestre di una palazzina de L'Aquila per donare nuova vita alla città con l'augurio che presto tutti gli aquilani possano tornare a vivere nelle loro case dopo il terribile terremoto del 2009».

Last but not least, Sara non solo elabora concept e progetta collezioni di mobili e oggettistica per varie aziende, ma circa un anno e mezzo fa ha fondato anche un brand “La Lattoneria” (www.lalattoneria.com), una giovane “design company” in cui la lamiera è la protagonista assoluta declinata in forme particolari e colori brillanti.

«Insieme a un'altra designer, Martina Salvato, e a un industriale brianzolo, Maurizio Di Bernardo, lavoriamo nel mondo dell'arredamento di lamiera. Dal disegno al prodotto finito, passando per la comunicazione e tutto ciò che ne consegue, “La Lattoneria” è totalmente “made in Italy”».

Bellissima la risposta di Sara alla domanda “Da cosa trai ispirazione?”.

«Io - ci dice con lo sguardo limpido e gli occhi sgranati - ho una golosità nei confronti del mondo molto forte! Perchè per me non c'è niente di più incredibile di quello che mi circonda: le persone, le storie, la natura, i paesaggi, i luoghi. Questa è la più grande ispirazione che ho e che vivo tutti i giorni, io devo solo filtrarla e riportarla in oggetto».

Curiosi di saperne di più sull'universo di Sara Ricciardi? Tranquilli, sul suo sito internet www.sararicciardi.org ne vedrete delle belle!

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it

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