Sempre più vicini virtualmente ma a rischio i rapporti reali Società
A volte si vivono particolari situazioni che ci spingono a riflettere con amarezza. Qualche sera fa ero a teatro. E allora? Direbbe qualcuno. Alla fine del secondo atto, durante l’intervallo, si sono accese le luci. E allora? Ora ci arrivo. Occupavo uno dei primi posti in platea e, per curiosità, mi sono voltata a guardare il pubblico. Ebbene. Non c’era nessuno che parlava col vicino di posto. Tutti, ma proprio tutti, erano intenti a guardare rapiti…il cellulare.
E’ vero, siamo ormai abituati a vedere gente col telefono in mano o, ultimamente, a tenerlo all’altezza della bocca e a parlare con lui, in qualunque momento. Mentre si guida, mentre si attraversa la strada. Come cantava Valerio Scanu a Sanremo: in tutti i modi, in tutti i laghi, in tutto il mondo. O con un’espressione più attuale: in tutto il globo terracqueo.
Però vedere tutt’insieme tante persone che si stavano isolando col cellulare, ignorando la realtà circostante, mi ha creato angoscia e profonda tristezza. Cosa ci è successo? Cosa ancora ci succederà? Come mai non ce ne siamo accorti? Ma forse sono troppo antica per pormi queste domande. Riusciremo a correre ai ripari? O meglio, abbiamo voglia di cambiare?
Ai posteri l’ardua sentenza.
ELISA FIENGO
Foto: Ansa