Sia dedicata alla memoria di Giovanni Fuccio la Sezione Emeroteca della Biblioteca ''Mellusi'' Società

Idee, proposte e nuovi obiettivi: le pennellate su tela; aneddoti, sorrisi e commozione: la cornice semplice ed elegante al tempo stesso; lezioni di vita intersecate con nozioni accademiche: il vetro che sigilla e completa il tutto.

E’ questa l’immagine plastica dal tocco brillante di una mattinata speciale trascorsa dai giornalisti sanniti - tanti - ma anche extra provincia, nella giornata di mercoledì 15 giugno presso la Sala Consiliare della Rocca dei Rettori.

Dopo due anni di chiusure, costrizioni e stress pandemico sono finalmente tornati in presenza i corsi di formazione per i giornalisti, organizzati - ieri come oggi - sempre in modalità gratuita dall’Ordine Regionale della Campania, che qui nel beneventano può contare su un nutrito gruppo di penne, microfoni e volti… ed il numero è in costante crescita.

Esattamente un anno fa (1° giugno 2021) se ne andava il nostro stimato e amato Direttore/Editore Giovanni Fuccio, lasciando tutta la famiglia di Realtà Sannita - e non solo - attonita e addolorata.

Ora che ha ripreso vigore la formazione per i giornalisti, i suoi colleghi ed amici storici: Ottavio Lucarelli (presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania); Mimmo Falco (vicepresidente OdG Campania) e Salvatore Campitiello (tesoriere OdG Campania), di concerto con la famiglia Fuccio, hanno voluto che proprio a Benevento si svolgesse un corso in sua memoria.

Tema scelto: “L’informazione locale e l’evoluzione degli strumenti digitali”.

Giovanni ci manca moltissimo”, ha detto subito in apertura Ottavio Lucarelli, che ha portato anche il saluto del suo vice Mimmo Falco oltre che di tutto il Consiglio regionale.

Per noi - ha sottolineato - era più di un amico, era una guida, un fratello maggiore che ci dava continuamente suggerimenti e buoni consigli. Lui era il collante e il coordinatore di tutta l’attività del mondo dell’informazione e del giornalismo sannita. È stato per tanti anni consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e a lui si deve la felice intuizione del concorso “Fare il Giornale nelle Scuole”, giunto alla XVII edizione. Ci lavorava ininterrottamente e, sempre grazie a lui, per ben otto anni Benevento è divenuta la capitale dei giornali nelle scuole, perché qui si svolgeva la manifestazione finale e, dunque, abbiamo pensato di proporre al Consiglio Nazionale di riportare almeno una tappa a Benevento, se vogliono far diventare il concorso itinerante, e in quella occasione intitolarlo a Giovanni Fuccio. Tra l’altro i giornali nelle scuole, che siano cartacei o web, continuano ad essere un’attività molto importante dei curricula scolastici e tanti professori mi raccontano di ragazzi motivati e appassionati. L’attività di Giovanni - ha quindi chiosato Lucarelli -, i suoi insegnamenti, le sue iniziative continueremo a portarli sicuramente avanti come Ordine della Campania, insieme ai colleghi sanniti e regionali, ma incalzeremo anche il Consiglio Nazionale”.

A questo punto la proposta inaspettata, ma bellissima del padrone di casa della Provincia di Benevento, Nino Lombardi.

Non potendo essere presente, Lombardi ha scritto una lunga lettera, che tra l’altro dice: “Giovanni Fuccio si è battuto per la cultura, l’intelligenza critica, l’analisi dei fatti, l’esercizio della democrazia. Egli è stato una personalità eminente ed una figura di straordinario spessore nella storia degli ultimi decenni di questo nostro territorio, credo dunque che la Provincia di Benevento debba dimostrargli riconoscenza, pertanto, se la famiglia Fuccio vorrà consentirlo io propongo di intitolare al Direttore Giovanni Fuccio la Sezione Emeroteca della Biblioteca Provinciale “Antonio Mellusi”. Credo che questa Sezione, che peraltro si affaccia direttamente sul Corso Garibaldi, fra la gente a cui lui si rivolgeva, racchiuda in sé simbolicamente tanta parte di quel mondo per il quale Giovanni Fuccio tanto si è speso”.

Inutile dire che la proposta è stata accolta da tutti i presenti con un lungo applauso e il cuore gonfio da chi gli è stato sempre accanto.

Piccola parentesi: chi tra i lettori non ha conosciuto personalmente Giovanni Fuccio potrebbe pensare che questa sia la solita sviolinata, se non di più, per chi è passato a miglior vita…

Non è così, perché il Direttore/Editore nonché Presidente dell’Associazione Stampa Sannita era veramente una persona eccezionale: un mix di grande intelligenza e apertura mentale, profonda preparazione culturale e giornalistica, vera gentilezza ed estrema serietà, aveva sempre tanta voglia di fare ed era curioso di tutte le novità, ma sopratutto era estremamente generoso con le giovani generazioni.

Salvatore Campitiello, altro suo grande amico, nel porre l’accento sulle tante iniziative messe in moto e portate avanti da Fuccio sempre a favore dell’informazione e dell’editoria, ha rivolto un appello a tutti i giornalisti sanniti, ovvero, quello di rafforzare e dare nuova linfa all’Assostampa e che questa venga poi intitolata proprio a Giovanni Fuccio.

Campitiello, quindi, ha lanciato una proposta davvero encomiabile: “Si metta in moto un premio annuale di giornalismo nelle scuole intitolato a Giovanni Fuccio, di modo che anche le giovani generazioni sappiano chi era e cosa ha fatto per il suo territorio, ma anche a carattere nazionale. Noi - ha infine concluso Campitiello - come Ordine della Campania e Nazionale il prossimo 16 settembre ore 15.00 lo ricorderemo a Pagani, nell’ambito del Premio Mimmo Castellano, alla presenza del presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, del presidente dell’Ordine della Campania, dei vicepresidenti e dei consiglieri nazionali, perché Giovanni abbiamo il dovere morale di ricordarlo sempre!”.

A seguire ci sono stati gli interventi - interessanti e molto seguiti - di Francesco Di Donato, ordinario di Storia delle Istituzioni Politiche presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Federico II di Napoli, e di Andrea Di Sorbo, ricercatore in Ingegneria Informatica presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi del Sannio di Benevento.

Di Donato, in prima battuta, ha ricordato di essere iscritto all’Ordine dei Giornalisti dall’11 gennaio 1985, quindi, nel suo lungo e articolato discorso, ha posto l’accento sulla difficoltà di fare giornalismo in provincia, nella realtà locale, per mille motivi, rimarcando come il “piccolo eroismo” di coloro che operano nelle province sia silente e il più delle volte non riconosciuto, in un mondo che invece è sempre più globalizzato.

Anche il prof. Di Donato ha avuto parole di stima e di affetto per il Direttore Fuccio, riconoscendogli come con la sua creatura “Realtà Sannita” abbia sempre dato voce a tutti, senza preclusioni ideologiche, ed in conclusione ha spronato tutti allo studio, qualunque sia il percorso che si voglia intraprendere.

Studiare è essenziale - ha detto - anche per i giornalisti che consumano tacchi e suole per andarsi a prendere una notizia. Rimboccarsi le maniche e studiare, invece di inseguire a tutti i costi la visibilità, fa sempre la differenza”.

A chiudere il cerchio di una mattinata così carica di emozioni è stato, come detto, Andrea Di Sorbo, che, dal canto suo, ha parlato all’uditorio di disinformazione e misinformazione nell’ottica degli strumenti digitali annessi, sia per veicolare le cosiddette fake news, sia per verificare quelli che sono gli elementi fattuali di una notizia.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it