STEPITOSI GLI AREA MEDINA AL TEATRO ROMANO     Società

La musica di Pino Daniele è Tutta nata storia.

Il titolo della splendida canzone, scritta ed arrangiata dal cantautore partenopeo, mette in evidenza la passione per il blues, il jazz, per Elvis Presley, per la Grande Mela che hanno segnato le sue prime esperienze nei locali americani del porto di Napoli.

Nel leggere con attenzione il testo si nota però una realtà diversa da esaltare, perché davvero è Tutta nata storia. Infatti il pezzo è presentato durante il Festival del Varadero di Cuba nel 1984 e prima della sua esibizione Pino Daniele sottolinea: Non voglio andare in America, voglio costruire la mia America nel posto in cui sono nato.

Prima del concerto sono stati rivolti gli indirizzi di saluto del direttore artistico Ferdinando Creta, del direttore dell'area archeologica del Teatro Romano Giacomo Franzese che ha portato anche quello del direttore generale avocante Massimo Osanna. Sono trascorsi quarant'anni dall'uscita del primo album live Sciò, le sue tracce musicali riecheggiano in ogni dove, custodite e cantate, vivide nei cassetti della memoria, aperti continuamente dalle speciali chiavi delle emozioni indicibili.

Il disco è una pietra miliare della sua fulgida carriera perché racconta la parabola ascendente di un astro nascente che brilla di luce propria tra gli artisti italiani ed internazionali. Il suo immenso repertorio è noto ad intere generazioni ed inoltre è quanto mai attuale per la profondità testuale del terzo millennio. Ế un colpo d'occhio straordinario vedere il Teatro Romano sold out, gremito come non mai.

Sotto il palco innumerevoli candele, lo sgabello di un pianoforte ed una chitarra classica, lo strumento che Pino ha suonato con una tecnica ineguagliabile.

Gli Area Medina, la cover dell'indimenticabile artista, hanno eseguito l'intero album di Sciò.

Ne ricordiamo alcuni: Chillo è buono guaglione, Have you seen my shoes , Viento e terra, Io vivo come te, Tarambò, Tutta nata soria, Chi tene u mare, Musica, musica. Quando chiove.

Il concerto è terminato con l'immancabile Napule è.

Tra i bis concessi al pubblico A me piace o blues.

Un evento indimenticabile per la presenza della sezione di archi dell'Orchestra Internazionale della Campania, diretta dall' impeccabile maestro Leonardo Quadrini. Di notevole impatto visivo la bellissima coreografia di luci che ha reso struggente l'accompagnamento di tre brani in particolare Terra mia con un candlelight da accapponare la pelle. La sezione degli archi è stata composta da: Veaceslav Quadrini, Marco Musco, Salvatore Terranova e Maurizio Pellecchia (primi violini); Erika Verga, Caterina D'Ambrosio, Massimo Palumbo e Francesca Tagliamonti (secondi violini); viole: Pierluigi Minicozzi, Matteo Introna; violoncelli Ilenia Attardo e Vincenzo Di Somma; contrabasso Vanni Miele. Eccezionale la band costituita da: Antonello Rapuano (tastiere), Carmine Piccirillo (voce), Lorenzo Stabile (basso elettrico), Alessandro Calandri (chitarre), Fulvio Cusano (batteria), Francesco jr Merola (percussioni), Pasquale Ciniglio (sax). Al gruppo di son aggiunti durante la serata i fiati Alessandro Tedesco (trombone), Peppe Fiscale (tromba), gli archi Alessandro Tumolillo (violino e mandolino), Marco Di Palo (violoncello). Non è mancato lo special guest Enzo Lambiase (chitarra classica).

Gli Area Medina sono stati acclamati con applausi scroscianti ed interminabili. Il successo della serata memorabile si deve ad un lavoro encomiabile degli organizzatori, ma il merito è per Francesco Tuzio, professionista del settore, conosciuto in tutto il territorio nazionale per i suoi eccelsi risultati.

Lodevole l'impegno del nostro collega Claudio Donato, che ha curato con professionalità i rapporti per la comunicazione e la stampa.                                                                      

NICOLA MASTROCINQUE