Storia della circoncisione Società
Nella chirurgia urologica ambulatoriale, la circoncisione è probabilmente l’intervento chirurgico più richiesto, più eseguito e consiste nella rimozione chirurgica di un lembo cutaneo del prepuzio del pene per correggere una condizione patologica conosciuta come fimosi. Le cause patologiche che possono portare alla formazione di una fimosie di conseguenza alla effettuazione dell’intervento, possono essere molteplici e vanno da condizioni di fimosi congenita, già presente nei primi anni di vita, a diverse condizioni patologiche, che si manifestano nel corso degli anni, sia per cause traumatiche, che infiammatorie o come conseguenza di patologie dermatologiche o del diabete. L’intervento viene eseguito per ragioni strettamente terapeutiche o di profilassi, ma la procedura può essere richiesta anche per motivi personali o religiosi.
Per avere una idea della diffusione di questa pratica chirurgica, basti pensare che circa un terzo della popolazione maschile nel mondo, è circoncisa, con percentuali più alte nel mondo mussulmano, fra gli Ebrei, negli Stati Uniti, nel Sud-est asiatico ed in alcune aree dell’Africa, nonostante non vi sia, da parte delle Organizzazioni mediche internazionali, indicazioni uniformi sull’effettivo beneficio della procedura per la salute generale del paziente. Nessuna grande Organizzazione medica internazionale, né tanto meno l’OMS, consiglia la circoncisione universale per tutti i maschi neonati, come avviene per esempio fra le popolazioni ebraiche.
L’origine storica di questa pratica chirurgica non è nota con certezza, ma se ne hanno testimonianze documentali sin dall’antico Egitto, e studi di eminenti storici ed anatomisti suggeriscono che sia praticata da oltre 15.000 anni, dapprima nelle regioni del sud del mediterraneo e nel sud-est asiatico, e poi sia diffusa presso altri popoli, in particolar modo ebrei e mussulmani, per effetto delle migrazioni.
La circoncisione veniva praticata dagli antichi egizi innanzitutto per ragioni igieniche; in seguito si ritiene sia stata considerata una pratica prestigiosa per certificare il passaggio del giovane all’età adulta, ed era considerata un segno di purezza e di fertilità, caratteristiche questeche gli egizi tenevano in grande considerazione. Per molti storici la circoncisione nell’antico Egitto poteva probabilmente essere considerata anche un segno di distinzione fra le personalità più in vista nella gerarchia del potere. Il Libro dei Morti egizio non a caso descrive come il dio Sole, Ra, abbia circonciso se stesso.
Anche la Bibbia ebraica, nel capitolo 17 della Genesi, descrive la circoncisione di, Abramo, dei suoi familiari e degli schiavi, con la raccomandazione inoltre al popolo ebraico di circoncidere i propri figli maschi all’ottavo giorno di vita. Da qui la tradizione religiosa ebraica che in seguito diffonde la pratica della circoncisione universale. Da sottolineare tuttavia che per gli ebrei la circoncisione non è considerata solo un atto religioso o spirituale, ma anche il segno di appartenenza ad un popolo, ad una stirpe. Anche nella religione cristiana e nei Vangeli si fa riferimento alla pratica della circoncisione e lo stesso Gesù Cristo è stato circonciso; tuttavia tale pratica non è mai stata considerata un elemento caratterizzante i cristiani, come successivamente sentenziato dal Concilio di Gerusalemme. La circoncisione è invece considerata essenziale dall’Islam, ed è quasi universalmente eseguita dai mussulmani, anche se mai menzionata esplicitamente fra le pagine del Corano.
Nei tempi moderni la circoncisione è stata una procedura chirurgica comune e frequente negli Stati Uniti d’America fino alla fine dell’ottocento, soprattutto per motivi igienici e di prevenzione delle infezioni sessuali, essendo molto carente in quei tempi sia l’igiene pubblica che personale. Dal 1986 la circoncisione è stata oggetto di studi scientifici internazionali in doppio cieco per studiare la diffusione ed il rischio di contagio, fra uomini eterosessuali, sia di malattie sessualmente trasmesse che soprattutto del virus HIV. Tali studi, poi sospesi per motivi di rispetto della privacy, avevano evidenziato come uomini appartenenti al gruppo dei circoncisi, avevano un tasso di rischio di contrarre l’HIV sostanzialmente ridotto rispetto ai non circoncisi. Oggi l’OMS raccomanda la circoncisione preventiva solo per le popolazioni ad alto rischio di diffusione del virus dell’HIV.
ENZO TRIPODI