Straordinario concerto di Fabio Concato al Teatro Romano di Benevento Società

Il Teatro Romano di Benevento ha fatto da sfondo al concerto di Fabio Concato, il cantautore milanese che con il tour Musico Ambulante coinvolge ed immerge i fans in una particolare atmosfera, con i successi senza tempo e le canzoni meno note, ma penetranti di significato, dal mondo dei sentimenti alle problematiche sociali. Il ricco cartellone del SannioMusicFest, ideato dal direttore artistico Michele Solipano, ha portato nella città capoluogo la qualità di grandi artisti.

Ế una meravigliosa serata estiva, alle 21.30, la band guadagna il palco ed il concerto comincia con “Bella bionda”, al termine dell’esecuzione saluta il pubblico lodando l’acustica dello splendido Teatro Romano nel quale si era già esibito e ringrazia il direttore artistico, per averlo inserito tra gli artisti della kermesse estiva di notevole rilevanza nazionale. A seguire “Ti ricordo ancora”, “Stazione Nord”, un brano che racconta una storia d’amore, giunta ormai al capolinea, “Tienimi dentro di te”, “In trattoria”, non in scaletta. La sesta canzone è “Domenica bestiale”, incisa nel 1982, tratta dall’album “Fabio Concato”, pubblicata  dall'etichetta discografica Philips Records. Prosegue con “Prima di cena”, “Troppo vento”, “Mi innamoro davvero”, canzone cantata con José Feliciano, cantautore, chitarrista e compositore portoricano.

Per il Telefono Azzurro ha scritto 051 222525, che canta sempre ad ogni concerto, per sensibilizzare un tema di scottante attualità, ancora “Guido piano”, “Gigi”, dedicata al padre, un bravo musicista jazz, “Canto”, “Speriamo che piova”, “Fiore di maggio”, “Sexy tango”. Termina l’entusiasmante concerto, ma rimane sul palco per eseguire “Non smetto di aspettarti” e “Rosalina”. L’artista è stato accompagnato da una superlativa band Ornella D’Urbano (arrangiamenti, piano e tastiere), Gabriele Palazzi Rossi (batteria), Stefano Casali (basso) e Larry Tommasini (chitarre). Durante l’esibizione Concato ha utilizzato lo scat, il virtuosismo canoro, nato nella musica jazz con l’imitazione vocale di strumenti musicali alla Dalla.

Il risultato è stato un numeroso pubblico rapito da una voce inconfondibile che emoziona e da poesie dove spesso il mare viene evocato.

Nicola Mastrocinque