Tanti auguri Google! La piattaforma più famosa al mondo compie 25 anni Società
Google ha compiuto 25 anni. Era infatti il settembre del 1998 quando Larry Page e Sergey Brin, due venticinquenni laureati in ingegneria informatica e conosciutisi all’università di Stanford, dove entrambi stavano conseguendo un dottorato, lanciarono su internet quello che sarebbe diventato non solo il primo motore di ricerca in rete, ma in assoluto il sito più visitato al mondo.
Il nome Google è una storpiatura di un termine matematico che indica un 1 seguito da cento zeri ed indica la quantità pressoché illimitata di dati presenti sul web tra i quali il sito è in grado di effettuare ricerche. Questo nome così bislacco è divenuto così popolare da aver generato addirittura un verbo, in italiano come in altre lingue: googlare.
Quando Google nacque, internet era ancora giovane, gli utenti non erano numerosi come oggi ed i motori di ricerca erano utilizzati ma non in maniera massiccia come adesso. Altavista, Yahoo ed altri siti erano i più usati, ma è difficile pensare che Page e Brin, anche nelle loro più ottimistiche previsioni, avrebbero mai potuto immaginare il successo che avrebbe riscosso la loro creatura. Attualmente infatti si calcola che il 98% circa delle ricerche che vengono effettuate in rete (e sono di certo molto più numerose di quanto fossero nel 1998) passa da Google. Altavista ha chiuso i battenti da anni, altri motori di ricerca resistono, ma sono una sparuta nicchia se paragonati alle cifre di Google.
Cifre impressionanti anche dal punto di vista economico: Alphabet, la società capogruppo di Google, vale oggi in borsa ben 249 miliardi di dollari. Google è considerata una delle big tech, le società tecnologiche (le altre sono Apple, Microsoft ed Amazon) più ricche al mondo. La sua posizione di quasi monopolista nel settore delle ricerche online ha dato vita a numerose inchieste da parte delle autorità antitrust americane ed europee, che sono sfociate in multe di svariati miliardi di dollari.
Se inizialmente Google era solo un motore di ricerca, oggi ad Alphabet fanno capo le molteplici sfaccettature dell’universo Google, una serie di servizi online di notevole utilità che vanno da Google maps a Google translate, dal servizio di posta elettronica Gmail fino alla più recente innovazione, ossia il chatbot Bard, nato come concorrente del più celebre ChatGPT.
Il potere di cui dispone un motore di ricerca è immenso: le aziende private, i siti di e-commerce online, i portali di news, viaggi ed innumerevoli altri servizi in rete fanno a gara per accaparrarsi i primi posti nelle ricerche su Google. È infatti noto a tutti che, quando si effettua una ricerca, nella stragrande maggioranza dei casi si clicca sul primo risultato che compare o su uno dei primi. Raramente si passa a pagina 2 della ricerca, figuriamoci oltre. Ed a stabilire l’ordine in cui compaiono i risultati è un algoritmo, che può quindi determinare la fortuna o la disgrazia di chi occupa una posizione favorevole o sfavorevole.
L’onnipresenza di Google è tale che in molti paesi, Italia inclusa, sono state emanate leggi sull’oblio digitale, per obbligare i motori di ricerca a deindicizzare (ossia non rendere più disponibili come risultati delle ricerche) l’identità di persone coinvolte loro malgrado in fatti di cronaca nera, la cui reputazione sociale sarebbe seriamente compromessa dal fatto che i loro nomi e cognomi compaiono ogni volta che si effettua una ricerca in rete sui fatti in questione.
In poche parole, Google è divenuto quanto di più simile al Grande Fratello concepito da George Orwell nel romanzo 1984.
CARLO DELASSO
Ps: un piccolo easter egg che forse non conoscete. Provate a digitare sulla barra di ricerca di Google do a barrel roll e vedete che succede.