Tre illustri sanniti di fama mondiale Società

Se i cognomi di Aldo Armando Cocca e di Lee e Michele Iacocca testimoniano inequivocabilmente la provenienza sannita, anche le loro vicende personali hanno molti elementi in comune, a cominciare dalle origini a San Marco dei Cavoti, proseguendo poi con le tappe di brillanti carriere oltreoceano e concludendosi, infine, con meritato successo e fama internazionale. Queste che stiamo per raccontare, infatti, sono le avvincenti storie di un giurista argentino, di un manager statunitense e di un illustratore brasiliano che, per quanto abbastanza note nel paese d’origine, vale comunque la pena ripercorrere nei dettagli a beneficio dei più giovani e a testimonianza di un legame ancora saldo con il piccolo centro fortorino, ma soprattutto in occasione del novantesimo compleanno di Aldo Cocca e Lee Iacocca nonché delle celebrazioni promosse dall’amministrazione comunale in onore di Michele Iacocca, il più giovane dei tre benemeriti concittadini.

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Procedendo in ordine cronologico, il 4 settembre u.s. ha spento novanta candeline Aldo Armando Cocca che, ultimogenito del sammarchese Ernesto Maria Cocca e di Teresa Cavigliasso Airasca, è nato a Cordoba nel 1924 e - rimasto appena sedicenne orfano del padre già considerato benemerito dell’Argentina ove si distinse come chimico, economista e mecenate - si laureò in giurisprudenza e intraprese la carriera diplomatica per poi affermarsi come precursore in ambito internazionale del Diritto dello Spazio, fondando nel 1947 l’Instituto Argentino de Derecho Aeronáutico y Radioeléctrico, primo nel mondo nel suo genere, scrivendo il saggio Teoría del Derecho Interplanetario (1957) del quale promosse anche l’insegnamento, nonché presentando sin dal 1954 un documento sulla natura giuridica di pianeti e galassie quali res communis humanitatis (Comune Patrimonio dell'Umanità), concetto ufficialmente accolto nel 1979 dalle Nazioni Unite ove egli fu delegato permanente per l'Outer Space e ideatore del progetto di Convenzione Internazionale sulle risorse naturali della luna e altri corpi celesti. Segretario di Cultura e Azione Sociale della Città di Buenos Aires, Aldo Armando Cocca è stato insignito di tre premi internazionali di diritto, della qualifica di professore Honoris Causa e della presidenza onoraria dell’Associazione Interamericana dei Professori di Diritto con sede a Washington per aver inaugurato il primo corso di Derecho Espacial in Argentina nel 1957 e quindi l’insegnamento di tale disciplina in America. Membro dell’Academia Internacional de Astronáutica (1965), direttore dell’Instituto Internacional de Derecho del Espacio (1963), vicepresidente de la Federación Internacional de Astronáutica, nonché ministro e ambasciatore presso la Commissione dello Spazio delle Nazioni Unite, ha altresì lungamente collaborato con l’UNESCO e l’Oficina Intergubernamental para la Informática, divenendo infine presidente del Tribunale Internazionale INTELSAT di Washington (1969), ma tra le sue tante benemerenze spiccano soprattutto la fondazione del Planetario Galileo Galilei a Buenos Aires (1962) e la creazione - assieme alla sorella Teresa nell’avita dimora di famiglia - della Casa de la Cultura de Córdoba (1966), un’istituzione museale e di ricerca oggi monumento nazionale argentino dove tuttavia il posto d’onore spetta ai ritratti degli avi sanniti e alle bacheche contenenti cimeli e immagini del palazzo Cocca a San Marco dei Cavoti (attuale sede del Museo degli Orologi) che il dinamico e poliedrico giurista e i suoi quattro figli ora al suo fianco alla guida dell’ente non hanno mai dimenticato.

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Il Sannio è da sempre nel cuore anche di Lee Iacocca che spegnerà 90 candeline il prossimo 15 ottobre essendo nato nel 1924 ad Allentown, in Pennsylvania, dove i genitori Nicola e di Antonietta Perrotta emigrarono giovanissimi da San Marco dei Cavoti in cerca di fortuna, trovandola ben presto nell’allora fiorente comprensorio delle acciaierie gestendovi la catena di ristoranti e fast-food Yocco's, nome nato dalla distorta pronuncia americana del loro cognome. Lee, all’anagrafe Lido Anthony, non seguì però le orme del padre e, laureatosi nel 1942 in ingegneria industriale, iniziò la sua carriera nel settore automobilistico divenendo presidente della Ford Division appena quarantenne e promuovendo molti modelli di successo finché nel 1978 passò alla guida della Chrysler salvandola dal fallimento. Testimonial delle campagne pubblicitarie dell’azienda col celebre slogan «If you can find a better car, buy it» (Se riuscite a trovare un'auto migliore, compratela), divenne talmente noto e amato negli Usa che nel 1982 il presidente Reagan lo nominò capo della Fondazione Statue of Liberty-Ellis Island fu scritturato per una breve apparizione alla celebre serie tv Miami Vice, mentre dopo la scomparsa della moglie Mary nel 1983 legò il suo nome alla lotta al diabete finanziata anche grazie ai ricavati del volume Iacocca: An Autobiography e dai proventi della sua azienda agricola Olivio Premium Products fondata nel 2000. Il legame di Lee con San Marco dei Cavoti restò sempre vivissimo e rinsaldato da soggiorni presso i parenti, mentre nel 1997 la prima di varie visite ufficiali volute dall’amministrazione dell’epoca guidata dal dottor Francesco Cocca sancì la nascita in paese della Fondazione affiliata al prestigioso ente statunitense di formazione manageriale Iacocca Institute.

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Non poche, quindi, le prove che i sanniti non dimenticano la terra natia, proprio come Michele Iacocca, terzo illustre oriundo sammarchese che lo scorso 15 agosto è stato premiato dall’attuale sindaco del paese dottor Gianni Rossi nel corso della tradizionale Festa degli Emigranti in Villa Comunale. Da circa mezzo secolo residente a San Paolo in Brasile, l’insigne concittadino è tornato per rinverdire quei trascorsi che tanta parte hanno avuto nel suo brillante percorso professionale: nato nel 1942, infatti, egli è oggi uno dei più apprezzati illustratori di libri per bambini, lavoro nel quale ha sempre mostrato straordinaria attitudine scaturita in parte da vicende personali poiché, seppur colpito dalla prematura scomparsa della madre e poi della nonna, visse comunque un’infanzia serena scandita da giochi nelle strade e sulle rive del torrente Tammarecchia alimentando la sua fantasia tra avventure reali e immaginarie fin quando, pressoché ventenne, scelse di partire. Come ha efficacemente sottolineato l’amico Giorgio Capoccia durante la cerimonia, Michele allora portava con sé soltanto con una valigia carica di sogni, ma dopo gli studi di Belle Arti mise a frutto gli stimoli giovanili dapprima presso agenzie di pubblicità e case editrici, poi cimentandosi come traduttore di Umberto Eco e vari altri scrittori e infine realizzando dal 1970 fumetti e cartoni animati per giornali e riviste assieme alla moglie Liliana. Nel 1973 la sua prima opera illustrata Eva ottenne grandissimo successo, ma attualmente il suo curriculum professionale vanta circa duecento volumi e prestigiosi premi come il Louis Garden Award per il miglior libro conferitogli nel 2008 dalla Fundação Nacional do Livro Infantil e Juvenil (FNLIJ) e, nel 2009, la menzione d’onore dall’International Board on Books for Young People (IBBY). 

Le storie di questi tre grandi sammarchesi portano alla ribalta ancora una volta i sanniti nel mondo, ma - assicura il sindaco Rossi - al di là delle pur meritate celebrazioni ora occorre impegnarsi per instaurare un rapporto più tangibile e duraturo e pertanto ha annunciato che se l’amministrazione municipale intende istituzionalizzare un premio annuale destinato a quanti all’estero hanno raggiunto fama e prestigio, d’altro canto non dimenticherà i meno fortunati i quali, desiderando rivedere la propria terra, saranno ospiti del Comune.

ANDREA JELARDI

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