Una nuova cultura di pace, per relegare la guerra nel dimenticatoio Società

Sala lettura, Palazzo De Simone, incontro “Energia e Pace” promosso dall’Università del Sannio nell’ambito delle iniziative della Rete delle Università della pace, tra cui l’Ateneo sannita. A fare gli onori di casa il magnifico rettore Gerardo Canfora: “Fra energia, e più in generale l'uso delle risorse naturali e la Pace, c’è un legame strettissimo. Solo un accesso equo alle risorse energetiche potrà garantire un periodo di pace lunga, altrimenti saremo sempre in tregua, tra una crisi e l’altra. Eventi come questi, servono a creare una nuova cultura della pace: una pace che nasce dal rispetto degli individui e non solamente dall’assenza di conflitto. E poi, lavorando nella direzione di rendere l’accesso alle risorse, naturali e prodotte dall’uomo, quanto più equo possibile attraverso attività di ricerca, attraverso attività di alta formazione. La cultura della pace, è l’unico modo che abbiamo per relegare la guerra nel dimenticatoio”.

A relazionare sul tema, il presidente Simest e direttore Affari europei e internazionali di Cassa Depositi e Prestiti, Pasquale Salzano, sul tema: Dalla Pandemia ai conflitti: come l’incertezza sta modellando il nuovo scenario globale. “Per me è stato un piacere ed un grande onore ricevere quest’invito nell’ambito del ciclo di incontri su energia e pace, un tema particolarmente attuale. Il fatto che venga ospitato in una città come Benevento, con la sua storia, con la sua importanza e anche con la sua centralità per il lavoro dell’Università su questi temi, rende tutto particolarmente interessante. Speriamo di poter dare un contributo agli studenti e ai giovani che ci ascoltano, perché il futuro è nelle loro mani: su questi temi saranno proprio i giovani a dover e poter lavorare affinché il messaggio di pace, di speranza e di “energia” sia sempre più forte in Italia e nel mondo”.

La tavola rotonda è stata moderata dal prof. Roberto Virzo: “Le risorse energetiche costituiscono da sempre dei fattori di progresso e delle cause di conflitti. Bisognerà comprendere se la transizione in atto contribuirà allo sviluppo sostenibile e ad una evoluzione, green e pacifica, delle relazioni internazionali”.

Ad intervenire, il prof. Francesco Pepe, su Energia e guerra: dai conflitti per il petrolio a quelli per i materiali critici?: “Siamo abituati a consumare grandissime quantità di energia, pensiamo solo a quanti conflitti ha creato il petrolio. Le prospettive attuali, sembrano un po’ temibili perché l’energia tende ad essercene ben poca, la transizione alle energie rinnovabili resta un tema estremamente complicato e non risolto, la necessità poi che le energie rinnovabili hanno per poter realizzare i cosiddetti materiali critici aumenta il rischio di conflitti, in un contesto nel quale la comunità internazionale sembra non avere voglia di aprire approcci multilaterali e sembra, almeno in questo momento, prediligere ispirazioni belliciste. È quindi un tema che preoccupa, profondamente”.

Il prorettore dell’Ateneo sannita Giuseppe Marotta, sul tema Comunità locali e gestione delle risorse naturali: “Le risorse naturali sono la fonte principale dell’energia, soprattutto alternative. Energia e pace, è possibile collegarli a due macro-obiettivi dell’Agenda 2030 che parla di pace “legata alla vita”. Il mio tentativo è quello d’introdurre, nel concetto d’inclusività, anche l’inclusività territoriale, ovvero quei territori che sono stati esclusi dal modello di sviluppo dominante, che come sappiamo è tutto concentrato sulle aree più fertili, sulle aree di pianura, lasciando vasti territori alla deriva, che oggi vivono fenomeni di spopolamento, invecchiamento, però sono anche quei territori ricchi di risorse naturali. E le risorse naturali, senza la presenza dell’uomo, potrebbero andare verso il degrado”.

La prof.ssa Angela Cresta, sul tema : “I conflitti territoriali nei processi di costruzione dei «nuovi» paesaggi energetici”. Il prof. Francesco Titotto, dottorando dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, su Transizione energetica globale e principi regolatori del diritto dell’energia e il prof. Pasquale Vito, sul tema La scienza responsabile: “Se facciamo riferimento alle due più grandi rivoluzioni del secolo scorso, quelle della fisica che ha portato alla scoperta e all'utilizzo dell’energia atomica, fino alle biotecnologie che hanno incredibilmente aumentato le nostre capacità di modificare il genoma, la scienza non sempre è stata neutrale, ecco perché vorrei porre il tema della posizione della scienza nell’utilizzo delle nuove tecnologie e nella produzione d’energia”.

Il prof. Alfredo Vaccaro, sul tema L’accesso universale a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni: “L’energia è il motore delle moderne società e, in quanto tale, è il motivo per cui si scatenano i conflitti: non ci può essere una pace senza un’energia che sia disponibile a tutti. Purtroppo in tante parti del pianeta l’energia non è disponibile e questo è causa di povertà, di disagi e, implicitamente, è causa di gran parte dei problemi che affliggono la nostra società. Noi riteniamo che l'intervento umanitario, fondato sull'utilizzo delle nuove tecnologie e anche delle fonti rinnovabili, possa contribuire a ridurre questo divario, ad armonizzare da un punto di vista energetico i vari popoli, garantendo un accesso globale all’energia”.

GIUSEPPE CHIUSOLO