BENEVENTO 5-Sul Palatedeschi servono certezze. In serie A, vietato sbagliare sulla logistica Sport

Dopo la straordinaria prestazione del 20 aprile in un ‘Palatedeschi' gremito di sostenitori, che ha portato alla conquista della serie A, il ″Benevento 5″ continua a raccogliere apprezzamenti per quel che ha fatto ed incoraggiamenti per quello che farà. Già da domani. Parliamo di un gruppo davvero unito, una vera squadra: dai dirigenti allo staff tecnico ai giovani talenti, molti dei quali figli di questo territorio.

Tutti insieme proiettati al successo, con tanta voglia di continuare a divertire e, soprattutto, a divertirsi. Perché in fondo è questo lo scopo degli sport cosiddetti ″minori″, ma, in realtà, sono poi quelli che più di altri incidono sulla crescita sociale e culturale delle nostre comunità.

Di questa affascinante avventura e delle previsioni per l'immediato futuro, ne abbiamo parlato col presidente onorario, Mario Ferraro, a margine dell'incontro che l'intero Gruppo sportivo ha avuto con i Primi cittadini del Sannio, alla Rocca dei Rettori, in occasione dell'assemblea dei Sindaci, dove hanno ricevuto una targa dal presidente Nino Lombardi, lasciando in dono una maglietta firmata da tutti i componenti della squadra, i veri protagonisti della storica Promozione.

Dopo l'incontro col Sindaco della città, la visita alla Rocca col Presidente della Provincia. È vero che portiamo il nome della città capoluogo, ma in tutta Italia rappresenteremo l'intero Sannio. Il nostro è considerato uno sport minore, ma non lo è, perché mantiene il tessuto sociale, mantiene l'immagine di un'intera provincia: in squadra abbiamo calciatori di questa provincia e regione, abbiamo un ragazzo spagnolo, un brasiliano e un paraguaiano...

Legami sportivi, che diventano scambi culturali ed assicurano una crescita anche sociale. Lo sport in genere fa da collante. A noi sono capitati casi di ragazzini che, insieme alla scuola calcio, hanno ripreso anche gli studi; casi di ragazzi che avvicinandosi a noi non hanno intrapreso brutte strade e brutte compagnie. Ecco perché dico che questo sport ‘mantiene il tessuto sociale' ed ecco perché sottolineo l'importanza, da parte delle istituzioni, di essere vicine a queste realtà: che siano di calcio a 5, di pallavolo, di pallamano o qualsiasi tipo di sport che non deve essere più considerato ′minore′, perché è quello che mantiene unito il tessuto sociale. Serve avere questa sensibilità, questa riconoscenza, direi questa lungimiranza, per capire che sostenere le attività sportive è un modo concreto per rallentare la fuga dei giovani da queste aree.

C'è tanta passione in questi sport, però servono anche riconoscimenti... concreti. Noi non dobbiamo approfittare troppo della passione delle persone: questo è un altro aspetto, rispetto al quale le istituzioni devono stare in prima linea, rispettando quello che si fa. Sul Palatedeschi, lasciami dire che ci sono delle esigenze di orari, di spostamenti... ci sarà Sky che trasmetterà le partite in diretta; voglio dire: il palazzetto è la nostra vera priorità. Nel rispetto di tutte le altre Associazioni ed altri sport, una squadra impegnata in serie A, quindi tenuta a rispettare i diversi regolamenti, non deve essere minimamente condizionata da aspetti organizzativi e logistici.

E allora qual è il messaggio ai giovani che amano lo sport e in particolare il calcio a 5? Che a Benevento c'è una realtà seria, c'è una realtà sportiva giovane ma importante, c'è una dirigenza appassionata e allo stesso tempo con tanta voglia di crescere. E praticare tutto questo all'interno di un quartiere da tutti definito ″difficile″, fa la differenza.

Per chiudere, a chi bisogna dire ″grazie″ per questo storico successo? Direi Antonio Collarile, direttore generale e il presidente Pellegrino Di Fede: sono loro l'anima di questo Gruppo, insieme ai tanti dirigenti, al mister Andrea Centonze e ai calciatori, con i quali abbiamo un rapporto io dico ′di famiglia′, perché noi tutti siamo un punto di riferimento per tutti loro.

GIUSEPPE CHIUSOLO    

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