Calcio, Serie B: al Benevento tremano le gambe e con la Ternana finisce 1-2 Sport

La grande chance. La seconda, dopo la gara di Cosenza. I k.o. roboanti di Monza e Cremonese. Il grande pubblico, di nuovo. Tante le motivazioni. Poche, anzi nessuna, le giustificazioni.

Il Benevento ha gettato alle ortiche la più clamorosa delle opportunità: vincere contro la Ternana avrebbe comportato l’aggancio della Cremonese al 2° posto, a quota 66 punti; avrebbe significato andare a Monza a giocarsi il tutto per tutto contro una diretta concorrente alla penultima giornata, aspirando sorprendentemente alla promozione diretta. Invece, nulla: tutto sparito. Il Benevento è rimasto a mani vuote. E non può che prendersela con se stesso.

Tanti, troppi sul banco degli imputati. Va pertanto riavvolto il nastro, analizzando con lucidità il misfatto del ‘Vigorito’. Bisognerebbe partire dal presupposto che la Ternana di Cristiano Lucarelli - compagine già salva e che non avrebbe nulla in più da chiedere al prezioso campionato cadetto disputato finora - è stata artefice di una prova strabiliante. Probabilmente la miglior prestazione di squadra, al pari di quella del Lecce alla terza giornata, esibita nel fortino giallorosso in questa stagione. E se una squadra che, in teoria, ha meno ambizioni dell’altra riesce ad esprimere una fluidità di gioco di questo calibro, mettendo in difficoltà l’avversaria a tutto campo, lottando su ogni pallone ed assicurandosi ogni contrasto, ogni rimpallo, c’è innanzitutto da ammettere che, probabilmente, la squadra maggiormente attrezzata ha sottovalutato la sfida. Forse le mani già prudevano alla Strega dopo aver sbirciato la classifica in seguito ai favorevoli risultati maturati sugli altri campi nel pomeriggio.

In secundis: i padroni di casa hanno imbastito e proposto una sfida ai limiti del credibile. Nessuno può mettere in dubbio la competitività dell’organico di cui dispone Caserta. Ecco perché non si spiega come, tra le due compagini in campo, il Benevento sembrasse la formazione sfavorita e meno ambiziosa delle due. Gli errori - o meglio: orrori - hanno avuto la meglio, prevalendo sia sul rettangolo di gioco che in panchina. Il Benevento ha cominciato prematuramente a sbandare, mostrando poco carattere e poco cinismo. Il mister dei giallorossi - che già aveva lasciato a desiderare nella preparazione della sfida -, al contempo, ha completato il disastro, sbilanciando inspiegabilmente il baricentro della Strega e suggellando, di fatto, un macabro k.o., davvero difficile da digerire.

Addentrandosi dolorosamente nei meandri del match - poiché è solo analizzando i 90’ horror che si può quantomeno tentare di spiegare lo scivolone del Benevento -, va segnalato che l’antifona era parsa subito chiara a tutti. La Strega ha perduto anzitempo Forte, elemento essenziale per la manovra offensiva giallorossa: problema muscolare al flessore dopo 2’, con Caserta costretto a rinunciare alla staffetta di punte, lanciando in campo al suo posto Moncini. Il Benevento ha evidenziato una palese carenza di autorità che ha rasentato del paranormale: la Ternana ha sùbito preso confidenza con l’avversario, cominciando a flirtare con il gol. Dopo uno squillo per parte - con Improta e Pettinari -, Paleari si è miracolosamente opposto alla conclusione ravvicinata di Proietti, tutto solo in area a seguito della punizione battuta velocemente da Palumbo. Poi a spaventare la Strega con un tiro alto ci ha pensato Donnarumma, che ha solo anticipato una doppia clamorosa occasione per Celli: prima il palo colpito appena dopo aver soffiato palla ad un leziosissimo Vogliacco; poi, sugli sviluppi, il colpo di testa fuori a due passi dalla porta. In mezzo a queste palle-gol per le fere, il nulla giallorosso: appena un brivido con un colpo di testa alto di Vogliacco. Per il resto, i Sanniti si sono rivelati totalmente in balia degli avversari, che hanno sciorinato tutt’altro piglio, motivati dalla grande garra garantita, come sempre, da mister Lucarelli.

Come nel più classico dei copioni, il Benevento ha approfittato delle molteplici occasioni sciupate dagli avversari per passare immeritatamente in vantaggio. Dopo una chance non sfruttata in spaccata da Moncini da mezzo metro su cross di Farias - tra i più attivi dei suoi -, i giallorossi hanno segnato su corner: cross di Acampora, zuccata di testa in allontanamento (falloso?) di Barba e palla nel set. Ma si è trattato di illusione. Pura e maledetta illusione.

Presto, infatti, il ‘Vigorito’ ha avuto modo di ammutolirsi, nonostante una presenza massiccia di tifosi sugli spalti. Sono bastati pochi minuti della ripresa, infatti, a capire che la fortuna non sarebbe più bastata al Benevento: Palumbo - autore di una prova impeccabile a centrocampo; il migliore dei suoi - ha scherzato Viviani, saltando il centrocampista e crossando basso da sinistra per pizzicare Donnarumma, il quale ha solo appoggiato in rete un cioccolatino del compagno: 1-1. Tutti si attendevano una risposta dei padroni di casa. Tutt’altro: è sùbito toccato a Paleari respingere un colpo di testa angolato di Pettinari. Poi è arrivato il momento dei suddetti orrori della Strega: al 24’ della seconda frazione, Farias è riuscito a non bucare Iannarilli da pochi passi, calciandogli addosso e sciupando una clamorosa occasione; dopodiché è giunto il turno del coach del Benevento, che ha lanciato tutti all’attacco. Dentro Brignola e Insigne, oltre a Elia e Tello, entrati poc’anzi. Fuori Foulon e Improta, prima; Acampora e Farias, poi. Forse il tecnico si aspettava un’addizione piuttosto scontata: mettendo in campo tutti gli attaccanti a disposizione in maniera disordinata si era vagamente illuso di poter segnare ancora con facilità e vincere la partita. Peccato, però, che nel calcio funzioni diversamente: rinunciare ad un uomo in mezzo al campo - checché autore di una prova insufficiente -, implica un conseguente sbilanciamento del baricentro della squadra ed un inevitabile aumento di probabilità di non riuscire più ad arginare i contropiedi avversari, che nei 90’ si sono rivelati una costante. Appunto: palla rubata dalla Ternana, imbucata centrale di Palumbo - re incontrastato del centrocampo rossoverde e non solo - e gol del neo-entrato Partipilo: 1-2 a 5’ dalla fine.

A nulla sono servite le grandi occasioni di Tello, che ha sbagliato un tap-in da pochi metri dalla porta, ed Insigne, autore di conclusioni particolarmente insidiose ma mai concretizzate.

Nulla ha potuto evitare l’inesorabile debacle del Benevento.

C’è poco da aggiungere. E non si tratta di disfattismo: lo zoccolo duro - composto, per la verità, da poche migliaia di tifosi - ha cullato e coccolato la squadra di fronte ogni genere di avversità. Ma è difficile giustificare una prestazione del genere, contro un avversario del calibro della Ternana, proprio nel momento del bisogno. La Strega si è sbriciolata al cospetto delle fere impazzate, lasciando lo stadio sbigottito e frustrato da un atteggiamento rivoltante dei propri beniamini. Neanche questa volta, dunque, il Benevento è riuscito a compiere il tanto atteso step. Il fatidico salto di qualità: la metamorfosi in grande squadra dalla mentalità vincente.

Nonostante le vuote parole di Caserta nel post-partita, il Benevento ha salutato pressoché definitivamente ogni sogno inerente alla promozione diretta. Ad ormai due giornate dal tramonto della regoular season, la Strega ormeggia al 4° posto, al pari di Brescia (scontri diretti a sfavore) e Pisa (scontri diretti a favore), a quota 63 punti. Le lunghezze di distanza dal 2° posto, valido l’accesso diretto alla Serie A, sono ormai 3. Anche un pareggio, tutto sommato, avrebbe rimpinguato la classifica dei campani, alleviando l’amarezza che - dopo il k.o., invece, - pare rasentare le stelle.

Il Benevento è atteso dal Monza sabato 30 aprile alle ore 14:00: sarà uno scontro diretto decisivo per cominciare ad orientare le posizioni attorno al vertice alto della classifica. Dopodiché, all’ultima giornata, il Benevento affronterà la Spal tra le mura amiche.

TABELLINO E PAGELLE

Benevento (4-3-3):

Paleari: 6,5 - Ancora una volta il più positivo dei suoi. Super il suo intervento sulla rasoiata di Proietti. Attento e plastico sul colpo di testa nella ripresa di Pettinari.

Letizia: 5 - Impreciso nel 1° tempo, disastroso nella ripresa. L’uscita palla al piede diventa un incubo per lui. Sbaglia perfino la diagonale sull’inserimento decisivo di Partipilo (gol 1-2). Pomeriggio da archiviare al più presto.

Vogliacco: 5 - Gli errori sono tanti. La sicurezza e la cattiveria di metà stagione sembrano ormai smarrite da tempo. Emblematica la palla persa nel 1° tempo con il palo colpito susseguentemente da Celli. Da ritrovare.

Barba: 6 - Meglio avanti che dietro. Segna un gol bellissimo; ne meriterebbe uno, cancellatogli da Moncini, nella ripresa. Poi becca un giallo stupido: diffidato, sarà squalificato a Monza. Sciocchezza ai limiti dell’imperdonabile.

Foulon: 5,5 - Certamente un passo indietro rispetto alla gara di Pordenone. Si sovrappone poco, crossa ancora meno. Impreciso ed in difficoltà: sostituito. (15’ st Elia: 5,5 - Entra per garantire maggiore accuratezza al cross. Non ci riesce. Corre tanto, ma troppo spesso a vuoto).

Ionita: 5,5 - L’esperienza del gigante moldavo in mezzo al campo, in gare come queste, dovrebbe regnare sovrana. Invece no: viene sovente offuscato. Cade nell’oblio. Bravo solo nel velocizzare la manovra fungendo da spartiacque in mezzo al campo: qualche passaggino ben riuscito, ma nulla di più. In oscurità.

Viviani: 5,5 - Tanta voglia di incidere, ma troppa imprecisione. Si assumere l’arduo onere di dettare i ritmi della manovra giallorossa, ma 15 possessi persi gridano ancora vendetta. Ci si attendeva una lucidità diversa, specialmente negli ultimi metri, dove ha faticato a sfondare.

Acampora: 5,5 - Prezioso l’assist per il gol di Barba, ma siamo sinceri: è la sua peggior prestazione in maglia giallorossa. Molti meno guizzi del solito, poche sgroppate, conclusioni sbilenche e passaggi semplici sballati. Nonostante ciò, la sua sostituzione sbilancia il Benevento in maniera inverosimile, orientando il match in favore delle fere. Insostituibile. (30’ st Insigne: 6 - Chiedergli di più era impossibile. Rientrava da un infortunio delicato e ce la mette tutta come se fosse in piena forma: inventa, ricama, calcia in porta in maniera pericolosa. Peccato non trovi il gol, ma merita un gran ‘bentornato’).

Improta: 5 - Prova assolutamente opaca la sua. Non fa dell’1vs1 la sua dote migliore, è noto, ma contro gli umbri gli è mancata anche la giocata basilare: non un inserimento, non un raddoppio, mai una palla recuperata. Scialbo ed incolore. (15’ st Tello: 5 - Entra con il piglio giusto in un momento delicatissimo, ma l’occasione sciupata in tap-in ha del clamoroso. Errore troppo pesante per pensare di attribuirgli una sufficienza).

Forte: s.v. - Problema fisico al 2’. Sfortuna, tanta. Nella speranza che non sia nulla di troppo grave nell’ottica di eventuali futuri play-off. Ma quella mano ai flessori non promette nulla di buono. (6′ pt Moncini: 5 - Non risponde di errori clamorosi, ma non gli riesce mai una giocata positiva. Imbeccato poco e nulla dai compagni, non si rende per nulla protagonista in area di rigore avversaria. Non solo per suo demerito, chiaramente. Gli manca, però, ogni parvenza di lucidità negli ultimi metri di campo: filtranti intelligenti anziché soluzioni di tiro da distanze siderali avrebbero potuto rappresentare una minaccia ben maggiore per la difesa umbra).

Farias: 6 - Tra i più propositivi della Strega. Di nuovo. Spesso poco concreto, ma è l’unico a cercare la giocata nello stretto, o lo strappo in allungo. Volenteroso. A sinistra è una spina nel fianco per gli avversari. Peccato, però, che sciupi l’occasione più grande per riportare la Strega in vantaggio sul risultato parziale di 1-1. (30’ st Brignola: 5,5 - Di colpe ne ha poche. Il suo allenatore lo schiera esterno sinistro di centrocampo in una gara con un punteggio da recuperare: un ruolo chiaramente non suo. Si limita al passaggio ravvicinato: mai un dribbling; d’altronde non può rientrare mai sul suo piede preferito. Uno spreco di risorse).

All.: Caserta: 4 - Lo abbiamo elogiato in tante occasioni, ma oggi ha ben poche giustificazioni. Fare peggio era complicato. Anzi, impossibile. Già solo la preparazione della gara risulta presto rivedibile. Il Benevento pare scontato, specialmente nei calci piazzati, dove le fere sono preparatissime nei raddoppi. Manca ogni forma di studio di marcature preventive e, contro una squadra contropiedista e munita di due punte che attaccano la profondità, ciò dovrebbe essere la base. Toglie Farias - il migliore dei suoi - in un momento in cui la sua stanchezza poteva sembrare l’ultimo dei problemi del Benevento. Inspiegabile, poi, quando sceglie volontariamente di rinunciare ad un uomo in mezzo al campo (Acampora) per sbilanciarsi con un 4-4-2 privo di ogni senso tattico, con Brignola esterno a sinistra. Con i suoi cambi disastrosi, infatti, decreta la sconfitta del Benevento, sigillando una debacle perfettamente confezionata dagli interpreti sul rettangolo verde.

Ternana (3-5-2): Iannarilli 6,5; Diakité 6, Capuano 6,5 (33’ st Martella s.v.), Celli 6 (28’ st Boben 6); Defendi 6,5, Palumbo 8, Proietti 6,5, Agazzi 6 (28’ st Paghera 6), Ghiringhelli 6,5; Donnarumma 7 (33’ st Mazzocchi s.v.), Pettinari 6,5 (21’ st Partipilo 7). All.: Lucarelli: 8.

Arbitro: Sig. Niccolò Baroni della sezione di Firenze.
Assistenti: Sigg. Fabio Schirru della sezione di Nichelino e Michele Grossi della sezione di Frosinone.
IV uomo: Sig. Enrico Maggio della sezione di Lodi.
VAR: Sig. Giacomo Camplone della sezione di Pescara.
Assistente VAR: Sig. Francesco Fiore della sezione di Barletta.

Reti: 44’ pt Barba (B); 4’ st Donnarumma (T), 39’ st Partipilo (T)

Ammoniti: 41’ pt Viviani (B); 42’ st Iannarilli (T), 44’ st Barba (B)
Angoli: 12-4
Recupero: 1’+ 5’.
Spettatori: 6.823 in totale (di cui 176 ospiti).

IL COMMENTO POST-PARTITA DI MISTER FABIO CASERTA

L’analisi di Fabio Caserta: “Tutte le sconfitte fanno male. Quella di oggi particolarmente. Non abbiamo saputo gestire il vantaggio. Nel secondo tempo abbiamo sbagliato parecchio: abbiamo subito gol e ci siamo sbilanciati parecchio. Questo perchè la voglia di vincere ci ha portati ad andare tutti in attacco”.

E poi: Sicuramente non abbiamo fatto una buona partita, ma ad oggi in Serie B se ne vedono poche. Mi dispiace, ma questi ragazzi hanno dato sicuramente tutto. Anche oggi. E quando c’è da fare uno step non ci riusciamo. Mai. Il campionato ha detto questo: è lampante. Da domani si penserà solo alla partita col Monza, senza mai guardare la classifica. Mancano 2 partite: ci sono 6 punti in palio. Il campionato è imprevedibile e le difficoltà ci sono per tutte le squadre. Quindi siamo concentrati sulle prossime sfide”.

Perchè ci manca la mentalità giusta? Manca al gruppo intero. Non parlo di singoli. Attacchiamo con tanti uomini, ma spesso perdiamo l’equilibrio. Questo alla fine lo paghi. Credo che il vero problema sia qui e dovremo migliorare”.

Su Farias, tra i migliori in campo, sostituito anzitempo: “L’avevo visto stanco. Avevo bisogno di forze fresche, così ho optato per sostituirlo”.

Circa gli assenti a Monza, con un focus sull’infortunio di Forte: Barba è squalificato e sarà un’assenza pesante. Per Forte si tratta di un problema muscolare che sicuramente lo terrà fuori per un po’. Anche questo ci ha condizionati molto. Non che la sconfitta sia arrivata per questo, ma certamente ha inciso”.

Come ripartire? Non è una sconfitta come le altre - ha ammesso il tecnico -. È un k.o.che segna tantissimo i ragazzi, sapevano tutti quanto sarebbero valsi i 3 punti. Ma non sono uno che si piange addosso. E non devono farlo neanche i miei ragazzi. La Serie A la si può raggiungere anche con i play-off, non dimentichiamolo mai! Ma non penso già a quello, come non penso alla classifica: penso alle partite che ci rimangono, alla sfida di Monza. Dovremo dare il 100%”.

In commento alla fatica palesata in attacco: “Abbiamo il miglior attacco, non facciamo fatica a fare gol. Non vedo un limite in questo. Creiamo tantissime occasioni, poi non sempre riusciamo a segnarne 4 o 5. Per quanto riguarda dei limiti in difesa, i gol vanno contestualizzati: non vedo neanche qui una squadra che faccia fatica a difendere. Abbiamo preso gol in due circostanze: guardate il secondo gol. Subiamo la rete in uscita palla al piede”.

Sensazioni: “Amarezza? Sì. Ma non delusione. Mi dispiace e dispiace tanto ai ragazzi, chiaramente. Quest’anno non siamo riusciti a compiere quello step: evidentemente qualcosa ci manca. Ma non c’è delusione. Questa squadra non mi ha deluso. Non posso rimproverare nulla ai ragazzi: oggi ci tenevano tantissimo. Io li vivo questi ragazzi, so cosa provano, cosa vivono; conosco i sacrifici che fanno dall’inizio dell’anno. E vi assicuro che dietro c’è un gruppo di ragazzi eccezionale. Ed io me li tengo stretti, tutti. Non dobbiamo mai dimenticarci da dove siamo partiti e quanto hanno dato questi ragazzi nell’arco dell’intero anno”.

Ancora sulla sconfitta: “Non c’è un reparto in cui abbiamo perso la sfida - ha rincarato l’allenatore -. Non il centrocampo, non la difesa. Ci siamo giocati una partita che vale tanto. Poi la voglia di vincere ti può comportare una tensione particolare che fa cadere in errore in varie occasioni. Ed è andata male”.

Sul pubblico del ‘Vigorito’, oggi presente in 6.823 unità: “Mortificati? No. Non è il termine esatto. Il pubblico è amareggiato, dispiaciuto: quello sì. Lo siamo tutti. Questa squadra ha lottato. Oggi c’era una bella cornice di pubblico. La squadra lo sapeva ed era inorgoglita, ne parlavamo prima con i ragazzi: sapevano che erano riusciti a portare tanta gente allo stadio avendo fatto un qualcosa di grande prima. Proveremo a portare al nostro pubblico un po’ di felicità nelle prossime partite”.

Quella con la Ternana è stata la prima rimonta subita nell’intero campionato: “Siamo venuti meno dal punto di vista emotivo: eravamo un po’ condizionati dalla pressione. Questo sì. Ma già da domani dovremo esser bravi a mettere da parte questa sconfitta, comunicando a preparare una nuova partita importantissima, archiviando questa partita immediatamente”.

FRANCESCO MARIA SGUERA

Foto di Arturo Russo per Realtà Sannita © 

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