Calcio, Serie B: altro giro, altro regalo. Benevento stanato dal Perugia ultimo in classifica Sport

Finisce in “tragedia” il boxing day del “Vigorito”. Con la prestazione più brutta ed oltraggiosa dell’anno solare, un Benevento pressochè nullo incassa un uno-due micidiale dal Perugia, fanalino di coda, perdendo 0-2 un match cruciale. Si tratta della 5ª sconfitta tra le mura amiche e del 7º k.o. complessivo di una stagione davvero nera. Numeri da brividi, che non fanno altro che inorridire crudelmente il rush finale di un 2022 decisamente deludente.

Di jolly, il Benevento - compreso mister Cannavaro, con tutto lo staff - ne ha giocati fin troppi. Si è parlato di infortuni, preparazione atletica assente, sfortuna; talvolta di episodi arbitrali a sfavore. La verità emersa nell’orripilante match contro gli umbri è aspra e crudele e presenta i caratteri della mediocrità. Della squadra, in primis. E del nuovo tecnico, in secundis. Perché in una gara da aggredire all’insegna della continuità (3 risultati utili consecutivi, di cui 2 vittorie), il Benevento è sprofondato in una grave crisi d’identità.

Per 90’, la squadra di Cannavaro ha dato l’impressione di essere vulnerabile, slegata, lenta, impacciata; di non saper reagire. E nel campionato cadetto la paura fa la differenza. In negativo, chiaramente. Il Perugia di Castori, infatti, ha proseguito sulla scia delle proprie ultime positive uscite: squadra sbarazzina, tecnicamente molto limitata e particolarmente imprecisa nell’uscita palla al piede dal basso, è riuscita a far prevalere tutta l’imprevedibilità del proprio reparto avanzato, punendo per ben 2 volte i padroni di casa con merito.

Il primo tempo è stato piuttosto beffardo con i giallorossi. La compagine casalinga ha provato a più riprese ad infilare gli avversari, risultati scoperti in svariate occasioni. Le distese giallorosse - particolarmente macchinose, con Masciangelo inceppato sulla fascia -, però, non hanno sortito grandi effetti. Un tiro insidioso di Tello parato in corner al quarto d’ora; poi, subito dopo, una rasoiata di La Gumina larga di poco. Appena 10’ dopo è stato il turno di Forte, servito dal compagno di reparto con cui ha raramente dialogato: tiro di mancino in corsa e palla deviata sul primo palo. Il Benevento ha provato a rendersi pericoloso sfruttando le incursioni di Improta tra le linee, ma la difesa a 3 del Perugia ha abbassato la saracinesca, sventando ogni occasione ed agendo pregevolmente in raddoppio di marcatura su Forte, praticamente annullato per tutto l’incontro. Così, dunque, rimanendo aggrappato alla gara per tutta la prima frazione di gioco, senza mai rinunciare ad offendere, il Perugia è riuscito a passare in vantaggio: al 46’, su cross di Casasola, la palla è sbucata sul secondo palo. Lento nello scalo Veseli; lesto, invece, Lisi: stop e rasoiata nell’angolo. Benevento in svantaggio.

Se le cose sono sembrate mettersi male già nel primo tempo, è nella ripresa che i sanniti hanno dato il peggio di sé, architettando una disfatta clamorosa. Il Benevento ha cominciato forsennatamente a gettarsi in avanti, pur sprovvisto di idee: Forte e La Gumina sono parsi completamente scollati, distanti e mai coinvolti nello scambio. Il centrocampo, invece, clamorosamente statico e disordinato, ha sciorinato la peggior versione di Viviani in giallorosso. Così, gettando palloni lunghi alla rinfusa, la Strega ha collezionato 43 lanci in avanti e ben 12 cross, totalizzando la bellezza di 84 possessi persi complessivi. I cambi di Cannavaro, evidentemente in bambola, non sono stati in grado di sbrogliare una situazione che - grazie ai fischi scottanti del “Vigorito” - ha cominciato a bruciare parecchio: dentro Foulon, Karic, il baby attaccante Thiam, Farias e, infine, Simy. Nessuna sufficienza nei subentrati: solo tanto, tanto caos in più. L’esterno belga ha confermato la propria inadeguatezza al campionato cadetto ad ogni sfera gestita, chiudendo in ritardo in occasione dello 0-2; Karic e Farias, invece, al limite del disastroso. Simy impalpabile. Ogni affondo del Benevento ha cominciato a spalancare praterie per i velocisti perugini. Dopo un brivido per un cartellino rosso diretto ad Acampora - reo di aver sventato un contropiede avversario con un’entrataccia fallosa -, poi correttamente rimosso dal Var, i ragazzi di Castori hanno meritatamente archiviato la pratica a 6’ dallo scadere. Recupero palla intelligente di Melchiorri, che ha approfittato di un disastroso Leverbe; cross dalla sinistra per Luperini e tap-in vincente da pochi passi per il trequartista. Perugia avanti 0-2.

Frastornato, stanco e spompato, il Benevento non è stato in grado di accennare alcuna reazione. Qualche altra palla persa ha accentuato le bordate di fischi piovute dagli spalti, smorzate - rectius: sovrastate - a malapena dall’inno giallorosso riprodotto nelle casse al termine della gara.

È difficile trovare le parole giuste per commentare adeguatamente l’ultimo incontro del 2022 della Strega. Nonostante il buon filotto di punteggi da cui era reduce, il Benevento si è confermato tremendamente altalenante. Ma soprattutto brutto da vedere. L’evoluzione tattica tanto decantata da Cannavaro - sedicente amante della riconquista di palla nella metà campo avversaria, del pressing alto e del bel gioco - è stata cestinata con cuore, grinta e cinismo dall’umile Perugia di Castori, in grado di gettare, gara dopo gara, il cuore oltre l’ostacolo. Gli umbri hanno evidenziato, ancora una volta, qualora ce ne fosse stato bisogno, le lampanti lacune tecnico-tattiche di un Benevento davvero limitato. Così, la Strega è rimasta per l’ennesima volta a mani vuote, a ricevere (meritati?) insulti al termine di 90’ da ribrezzo, sotto la propria Curva Sud. Alibi non ce ne sono. La squadra campana ha emanato un ultimo lancinante grido d’aiuto: il roster giallorosso necessita urgentemente di rinforzi dal mercato di gennaio. Elementi freschi, di pronto utilizzo. Prima che sia troppo tardi.

Il Benevento, fermo a 22 punti, si ritrova nuovamente a ridosso della zona bollente: i play-out distano appena 2 misure; la zona retrocessione diretta, invece, 3.

TABELLINO E PAGELLE

Benevento (4-3-3): Paleari 5,5; Capellini 5.5, Glik 5, Veseli 3,5; Improta 5.5 (39'st Simy 5), Tello 5 (14'st Thiam Pape 5,5), Viviani 4,5 (14'st Karic 4,5), Acampora 5.5, Masciangelo 5 (1'st Foulon 4,5); Forte 4,5, La Gumina 4 (14'st Farias 5). All.: Cannavaro 4

Perugia (3-5-2): Gori 7; Sgarbi 6, Dell'Orco 6,5, Rosi 6 (1'st Angella 6,5); Casasola 6.5, Bartolomei 6 (43'st Iannoni sv), Luperini 7, Santoro 6.5, Lisi 7 (29'st Paz 6); Olivieri 6 (43'st Kouan sv), Di Serio 6,5 (34'st Melchiorri 7). All.: Castori 7.

Arbitro: Piccinini di Forlì.

Reti: 45'pt Lisi, 38'st Luperini.

Note: Espulso Leverbe dalla panchina.

Ammoniti: Glik, Rosi, Viviani, Tello, Acampora.

Angoli: 10-7 per il Benevento.

Recupero: 1'; 7'.

FRANCESCO MARIA SGUERA

Foto: fonte Facebook Benevento Calcio