Calcio, Serie B: i giallorossi puniscono il Vicenza 1-0 e continuano ad inseguire il vertice Sport

È iniziato come meglio non poteva, per la Strega, il delicatissimo trittico di gare ravvicinate. Vicenza in casa, Cosenza in trasferta e subito di nuovo il Pordenone fra le mura amiche. Insomma, la classica maratona che orienta la classifica finale del campionato cadetto. Contro i veneti, il Benevento ha sfruttato la superiorità numerica nell’arco dell’intera ripresa, riuscendo a purgare i biancorossi con il gol pesantissimo di Viviani. Gara sporca - a tratti brutta -, ma i 3 punti strappati dai campani valgono oro.

Il match contro il Vicenza di Brocchi si prospettava tutt’altro che scontato alla vigilia. È chiaro: i biancorossi vivevano una situazione di classifica nient’affatto tranquilla, orbitando in piena zona play-out; oltre al fatto che tra le fila degli ospiti vi erano alcune defezioni, tra cui Da Cruz: convocato, ma non impiegato per problemi fisici. Ma è proprio nel rush finale che lo spirito di sopravvivenza può galvanizzare squadre sulla carta più deboli, rendendole delle vere outsider.

Fabio Caserta non ha voluto saperne di rotazioni: attesa l’assenza di Lapadula, ha optato nuovamente per il solido 4-3-3, che sta fornendo parecchie garanzie. Nessun cambio rispetto alla trasferta di Reggio Calabria: in campo lo stesso undici. Ed in effetti la stanchezza si è prontamente percepita tra le fila della compagine giallorossa.

Appena 5’ dopo l’inizio del match, il Vicenza aveva già sbloccato la sfida con Diaw, ma il Var ha permesso ai supporter della Strega di tirare un sospiro di sollievo: il numero 9 era in fuorigioco sul filtrante basso di Ranocchia: gol annullato. Il Benevento non è partito con il solito piglio intraprendente. La prima occasione, di fatti, l’ha collezionata appena dopo la mezz’ora: sugli sviluppi di una punizione battuta corta, Calò ha liberato Acampora che - esplodendo un mancino poderoso rasoterra - ha centrato in pieno il palo, spaventando gli ospiti.

Ad aumentare il timore di non riuscire a sbloccare una gara importantissima ci ha pensato il forfait di Insigne, il quale, al 33’, ha chiesto il cambio per un problema fisico: dentro Tello, riadattato come ala sinistra.

La Strega, però, non è riuscita a cambiare marcia nella prima frazione: l’ossessiva ricerca del lancio lungo, senza provare ad imbastire un’azione palla a terra, ha agevolato il muro issato dalla difesa biancorossa, che ha respinto ogni affondo dei campani.

Solo una scintilla poteva scuotere i giallorossi ed indirizzare la sfida in loro favore. Ci ha pensato, questa volta, Meggiorini: la punta di mister Brocchi ha prima rimediato un giallo per proteste verso fine primo tempo, per poi reiterare le lamentele dopo il duplice fischio dell’arbitro. Il direttore di gara Maggioni non ha potuto far altro che estrarre la seconda ammonizione, espellendo il numero 69 ospite.

Nella ripresa era lecito attendersi uno scossone da parte dei padroni di casa, godendo quest’ultimi di una superiorità numerica che ha costretto il Vicenza a schierarsi con il 4-4-1. E così è stato.

Dopo un colpo di testa spedito alto da Forte, la Strega ha trovato l’affondo decisivo al quarto d’ora. Acampora ha scippato la sfera a Bikel sull’out di sinistra - esattamente come Ionita a Crisetig a Reggio Calabria - involandosi verso la porta, ha messo a sedere Maggio ed ha appoggiato dietro per Viviani; il subentrato ha calciato di piatto verso la porta e, trovando una deviazione fortuita, ha insaccato alle spalle di Grandi. Strega in vantaggio.

Il Vicenza ha poi provato a rendersi pericoloso con calci piazzati, ma l’inferiorità numerica dei biancorossi si è rivelata tangibile. Il Benevento, infatti, ha saputo ammaestrare i tempi della partita, provando a rilanciarsi in ripartenza quando possibile. E così ha sfiorato il raddoppio in due circostanze. Prima con Moncini - entrato per far rifiatare Forte -, il quale ha provato a sfruttare un’incertezza in uscita del portiere, trovando solo l’esterno della rete dopo a sèguito della deviazione di De Maio sulla sua conclusione; poi con Acampora, in contropiede: dopo uno scambio con Tello, la mezz’ala è arrivata a calciare dall’interno dell’area di rigore, ma Grandi si è opposto al suo sinistro con un buon intervento.

Così, dunque, un Benevento stanco ma vincente è riuscito ad appropriarsi di 3 punti dal peso specifico incommensurabile. La pesantezza delle gambe dei Sanniti non ha proibito loro di inanellare la terza vittoria consecutiva, prodromica a raggiungere quota 60 punti. I giallorossi si ritrovano ora a ridosso del 2° posto, valevole la promozione diretta: lo stesso dista appena 3 misure, tenendo sempre conto del fatto che il Benevento ha la gara di Cosenza da dover recuperare.

Ed è proprio il “Marulla” di Cosenza il teatro della prossima sfida dei campani. I giallorossi, giovedì 14 aprile, alle ore 20:00, recupereranno finalmente il 28° turno. La Strega, ormai nel vivo del tour de force, sarà chiamata a disputare il 4° match in 12 giorni.

TABELLINO E PAGELLE

Benevento (4-3-3):

Paleari: 6 - Pomeriggio tranquillo per l’estremo difensore sannita, praticamente mai impiegato se non in presa alta sugli sviluppi dei calci piazzati imprecisi dei veneti.

Letizia: 6,5 - A sinistra è una spina nel fianco per i biancorossi: si inserisce, ma soprattutto si sovrappone con continuità per arrivare al cross in area. Spinta continua, prima del cambio costretto. Ci si augura si tratti solo di qualche lieve affaticamento muscolare per il preziosissimo capitano della Strega. (32’ s.t. Foulon: 6,5 - Ingresso attento: sbroglia un paio di sortite offensive avversarie con diligenza).

Vogliacco: 5,5 - Diaw lo fa penare. Il Var lo grazia sul gol annullato a Vicenza. Tutto sommato un passo indietro rispetto alle ultime positivissime sfide.

Barba: 6,5 - Anche lui tira un sospiro di sollievo dopo la cancellazione della rete di Diaw. Dopodiché sale in cattedra e comincia a dirigere la retroguardia sannita, battagliando fino all’ultimo minuto.

Elia: 6 - Una gara double-face, la sua. Gioca terzino basso, ma è molto meglio in fase offensiva. Il suo ruolo, d’altronde, è quello di esterno: in fase di costruzione gioca largo a destra, sfruttando uno schieramento a 3, dietro, del Benevento. Affonda spesso, ma dietro soffre un po’ le ripartenze avversarie. Ad ogni modo: pienamente promosso.

Ionita: 6 - Presente, anche senza garantire la solita brillante quantità offerta nell’arco dell’intera stagione. Un po’ in ombra in fase di costruzione. Caserta se ne accorge e quando serve dare freschezza e lucidità al centrocampo lo tira fuori. (14’ s.t.: Farias: 5,5 - Ha tanta voglia di far bene; innegabile. Ma quando si affaccia agli ultimi 25 metri non riesce a far valere la sua tecnica, pasticciando nel dribbling e ciabattando una conclusione agevole).

Calò: 5,5 - Scelto per dare ordine alla manovra offensiva, ma come al solito fatica oltremodo contro le difese schierate. Pecca un po’ di personalità nel momento di maggiore bisogno, affidandosi a lanci lunghi controproducenti. (14’ s.t. Viviani: 7 - Corona il suo ritorno con un gol importantissimo. Tanta abnegazione e grazia da parte del numero 23 giallorosso, che si candida ad essere titolare per il rush finale che attende la Strega).

Acampora: 7 - Il primo tempo è ricco di imprecisioni frutto di stanchezza. Ma la ripresa è da oscar: la palla rubata ed il conseguente assist per il gol di Viviani sono due giocate che solo un calciatore del suo calibro può fare. Sfiora perfino la gioia personale in contropiede a pochi minuti dal termine: sfortunato.

Insigne: 5,5 - Non al meglio fisicamente e si vede. Malino negli appoggi corti e nel fraseggio stretto; nessun guizzo degno di nota e poi l’infortunio che lo costringe al forfait. Speriamo non sia nulla di grave. (33’ Tello: 6 - Entrato per ricoprire il ruolo di ala sinistra. Il suo è più un ingresso quantitativo che qualitativo. La Strega effettivamente perde un po’ di strappi sulla fascia, ma ne guadagna in fase di copertura. Bene).

Forte: 6 - Questa volta non timbra il cartellino, ma non fa mai mancare la sua presenza in area a mò di ariete. Ci prova sempre, ma gli arrivano pochi palloni da trasformare in oro. Mentalità giusta, però. (32’ s.t. Moncini: 6 - Ingresso certamente positivo. Ha una voglia di segnare spaventosa: si avventa su ogni pallone vagante in area provando a trasformarlo in pericoloso).

Improta: 6 - 90’ di sacrificio. Inizia come ala sinistra; poi scala a destra; l’ultimo quarto d’ora fa il terzino al posto di Elia per arginare Giacomelli e blindare l’out di destra. Abnegazione invidiabile.

Allenatore: Caserta 6,5 - Prova brutta ma efficace quella dei suoi ragazzi. Difficile chiedergli altro: la Strega è nel pieno di un tour de force che il tecnico dovrà esser bravo a gestire dal punto di vista delle energie dei singoli.

Vicenza (4-3-1-2): Grandi 6; Maggio 5,5, De Maio 6, Padella 6, Bruscagin 6 (24’ s.t. Giacomelli 6); Zonta 5,5 (24’ s.t. Dalmonte 5,5), Bikel 5, Cavion 6 (44’ s.t. Teodorczyk s.v.); Ranocchia 6 (14’ s.t. Lukaku 5,5); Diaw 6, Meggiorini 5. All. Brocchi 6.

Arbitro: Lorenzo Maggioni di Lecco.

Assistenti: Ranghetti di Chiari e Vivenzi di Brescia.

IV ufficiale: Carrione di Castellammare di Stabia.

VAR: Zufferli di Udine.

A-VAR: Raspollini di Livorno.

Reti: 17’ s.t. Viviani (B)

Ammoniti: Calò (B); Bikel (V); Ranocchia (V); Improta (B); Meggiorini (V)

Espulsi: Meggiorini (V)

Angoli: 8 - 2

Recupero: 2’ + 5’

Spettatori: 3141 locali; 73 ospiti.

CONFERENZA STAMPA POST-PARTITA DI MISTER CASERTA

Bisogna fare i complimenti ai ragazzi per la vittoria. Al di là della prestazione contava il risultato. Abbiamo sofferto nel 1° tempo perchè avevo preparato la sfida in un altro modo, immaginando la fase difensiva del Vicenza in modo diverso. Invece loro hanno cominciato a pressare alto, ma noi non avevamo studiato questa situazione. Abbiamo trovato difficoltà, ma era prevedibile. Ce ne saranno altre nelle prossime gare, ma la squadra è stata brava a rimanere in partita, continuando a vincere nel nostro stadio in un momento cruciale”.

La prossima sfida sarà pesantissima, contro un’altra squadra che ha bisogno di salvarsi. Turnover? Non credo in questo concetto. Bisogna mettere in campo i giocatori che stanno meglio dal punto di vista fisico; non cambiando solo perchè devo farlo per forza. Dovremo vedere chi recupera. Insigne, Forte, Letizia, Improta hanno finita la sfida stanchissimi. Nulla di grave per nessuno di loro, ma andranno gestiti. Lapadula? Non si è ancora mai allenato con la squadra per il solito problema alla caviglia. Si fa fatica ad immaginarlo in campo tra 2-3 giorni, ma lo valuteremo da domani”.

Vogliacco al di sotto della sufficienza? Non andrebbe mai messo in discussione. Oggi ha trovato difficoltà rispetto al solito, ma ciò dipende dall’avversario. Sta disputando un grandissimo campionato. Ed aggiungo che oggi ha giocato con un problemino alla caviglia”.

Elia? Può giocare ovunque. Terzino o davanti, va sempre bene. Già oggi ha fatto l’esterno nell’ultimo quarto d’ora, d’altronde. Anche durante la partita posso invertire i ruoli tra lui e Improta. Salvatore è un ragazzo che se parte da dietro con spazio, senza marcatura, può arrivare a spingere tantissimo”.

Il Centrocampo oggi ha fatto bene. Nel primo tempo ha trovato difficoltà per colpa mia e delle mie indicazioni sbagliate dovute ad una preparazione inesatta. Viviani al posto di Calò è stato un cambio logico: Mattia non ha ancora 90’ nelle gambe, mi serviva un uomo bravo nel giocare semplice e pulito, piuttosto che un palleggiatore tipico”.

Questa era la terza partita in una settimana. La fatica si è sentita: si è trattato di sfide che ci hanno spremuto dal punto di vista fisico e mentale. Dopo il vantaggio abbiamo gestito il risultato, evitando soprattutto di subìre gol, contingentando la stanchezza ed i pericoli degli avversari. Non possiamo neanche chiedere a questi ragazzi di segnare 5 gol a partita come contro il Pisa. Quindi sono contento: abbiamo vinto al netto di una prestazione non brillante”.

Noi pensiamo solo a noi stessi. Non possiamo incidere sul futuro delle altre squadre. Né so se le altre squadre hanno davvero paura del Benevento. Se è così mi fa piacere, ma pensiamo solo a noi stessi e a recuperare le energie per il rush finale. Queste partite fanno bene: vincere così, senza subire gol, pur soffrendo, ci fa stare bene. È giusto guardare la classifica, ma non va mai dimenticato che il nostro è un percorso talmente lungo, difficile e bello che non possiamo deconcentrarci prima di concluderlo”.

Pochi tifosi allo stadio? Da avversario ho sempre visto lo stadio pieno e la tifoseria calda. Vedere queste condizioni un po’ mi meraviglia. I miei ragazzi danno tutto. Mi piacerebbe - anche se non posso obbligare nessuno - che ci fossero più tifosi sugli spalti a sostenere questi ragazzi che danno e daranno sempre tutto. Va detto che la retrocessione dello scorso anno potrebbe essere una ferita aperta, ma sono pur sempre passati 9 mesi: se si ama davvero questi colori bisogna stare vicini alla squadra”.

FRANCESCO MARIA SGUERA

Foto di Arturo Russo per Realtà Sannita © 

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