Calcio, Serie B: un disastroso Benevento sprofonda a Cittadella (3-1). Domani l'aritmetica condanna? Sport

Manca pochissimo al triplice fischio che sancirà la fine del campionato cadetto del Benevento. Nonostante la vergognosa trasferta di Cittadella, persa 3-1 contro i veneti, l’aritmetica sembra essersi davvero accanita contro la Strega, la quale dovrà attendere l’esito della gara del Brescia (impegnato a Parma) per potersi sincerare della matematica retrocessione in Serie C: basta un punto della leonessa per condannare i sanniti. Insomma: cronaca di una morte annunciata dall’alba dei tempi.

È notte fonda a Benevento, travolto nella ripresa del match del “Tombolato” di Cittadella, dopo appena uno squillo di speranza. Un ultimo urlo, piuttosto timido, durato pochissimo e strozzato in gola - fin troppo presto - dai veneti, in grado di rispondere al gol di Pettinari nell’arco di 10’, grazie alla firma di Vita. Il disastro, poi - il primo dell’era Agostinelli -, si è consumato nella seconda frazione di gioco: una Strega sgretolata, esanime ed imprecisa, affidata ad uomini senza personalità ed attributi, è svanita nel nulla, scomparendo lentamente dal rettangolo verde e dando il via alle danze della rimonta dei granata, sicuramente più affamati degli ospiti, sebbene contendessero a quest’ultimi punti preziosi per il medesimo obiettivo.

Ad 8’ dalla fine dell’incontro, su corner regalato da Tosca - che ha svirgolato una comodissima palla, scaraventandola in apprensione oltre la linea di fondo -, una dormita colossale del disastroso Leverbe, arcinoto combina-guai della stagione giallorossa, ha concesso a Maistrello di concretizzare la zampata vincente del sorpasso da pochi metri. Poi, 7’ più tardi, è stato l’imbarazzante Veseli a donare in beneficenza un pallone che Branca ha nuovamente trasformato in assist, servendo Carriero da sinistra: palla in buca d’angolo e Benevento k.o. .

Senza dubbio, la prova di Cittadella è stata la peggior prestazione dell’epoca Agostinelli, che ha sancito la prima (pesantissima) sconfitta del Benevento sotto la gestione del nuovo tecnico marchigiano, che - sebbene con grande spirito - aveva racimolato appena 3 pareggi consecutivi completamente inutili ai fini della classifica. D’altro canto, però, chiedere ai giallorossi di vincere tutt’e 3 le ultime gare rimanenti, se teniamo conto del fatto che gli stessi uomini erano stati in grado di trionfare in appena un match negli ultimi 5 mesi (una vittoria nelle ultime 19), sarebbe stata pura eresia. Il Benevento, in effetti, da dicembre in poi ha avuto la meglio solo sul Brescia, nell’incontro risalente allo scorso 18 febbraio: prima del successo ai danni dei lombardi, i giallorossi non vincevano dalla gara interna d’andata disputata proprio col Cittadella.

E così, il “Tombolato” ha riportato un po’ di chiarezza, spiegando a caratteri cubitali quanto la rosa campana sia inadeguata, per qualità ed inefficienza, rispetto a questo “maledetto” campionato di Serie B, che non ha arrecato altro se non una sequela infinita di disgrazie ed amarezze, incassate a denti stretti dagli encomiabili supporter sanniti.

Neanche un eccellente primo tempo di Camillo Ciano è stato sufficiente a dare una spallata decisiva al match: il fantasista di Marcianise ha propiziato continue azioni offensive e contropiedi pericolosi, con dribbling nello stretto e cambi di gioco rapidi e precisi. Da lui è stato calciato il corner poi spizzato da Veseli e carambolato sul mancino di Pettinari per il parziale 0-1. Dopodiché, trascinato dalla pochezza dei propri compagni, anche il numero 28 si è progressivamente spento, crollando emotivamente e fisicamente. Non si è salvato nessuno, nella ripresa: proprio nel momento in cui il Benevento avrebbe dovuto premere sull’acceleratore, si è violentemente afflosciato, sciorinando paura, disorganizzazione e distrazione. Difficile individuare un peggiore in campo tra Farias - autore di almeno 5 occasioni da gol vergognosamente sciupate -, Viviani - subentrato all’infortunato Acampora e per l’ennesima volta mai in partita - e l’intero dannato pacchetto arretrato (i nomi sono i soliti: Veseli, Leverbe, Tosca e Foulon), confermatosi imbarazzante al cospetto di un modestissimo attacco schierato da Gorini.

La voglia di vincere emersa dal versante Citta ha travolto il Benevento. È quasi giù il sipario, dunque, ai piedi della Dormiente. Non si aspetta altro che l’inappellabile sentenza definitiva: a Benevento non si vede l’ora di archiviare questo capitolo osceno della storia giallorossa, in modo da voltare pagina e tornare a guardare il futuro a testa alta, con orgoglio e colmi, come sempre, di speranza. La stessa speranza che - deve essere ben chiaro -, ad oggi, non è neanche pari a zero.

Ai fini di meri calcoli matematici: il Benevento è rimasto ultimo in classifica a quota 32 punti, con 16 sconfitte all’attivo. I giallorossi, a 2 giornate dal termine del campionato, sono a -6 dalla quartultima posizione (valida lo spareggio play-out), occupata dal Brescia. In caso di pareggio o di vittoria dei lombardi nella trasferta di Parma, nella giornata di domenica, il Benevento sarebbe matematicamente condannato alla Serie C.

TABELLINO E PAGELLE:

Cittadella (4-3-1-2): Kastrati 6; Salvi 6, Perticone 6,5, Pavan 6, Donnarumma 5 (1’st Giraudo 6); Vita 7 (28’st Carriero 7), Branca 7,5, Crociata 6,5; Antonucci 5,5 (12’st Danzi 6); Ambrosino 5 (22’st Maistrello 7,5), Magrassi 5,5. All.: Gorini: 7.

Benevento (4-3-2-1): Manfredini 6; Veseli 4,5, Leverbe 4,5, Tosca 5, Foulon 5 (28’st Letizia 6); Improta 5 (28’st Tello 5,5), Schiattarella 5, Acampora 6 (36’pt Viviani 4,5); Ciano 6,5, Farias 4; Pettinari 6 (15’st Carfora 5). All.: Agostinelli: 5.

Arbitro: Sacchi di Macerata.

Assistenti:Bottegoni e Fontemurato.

IV ufficiale: Sfira. VAR e AVAR: Nasca e Miele.

Marcatori: 18’pt Pettinari, 28’pt Vita, 37’st Maistrello, 44st Carriero

Note: Ammoniti: Donnarumma, Foulon, Schiattarella, Ciano.

Minuti di recupero: 2’pt e 5′ st.

FRANCESCO MARIA SGUERA

Foto: fonte pagina Facebook A.S. Cittadella 1973