Il Giro d'Italia raggiunge le terre del Sannio Sport

Ancora una volta il Giro d’Italia raggiungerà le terre sannite con la felice conclusione della decima tappa lungo l’affascinante e selettivo cammino di Bocca della Selva, localizzato nell’area matesina del comune di Cusano Mutri. Un evento sportivo di prim’ordine che proietterà sicuramente l’attenzione degli appassionati di tutto il mondo verso i verdeggianti paesaggi caudini del Taburno con la ripida salita di Camposauro, cosi come non mancheranno le vibranti emozioni lungo le caratteristiche strade del vino sannita, armoniosamente inserite nelle fertili e suggestive campagne di Solopaca e Guardia Sanframondi.

Quest’anno la storica manifestazione ciclistica, organizzata dall’azienda specializzata “RCS Sport” con sede in Milano, coinvolgerà gran parte della provincia di Benevento, mettendo in sequenza un percorso articolato e complesso, capace di proporre, peraltro, il traguardo volante di Arpaia, il gran premio della montagna di Camposauro ed il traguardo intergiro di Guardia Sanframondi dopo la non agevole salita del Calvese. Pertanto, anche i tecnici ed i supervisori delle diverse squadre si preparano a vivere una tappa insidiosa, in linea con la migliore tradizione delle classiche gare internazionali.

Le fatiche dei ciclisti termineranno sul Matese con l’arrivo fissato a 1392 metri di altitudine, precisamente nei pressi dell’ampio rettilineo posto tra le rigogliose faggete della suindicata stazione turistica di Bocca della Selva. Un traguardo assolutamente significativo, anche perché segnerà la definitiva collocazione del Matese sannita sul palcoscenico sportivo italiano.

La nota località naturalistica, situata nel cuore dell’istituito Parco nazionale del Matese, è in linea con i versanti montuosi che, durante le guerre sannitiche, furono, per gli indomati Pentri, dei baluardi difensivi inattaccabili. Per di più, la carovana del giro attraverserà i borghi storici della “città europea della falanghina” lungo le dolci colline della valle del Calore, nonché, nel tratto finale, la pregevole Pietraroja, culla dello Scipionyx samniticus.

Si tratterà, dunque, di una giornata particolare che metterà in luce anche le qualità artistiche di una terra antichissima, peraltro punteggiata dagli originali tessuti urbanistici dei centri titernini.

DOMENICO ROTONDI