La rete di Sau fa esplodere la festa, tifosi in delirio Sport

E’ il minuto 71 quando esplode la festa in città.

Schiattarella lancia Marco Sau: questi addomestica il pallone, fa sedere il portiere stabiese Provedel ed insacca.

La Strega raggiunge, grazie a questa prodezza, con 7 giornate d’anticipo la Serie A.

Il trionfo si consuma in una serata di fine giugno molto calda, ma solo dal punto di vista meteorologico: lo stadio “Ciro Vigorito” è stato infatti desolatamente vuoto, come da copione causa Covd 19: vigendo il divieto per il pubblico di entrare nello stadio, ai tifosi purtroppo è stata negata la gioia di assistere dagli spalti all’impresa. Ma va bene lo stesso così.

Il nervosismo dell’attesa, la sofferenza di un traguardo che sembrava dietro l’angolo, ma che, pure, nello stesso sembrava ancora allontanarsi: un lunedì da ricordare con quel continuo controllare il trascorrere inutile dei minuti fino a quando, mentre le speranze della vittoria sembravano svanire, ecco l’azione magnifica ed il gol dell’attaccante che era stato gettato nella mischia da Filippo Inzaghi solo 2 minuti prima.

A quel punto è stato impossibile trattenere la gioia per un risultato sportivo e tecnico straordinario, segnato dall’enormità dei punti di distacco sulla più diretta inseguitrice.

E’ vero: c’erano le direttive e gli appelli ad evitare gli assembramenti, ma se anche a Liverpool per la vittoria della Premier si sono comportati come i napoletani dopo la vittoria sulla Juve in Coppa Italia, come si potevano fermare i tifosi della Strega?

Come può uno scoglio, arginare il mare? ... anche se non voglio ....”, cantava Lucio Battisti su testo di Mogol.

Migliaia di cittadini, uomini, donne, bambini, vecchietti, giovanotti, gente attempata, e rampanti runners, tutti per strada.

Con un maglietta con una stampigliata in giallorosso, come mr. Inzaghi, oppure con qualcosa di giallorosso addosso: una sciarpa, un foulard, una bandiera ....: scena di ordinario delirio ai tempi del Coronavirus.

Ovvio, c’è da dire che non tutti sono scesi in strada; molti infatti non se la sono sentita di dimenticare ordine, appelli, forse persino suppliche da parte delle Autorità.

Ma insomma, tutta Benevento e tutti i paesini che la circondano hanno cercato di abbracciare, almeno virtualmente, i propri beniamini.

A poco è valsa anche l’ordinanza del sindaco che a causa delle severissime norme anti covid aveva vietato l’uso dei fumogeni e assembramenti. La pentola a pressione da troppo tempo sul fuoco è finita con l’esplodere, nonostante tutto.

Troppo forte è stata la gioia di riassaporare il gusto del massimo Campionato da parte del Benevento dopo pochissimi anni di cadetteria.

Una cavalcata vincente quella degli Stregoni, condotta sin da agosto 2019 da Super Pippo capace di sconfiggere anche l’emergenza sanitaria che ha costretto staff tecnico e medico di tutte le squadre a confrontarsi con inediti scenari.

E c’era il forte timore, fino a metà di questo stesso mese di giugno, che il Campionato 2019/2020 sarebbe stato congelato per sempre: una vera e propria beffa per chi lo aveva vinto già a fine febbraio.

Rione Libertà, Viale Mellusi, viale Principe di Napoli sono stati invasi dai tifosi. Il centro storico era un vera e propria bolgia, brulicante di gente in attesa dei pullman scoperti, per la città, scortati dalle Forze dell’Ordine, in attesa dei protagonisti di un’annata speciale, tormentata e forse irripetibile. Sul pullman il presidente Vigorito e il direttore Sportivo, Pasquale Foggia, che, insieme al tecnico piacentino e ai ragazzi della rosa, hanno firmato questa impresa. Tanta era la gente accorsa in piazza Risorgimento che, per evitare incidenti, è stato imposto agli autisti dei due mezzi scoperti di cambiare rotta. Un peccato, ma, ovviamente, la cosa più importante è che la rotta della Strega si sia infine conclusa con l’approdo in A.

DIEGO DE LUCIA