L'ultimo atto di uno Stregone da ultimo posto Sport

Il Benevento è ripiombato, ufficialmente, nell’incubo della serie C e lo ha fatto da ultimo in classifica in cadetteria, rinunciando, così, ad ogni minima speranza legata a possibili ripescaggi. Questi, da indiscrezioni delle ultime settimane, riguarderanno, quasi certamente, la squadra perdente del playout tra Brescia e Cosenza (che subentrerà, difatti, al posto di una Sampdoria non iscrivibile alla categoria); ma ulteriori chance di permanenza, nonostante la retrocessione sul campo, le avrà anche il Perugia che, avendo chiuso al terzultimo posto, potrà essere preso in considerazione se le carte bollate che attanagliano al momento la Reggina (già penalizzata quest’anno con 5 lunghezze in classifica) dovessero aggravare la situazione degli amaranto sino al punto da estrometterli dal nastro di partenza della prossima annata.

Il Benevento, come detto, ha chiuso la stagione nel peggiore dei modi, con un’ultima posizione in classifica e, inoltre, con una sconfitta che, anche per bocca dello stesso mister Agostinelli, è assimilabile allo specchio di tutta la stagione giallorossa.

Nonostante le ovvie differenti motivazioni che opponevano una Strega già retrocessa ad un Grifone ancora appeso al filo della matematica, i Sanniti erano stati in grado di chiudere il primo tempo in vantaggio e di recuperare la successiva rimonta umbra portandosi, a pochi minuti dal triplice fischio finale, sul 2-2.

Emblematiche in tal senso anche le reti di Farias e Ciano, rientrati troppo tardi nei piani tecnici della squadra.

Il 3-2 dei padroni di casa è stato un vero e proprio abominio calcistico che ha visto, come protagonista, il difensore francese Leverbe, acquistato la scorsa estate per far spazio al partente Barba, con un curriculum di tutto rispetto e con le credenziali di uno dei migliori uomini del reparto arretrato di tutta la categoria.

Inutile soffermarsi sulla dinamica dell’azione: basta guardare per un’ultima volta le immagini e capire con quanta superficialità e disinteresse è stato trattato quel pallone, l’ultimo gestito dal Benevento in serie B, che di fatto ha consegnato la vittoria ai biancorossi (seppur inutile per una loro salvezza).

Il Benevento sarà, ma nei fatti lo è già, un vero e proprio cantiere.

Profonda dovrà essere la rivoluzione in termini di organico (gli unici a poter rimanere in C potranno essere i profili più giovani al momento in rosa); poco si intuisce, invece, su quali potranno essere le scelte da un punto di vista di guida tecnica, nonostante il feeling instauratosi tra l’attuale mister e la piazza.

La prima pietra posta per la ripartenza si chiama Marcello Carli, ufficializzato dalla società come nuovo Direttore dell’area tecnica, con eccelsi trascorsi tra Empoli, Cagliari e Parma.

La sua scelta è sinonimo certo di volontà di ricostruire quanto distrutto in quest’annata sciagurata. Tuttavia, due fattori saranno ancor più fondamentali per evitare di affrontare una serie C in condizioni a cui il Benevento non era e non è più abituato: progettualità, per l’appunto, per ciò che concerne l’organico ma, soprattutto, tempi rapidi nelle scelte. Troppo spesso, infatti, abbiamo visto i giallorossi, in questi anni, fare operazioni dell’ultimo minuto...una strategia che, in particolar modo quest’anno, è valsa il tristissimo, amaro, indigeribile ed insopportabile epilogo dell’ultimo posizione.

ANDREA ORLANDO

Foto di Arturo Russo per Realtà Sannita ©