Non si può fare a meno della Serie A! Sport

Non si può fare a meno della Serie A!”…certo, ad un primo impatto, un’affermazione del genere può sembrare (e, giustamente, lo è) uno dei più classici auspici che un tifoso giallorosso può, in questo momento, augurarsi. Quale tifoso del Benevento non vorrebbe, dopo un campionato condotto, fino a questo momento, in zona salvezza e dopo un’assenza dagli spalti del “Ciro Vigorito” della durata di un anno e mezzo, riprendere il discorso interrotto nel marzo del 2020? Un discorso fondato sul un binomio squadra–pubblico che aveva spinto gli Stregoni nella cavalcata dei record dalla B alla A.

La speranza di poter centrare l’obiettivo della permanenza in massima serie, dunque, è certamente un obbiettivo che infiamma tutta la tifoseria: una tifoseria che attende con ansia un nuovo contatto diretto con i propri beniamini.

La partecipazione alla prossima serie A, ad ogni modo, è un discorso che pervade anche lo spogliatoio giallorosso: è un passo necessario che Mister Inzaghi intende compiere per centrare il riscatto definitivo nella sua giovane carriera da tecnico dopo le difficoltà iniziali e la gavetta dalla serie C.

È, poi, un traguardo che anima la volontà di tantissimi giocatori giallorossi che hanno centrato, forse anche con immeritato ritardo, la consacrazione nel campionato più importante: i vari Letizia, Barba, Viola, Schiattarella, Improta hanno raggiunto questo palcoscenico con lavoro, sudore, sacrificio e, di certo, daranno il massimo per rimanere ancorati al “calcio che conta”.

Poi c’è la volontà di stupire ancora di chi, nonostante l’età anagrafica non sia più dalla sua, sta dimostrando di non essere da meno e di poter indossare con onore e merito una casacca pesante: Sau, Glik ma, soprattutto, Hetemaj stanno dando un contributo enorme alla causa sannita, compensando in maniera decisiva l’inesperienza di molti ragazzi presenti in rosa.

Infine c’è il desiderio di alcuni giovani talenti di compiere quel salto decisivo verso ambizioni da grandi campioni: Montipò sta dimostrando di essere un grande numero uno per la difesa dei pali (anche in una potenziale ottica futura con la maglia della Nazionale); Insigne è mosso dal grande sogno di affermare le sue qualità a prescindere dal cognome ingombrante che porta sulle spalle; Gaich ha accettato una sfida difficile proprio per dare una svolta alla sua carriera, con l’idea di diventare un punto di riferimento anche per la selección argentina.

Oltre al campo, infine, l’ancoraggio al massimo torneo del calcio italiano ha un valore indispensabile anche e, soprattutto, in ottica aziendale: il patron Vigorito non vuole perdere il treno della consacrazione e del prestigio societario che la dirigenza sannita si è saputa guadagnare con merito grazie ai brillanti risultati raggiunti negli ultimi cinque anni, con il glorioso approdo in cadetteria e le due storiche promozioni in massima serie.

La permanenza in A, indubbiamente, rappresenterebbe un volano di ulteriore crescita per l’intera famiglia giallorossa: un indiscutibile arricchimento sportivo, con evidenti ricadute in termini di immagine e, soprattutto, in chiave economica. Avere un Benevento da A nel 2021/22, dunque, vorrebbe dire essere di fronte ad un Benevento pienamente rinforzato e che potrebbe fare gola anche a calciatori di una certa caratura in vista di obiettivi futuri sempre più ambiziosi.

ANDREA ORLANDO