Quarantene giallorosse Sport

L’emergenza sanitaria ha letteralmente stravolto la vita di tutti noi.

Le limitazioni alle libertà personali imposte dalle autorità governative per favorire il contenimento e la lotta al contagio da coronavirus Covid-19 hanno avuto, come principale ed uniforme conseguenza, quella della permanenza forzata tra le proprie dimore.

Anche il mondo del calcio - e dello sport in generale - è fra le vittime di questa pandemia, avendo dovuto subire l’interruzione di campionati e coppe, sia nazionali che internazionali, a circa due mesi dalla naturale conclusione delle stagioni regolari. Fra le conseguenze che hanno suscitato un’eco maggiore, a tal proposito, c’è stata sicuramente lo slittamento di un anno, al 2021, dell’Europeo fissato per il prossimo giugno (scelta replicatasi, poi, anche per le Olimpiadi di Tokio).

Chi può sta cercando di rispondere al meglio alle prescrizioni anti-contagio, adattandosi magari anche a nuove attività fra le mura di casa.

I calciatori, compresi i nostri atleti in giallorosso, stanno provando a farsi compagnia e a darne ai propri followers, anche attraverso simpatiche performances sui vari social network.

C’è chi ha deciso di mostrare la propria ‘acconciatura’ in questi strani giorni: Montipò, ad esempio, s’è dato un nuovo look con taglio di capelli sistemato e baffo old style; non l’ha certamente emulato Hetemaj, con la sua barba e la sua capigliatura messe in mostra di recente che hanno subito fatto venire in mente un paragone con la celebre criniera del Re Leone.

Roberto Insigne, da par suo ed in piena adrenalina, ha dato sfoggio del suo allenamento in stile undergroung sul tetto di un palazzo.

Poi c’è chi ha deciso di raccontare i propri ricordi o, più semplicemente, i pensieri personali di queste giornate difficili: capitan Maggio l’ha fatto condividendo il video realizzato dalla Società contenente il riepilogo dei suoi gol realizzati con la casacca giallorossa; Caldirola, invece, ci sta tenendo aggiornati sul suo recupero dopo una necessaria operazione alla mano andata fortunatamente a buon fine.

Da sottolineare, poi, la sensibilità di Luca Antei: il suo messaggio s’è concentrato su un invito alla prudenza attraverso una sua foto con indosso una mascherina, oggetto che sempre più sta caratterizzando la vita di ciascuno di noi.

Protagonista assoluta, tuttavia, è stata la sfida del palleggio improvvisato. Un’operazione benefica nata su Instagram per favorire le donazioni alle strutture ospedaliere italiane e che ha visto coinvolti tantissimi dei nostri beniamini: Volta con un peluche, Tuia con una fitness-ball, Letizia con una palla da baseball, Tello con un pupazzetto, Improta in ben due occasioni, la prima con peluche, la seconda con una pallina da tennis e con un amico a 4 zampe nel ruolo di compagno di gioco; infine Viola, con un rotolo di carta igienica, al pari del nostro grande Mister Pippo Inzaghi.

La nota finale, però, la merita senza alcun dubbio Lorenzo Del Pinto, una delle colonne portanti di questa squadra, uno degli ultimi due immortali rimasti in giallorosso (insieme a Gori) che ci sta accompagnando negli anni più belli dell’intera storia sportiva giallorossa. ‘Lollo’ ha sempre anteposto il suo volto umano rispetto a quello calcistico ed il gesto di mettere all’asta la sua maglietta (quella indossata in occasione di ‘Benevento-Pescara’, ultima sfida disputatasi prima dell’interruzione dei campionati) non ha fatto altro che confermare la generosità di questo ragazzo. I proventi derivanti da tale operazione, difatti, saranno devoluti interamente alla Caritas di Benevento che, al pari di tanti altri attori in questa emergenza, avrà il compito di fronteggiare un’altra crisi oltre a quella sanitaria: la vicinanza agli ultimi e ai più deboli.

La naturale speranza di tutti è quella di poter riprendere il prima possibile il contatto con il quotidiano e con le proprie abitudini, tornando sui campi da gioco e, per i tifosi, sugli spalti, dove si riproverà il gusto di gioire tutti uniti.

Benevento lo merita come tutte…e forse anche un po' più di tante altre. Poiché quella gioia chiamata “serie A” è stata già conquistata sul campo, con i 20 punti di vantaggio sulla seconda ed i 22 sulla terza in graduatoria, prima del doloroso stop.

Non ce ne voglia, quindi, la matematica se il bollino ufficiale non è stato ancora apposto: era ed è tutt’oggi una semplice questione di tempo. Il tempo necessario a battere il virus, per poi tornare a far battere i nostri cuori, ricolmi di tutte le emozioni che questo campionato ci ha riservato.

ANDREA ORLANDO