Nasce in Valle Caudina il centro antiviolenza Enti

Avrà sede a Cervinara uno dei due centri antiviolenza che nasceranno all’interno del Piano di Zona Sociale di Avellino, di cui fanno parte i quattro comuni della Valle Caudina del versante irpino.

Una decisione salutata con soddisfazione nei quattro paesi interessati, che rappresenta una inversione di tendenza rispetto al recente passato, quando una serie di servizi di carattere sociale sono stati tolti o ridotti a questa parte di territorio.

Insomma si è sempre combattuto, perdendo quasi sempre, per avere riconosciuti i propri diritti. Ecco perché la decisone del Piano di Zona Sociale sul centro antiviolenza a Cervinara è stata una gradita sorpresa. Per la verità non è l’unica nota positiva per Cervinara.

Il centro caudino sempre dal Piano di Zona Sociale è stato individuato come sede di un asilo nido, per la nascita del quale sono attualmente in corso i lavori di ristrutturazione dell’ex edificio scolastico delle scuole elementari della Frazione Ferrari.

Ma tornando al centro antiviolenza proprio in questi giorni c’è stata la pubblicazione dell’avviso di manifestazione di interesse per la sua realizzazione come previsto dalla legislazione regionale titolata: “Misure di prevenzione e di contrasto alla violenza di genere”.

Un argomento attuale che sta catturando l’attenzione dell’opinione pubblica ma che deve anche scontare la mancanza di strutture capaci di assistere le vittime di violenza. Il centro antiviolenza avrà una notevole importanza in quanto si inserisce nel sistema integrato di servi sociali, in collaborazione con Asl, istituzioni scolastiche e soggetti del terzo settore, per realizzare una rete di promozione delle dignità e del benessere delle persone e a valorizzare le differenze di genere.

Il centro antiviolenza di Cervinara assume una importanza rilevante, perché sarà il punto di riferimento territoriale, comprendendo anche San Martino V.C., Rotondi e Roccabascerana, nell’attività di prevenzione e contrasto della violenza di genere attraverso la prevenzione, con interventi di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, di tutela e di sostegno alle donne vittime di violenza, di assistenza della donna vittima di violenza e dei suoi figli.

Al bando possono concorrere le associazioni del settore, ed è prevista una spesa di circa 70.000 euro.

ALESSIA RUSSO

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