Riaperto a Cervinara il rifugio Pianoro di Lauro Enti

La recente riapertura del rifugio del Pianoro di Lauro restituisce alla fruibilità di tutti una struttura significativa e importante per la montagna cervinarese. Un risultato positivo che va segnalato, anche se occorre ancora lavorare sia per completare il recupero del piano superiore del rifugio, sia per fissare regole certe per l’utilizzo dello stesso e dell’intera area del Pianoro di Lauro.

Lo stesso sindaco Tangredi che ha tagliato il nastro della riapertura del rifugio ha tenuto a precisare che l’intervento va proprio in questa direzione. Ora alle parole devono seguire i fatti. Del resto gli stessi amministratori di Cervinara che hanno partecipato alla giornata ecologica dedicata all’evento hanno avuto modo di constatare che delle cose vanno fatte subito.

Come il rispetto delle norme e delle leggi che regolano il pascolo nelle zone montane, oltre che delle stesse convenzioni che il comune cervinarese ha sottoscritto con alcuni allevatori. Il momento che vive la montagna cervinarese è particolare. Il Cinipide Galligeno, il parassita arrivato dalla Cina, sta facendo una vera e propria strage dei castagneti, per cui le centinaia di aziende a conduzione familiare che traggono gran parte del loro reddito dalla produzione di castagne sono in crisi, preoccupati per una situazione di cui non si vede una soluzione a breve.

Dopo il raccolto magro degli ultimi due anni, quest’anno le previsioni sono ancora più negative, in alcune zone non si raccoglierà praticamente nulla. Uno stato di crisi che si cerca di arginare intervenendo con la messa a dimora di nuove piante e il ricorso ad innesti più resistenti al parassita. Ma questo ulteriore aggravio rischia di andare in fumo a causa del problema mucche, che proprio dalla loro zona delimitata del Pianoro di Lauro scendono lungo i pendii e fanno strage di nuovi innesti e giovani piante e danneggiano perfino gli atterrazzamenti sistemati con enorme sacrificio.

Come si vede un problema quello della gestione della montagna che va risolto complessivamente. E non può bastare l’opera meritoria delle associazioni, nel caso del rifugio è stata l’Associazione Amici della Montagna ad impegnarsi per la sua riapertura, occorre invece che ad assumersi le responsabilità siano in primis il comune di Cervinara, poi Comunità Montana del Partenio ed infine l’Ente Parco.

ALESSIA RUSSO

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