Ad Apice Convegno Sud e Lavoro: Mismatch occupazionale e il piano ambizioso dei 1550 posti di lavoro di Webuild Economia
Il 31 Luglio 2024 ad Apice (BN), presso il Castello dell'Ettore, si è svolto il convegno Sud e Lavoro: analisi e soluzioni per superare il mismatch occupazionale. A salutare è stato il padrone di casa, Angelo Pepe, sindaco di Apice, mentre il moderatore è stato Raffaele Bonavita, vicesindaco di Apice.
Ad intervenire sono stati: il presidente della Provincia Nino Lombardi, Francesco Basile della F.M.C. s.r.l. e vicepresidente dei Giovani Imprenditori della Confindustria Avellino, il presidente dell'ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e vicepresidente della Confindustria di Benevento Mario Ferraro, l'amministratore di SEFIM group s.p.a. Pietro Caccialino, Alfredo Amoroso, amministratore delegato di Generazione Vincente, il rettore dell'Università degli studi del Sannio Gerardo Canfora e Paolo Cartasegna HR manager di Webuild.
A salutare è stata invece l'assessore alla formazione professionale della Regione Campania Armida Filippelli, facendo le veci del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, la cui presenza era prevista ma a causa di impegni istituzionali ha disertato l'incontro così come Oreste Vigorito, presidente di Confindustria Benevento.
Molti sono stati i temi emersi dal tavolo costituito incentrato principalmente sul mismatch occupazionale, ovvero lo squilibrio nel mercato del lavoro tra domanda e offerta, andando a toccare tematiche che riguardano più strettamente il nostro Sud.
Nei saluti iniziali il sindaco Angelo Pepe, riguardo al nostro territorio, ha infatti sottolineato: C'è una difficoltà da parte dei stakeholders, soprattutto dal punto di vista produttivo dove mancano specificità, mancano le specializzazioni, mancano le risorse. Ha poi auspicato al creare condizioni specifiche di formazione riferendosi al recente accordo tra la Regione Campania e Webuild S.p.A. impegnata nel territorio apicese nei lavori per il passaggio ferroviario dell'Alta Velocità Napoli-Bari, per promuovere l'occupazione e la formazione professionale nel settore delle infrastrutture.
Introdotto dal moderatore, il vicesindaco Raffaele Bonavita, ha preso poi la parola il presidente della Provincia Nino Lombardi che ha posto come problema il modello culturale dello spopolamento che interessa la nostra provincia, ma anche ovviamente l'intero sud. Molti giovani infatti emigrano in cerca di lavoro nonostante i recenti investimenti che interessano ad oggi Benevento e provincia, come i lavori per il passaggio dell'Alta Capacità e per lenire tale fenomeno, è necessario un orizzonte comune di cooperazione che ponga in rilievo il ruolo delle amministrazioni locali, non solo per quanto riguarda il ruolo strettamente istituzionale ma anche per quanto concerne eventuali investimenti nel territorio. Ha poi denunciato la mancanza di figure professionali, lavoratori specializzati e generici, frutto di una crisi lavorativa non indifferente. Sulla stessa lunghezza d'onda si è concentrato l'intervento di Francesco Basile, il vicepresidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Avellino sottolineando la vitale importanza delle collaborazioni con scuole, Istituti tecnici superiori, università con le aziende per abbattere il mismatch. Mario Ferraro, vicepresidente di Confindustria Benevento e presidente dell'ANCE oltre a ribadire nuovamente la carenza di operai specializzati e generici, ha sottolineato come Benevento, dopo Milano e Brescia, sia la terza città per reddito pro-capite per quanto riguarda il settore delle costruzioni nonostante la perdita dal 2008 al 2018 di 110.000 imprese, buona parte assorbite da altre più grandi. Pertanto, occorrerebbe spingere il mercato del lavoro anche attraverso una centralizzazione della domanda, avvicinando di fatto i lavoratori alle aziende con l'implemento di un portale unico che faciliti la ricerca del lavoro e che faccia comprendere le specifiche esigenze di un mercato sempre più fluido.
Non a caso Alfredo Amoroso, amministratore delegato di Generazione Vincente, ha ribadito il paradosso della presenza di 300.000 posti vacanti, dovuta appunto al mismatch occupazionale il quale si traduce anche in una mancata comunicazione delle realtà imprenditoriali locali ma soprattutto in una scarsa considerazione alla formazione, di vitale importanza se si vuole invertire questo processo, dove sicuramente il dato demografico in forte calo sicuramente non è di aiuto. Si prospetta quindi un mercato del lavoro dotato di elevate possibilità ma non sapientemente sfruttate, carente di strumenti che potrebbero migliorare le condizioni socio-economiche del nostro territorio. Tale scenario è stato testimoniato da un player locale Piero Caccialino, amministratore di SEFIM group S.p.A., la cui sede operativa è ad Apice, una società cooperativa che si occupa della gestione, formazione di risorse umane da fornire alle aziende.
A prendere la parola è stato poi il rettore dell'UNISANNIO Gerardo Canfora che ha ulteriormente evidenziato il problema del mismatch occupazionale: In questo momento le nostre terre sono oggetto di desertificazione, non perché manca un lavoro ma perché nonostante ci siano occasioni di lavoro, ci sono giovani che decidono di andare via, è questo il dato di fatto che dobbiamo acquisire e interrogarci su quale sia il motivo di questa cosa. Stando alle parole del rettore, una risposta che può essere data è un cambio radicale della pensabilità della formazione, la quale non deve essere relegata solo ad una parte limitata di vita dell'individuo ma accompagnare la sua crescita, sviluppando in modo continuo le competenze richieste dal mercato del lavoro sempre in movimento. Pertanto i vari organi formativi come Istituti tecnici superiori, scuole, università e academy non devono essere concepiti in competizione ma devono essere pensati in cooperazione, agendo l'una accanto all'altra come parti di unico grande processo formativo. Ma tale formazione non è solo l'unica condizione di possibilità per una rivitalizzazione del mercato del lavoro, dovrà infatti esserci un welfare adeguato e un equilibrio tra il tempo di vita e tempo di lavoro in un momento storico dove il salario non è più l'unica variabile che influisce sulla scelta di un lavoro.
L'ultimo intervento prima delle conclusioni è stato fatto da Paolo Cartasegna, HR manager di Webuild, grande azienda interessata a ben 8 grandi lavori nella Regione Campania e con 1800 fornitori coinvolti, tra cui il già citato progetto dell'Alta Capacità Napoli-Bari. Cartasegna, dopo aver ribadito la recente intesa che vede coinvolta la Regione Campania e Webuild, ha annunciato un piano ambizioso di 1550 assunzioni in un anno e mezzo attraverso academy certificate, prospettando una nuova idea di professionalità: on è la preparazione di base ma la persona di base, non è la competenza che hai ma è la persona che sei che fa della tua persona la capacità di avere successo.
Le conclusioni sono state affidate all'assessore regionale Armida Filippelli che ha ribadito l'importanza della formazione nell'attuale mercato del lavoro e sulla necessità di iniziare ad investire nell'immediato nel capitale umano. Ha infatti dichiarato: investire ora nel capitale umano e sulla formazione significa finalmente recuperare i divari, immettere nel campo persone più preparate che sappiano reggere la sfida dell'IA, la sfida tecnologica, energetica, climatica.
ANDREA ALBANESE