Agricoltura 2.0. Largo ai giovani Economia
Per far crescere i diversi comparti dell’agroalimentare, dalla “filiera corta” bisogna passare alla “filiera produttiva”: dalla carne alla pasta, dall’olio ai salumi alla frutta, dal latte al formaggio. Progetti d’investimento che la Regione Campania immagina di finanziare con misure indirizzate a mantenere alta la qualità del prodotto, convogliando gli aiuti comunitari sulle iniziative di “rete” tra produttori e trasformatori ed aumentare, al contempo, anche la quantità delle eccellenze campane da portare sul mercato italiano ed estero. È un cambio di paradigma per le “agricolture” del nostro Mezzogiorno, che vedono protagoniste soprattutto piccole imprese, a volte a conduzione familiare, già impegnate nella difficile sfida dell’Agricoltura 2.0: con ambiente e clima al primo posto. In questo scenario, un ruolo di primo piano lo svolgono gli istituti di credito, in particolare le banche di territorio le quali, data la “prossimità”, sanno farsi parte integrante del tessuto economico locale, cogliendone aspettative, aspirazioni e necessità. Nasce da questa convinzione l’intervista al direttore generale di BPP, Mauro Buscicchio, che offre un prezioso contributo all’approfondimento che Realtà Sannita sta dedicando all’agroalimentare delle aree interne campane.
Nel gennaio del 2020, il suo Istituto si rese promotore a Benevento di un importante convegno sul tema “L’agroalimentare volano di sviluppo per il Sannio”, con la partecipazione dell’ex ministro Teresa Bellanova. A distanza di tre anni, tante cose sono cambiate ma la vostra attenzione e vicinanza al mondo agricolo è rimasta la stessa di allora.
L’importanza dell’agroalimentare in Italia era ed è sotto gli occhi di tutti, per il contributo fondamentale che i diversi settori danno alla formazione del PIL e al saldo dell’export. Il convegno del 2020 ha avviato un interessante confronto sulle modalità con le quali la politica nazionale intende indirizzare agricoltura e agroindustria, con particolare focus sulle azioni che il territorio sannita può porre in essere, anche alla luce delle nuove regole dell’UE sullo sviluppo comunitario del comparto agricolo. La nostra Banca continua a seguire con particolare interesse le aziende dell’enoagroalimentare sostenendone le trasformazioni tecnologiche, al fine di assicurare un futuro di sviluppo all’intero il settore. Sin dal nostro insediamento nel Sannio abbiamo esercitato la funzione di ′banca del territorio′, che si esplica anche attraverso una costante promozione degli interessi della Comunità sannita e delle sue specificità, economiche e culturali. In alcune aree, poi, l’agricoltura e le industrie di trasformazione ad essa collegate costituiscono i fondamenti dell’economia locale: il Sannio è tra queste.
C’è stato anche un secondo incontro importante, il convegno “Dove va la PAC 2023 - 2027, contributi e credito alle imprese agricole”.
In quella occasione sono stati approfonditi i molteplici aspetti che caratterizzano la Politica agricola comunitaria, al fine d’intercettare al meglio le istanze degli imprenditori agricoli che vogliano riprendere al più presto il cammino verso lo sviluppo e il profitto, rimettendo in moto l’economia del territorio, utilizzando al meglio le opportunità che la nuova programmazione europea offre. L’occasione è stata, altresì, propizia per allargare lo sguardo anche agli strumenti finanziari di ISMEA e della Banca Popolare Pugliese messi a disposizione dell’agricoltura e dello sviluppo rurale.
Parliamo di sostegni cruciali, visto che anche l’impresa agricola deve affrontare la difficile sfida della transizione energetica, che gestita con intelligenza, può trasformarsi in una grande opportunità dal punto di vista dell’autosufficienza. In che modo BPP sostiene questa trasformazione, in particolare in agricoltura?
Già molto prima del tema pressante della transizione energetica abbiamo sostenuto tante iniziative, legate soprattutto al fotovoltaico. Il contesto attuale - che vede fortissimi interessi ed esigenze verso l’attenzione ai rischi climatici e ambientali, allo sviluppo sostenibile e al cosiddetto “autoconsumo” energetico di famiglie e imprese- ci trova pronti ad affiancare le iniziative che sarà opportuno realizzare, sia con riguardo all’efficientamento energetico delle abitazioni, sia con i recenti indirizzi anche normativi che agevolano l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle aziende, ivi comprese le imprese agricole, per le quali esistono particolari condizioni.
Un esempio è la misura “Parco Agrisolare” - Investimento 2.2 del PNRR, Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Componente 1 “Economia circolare e agricoltura sostenibile”.
Una misura importante, che prevede la selezione e il finanziamento di interventi per l'acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all'attività dei soggetti beneficiari tra i quali gli imprenditori agricoli, le imprese agroindustriali e le cooperative agricole. È importante sottolineare come, almeno il 40% degli stessi fondi sia destinato al finanziamento di progetti da realizzare in regioni del centro/sud Italia, tra cui la Campania. Per dare immediata informativa, sul nostro sito istituzionale abbiamo pubblicato una pagina dedicata al Bando, con approfondimenti sulla normativa esterna e sui prodotti banca a sostegno delle esigenze finanziarie delle imprese. BPP, come sempre, è presente per le diverse esigenze d’investimento, rendendosi disponibile a valutare richieste di consulenza dedicata, di sostegno finanziario per portare a termine il progetto d’investimento e di anticipazioni sui contributi erogati dal Ministero.
Altra sfida che le imprese agricole stanno affrontando, in questo difficile momento storico, è quella verso l’Agricoltura 2.0, ovvero una transizione digitale che sta cambiando radicalmente i sistemi produttivi. Processi complessi che è necessario incentivare, pena la sopravvivenza dell’impresa e, al tempo stesso, supportare in modo adeguato anche dal punto di vista finanziario.
Il settore rurale sta gradualmente ma radicalmente cambiando, tanto da ingenerare una fusione tra tradizione e innovazione, dando vita alla cosiddetta “Agricoltura 2.0”. Mentre l’economia riscopre la campagna come risorsa -e le imprese investono in attività legate al comparto agroalimentare - le evoluzioni tecnologiche ed informatiche hanno ormai contagiato il segmento produttivo, con App per la gestione dei campi da remoto, utilizzo di speciali sensori che misurano la temperatura del suolo, oltre a dispositivi per il monitoraggio del terreno. Questo nuovo approccio, però - che, a lunga gittata, ottimizza i costi e massimizza le rese - necessita di ingenti investimenti nella fase iniziale, che non sempre le nostre imprese agricole sono in grado di sostenere. Ed è proprio in questa fase che la nostra Banca svolge un ruolo cruciale: BPP crede, infatti, che un istituto di credito radicato al territorio debba far sentire la propria vicinanza proprio nelle fasi di difficoltà, svolgendo un ruolo non solo di sostegno ma, anche e soprattutto, di spinta alla ripresa, allo sviluppo e all’innovazione. La nostra Banca cerca, con equilibrio e prudenza, di svolgere in modo completo la propria attività e di rendere la propria presenza tangibile e produttiva, consapevole di essere parte attiva del tessuto sociale ed economico in cui è presente con le proprie strutture.
Punto dolente delle aree interne è la fuga dei giovani, mentre in altre zone a forte vocazione agricola s’inizia a registrare un loro ritorno nei campi, a tutto vantaggio della crescita del territorio e della valorizzazione di prodotti. In che modo BPP affianca i giovani che decidono di realizzare un progetto di vita legato all’agricoltura?
Il fenomeno del “ritorno alla terra”, vede l’Italia ai primi posti dell’UE per la presenza di giovani nell’agricoltura: fenomeno favorito anche dalla diffusione delle nuove tecnologie, oltre che dalle opportunità rappresentate dai fondi europei. La nuova generazione di agricoltori è ad alto tasso hi-tech, con particolare predilezione per la tutela dell’ambiente e per l’attenzione al sociale: la mera coltura, infatti, è affiancata da attività di educazione alimentare e ambientale con le scuole, fattorie didattiche e percorsi rurali di pet-therapy, orti didattici. Attività che conferiscono un inestimabile valore aggiunto non solo alla singola impresa che le pone in essere bensì all’intero comparto. La nostra Banca incoraggia questo trend virtuoso offrendo ai giovani agricoltori la propria consulenza nell’intercettare agevolazioni pubbliche destinate ai giovani startupper. Come “Generazione Terra” di ISMEA, una misura finalizzata a favorire lo sviluppo e il consolidamento di superfici condotte nell’ambito di una attività imprenditoriale agricola o l’avvio di una nuova impresa agricola mediante l’acquisto di un terreno. I destinatari di questa misura possono essere giovani startupper con esperienza nel settore, giovani startupper definiti “con titolo”, ovvero under 35 senza esperienza, che però abbiano conseguito un diploma di Istituto tecnico agrario o professionale per l’agricoltura o un qualsiasi diploma di laurea. BPP li affianca nel completare il proprio piano d’investimento con eventuali finanziamenti dedicati all’acquisto di attrezzature e di tutto quanto necessario per avviare il progetto d’impresa.
Il mondo bancario cosa chiede al Governo, in particolare per questo settore, per affrontare in modo pragmatico e lungimirante le sfide che l’UE pone all’Italia con la nuova PAC 2023-2027?
Il 2022 ha segnato il 60º anniversario della Politica agricola comune. Nel corso dei sessanta anni gli obiettivi e gli strumenti della PAC sono cambiati progressivamente e anche radicalmente, mantenendo però strategico il sostegno al reddito degli agricoltori. La nuova PAC mira a rafforzare il contributo dell’agricoltura agli obiettivi ambientali e climatici dell’UE, a fornire un sostegno più mirato alle aziende agricole di piccole dimensioni e consentire agli Stati membri una maggiore flessibilità nell’adattamento delle misure alle condizioni locali. All'azione dell'Unione Europea devono, ovviamente, essere affiancate misure di sostegno a livello nazionale, che dovrebbero seguire due direttrici: da un lato, gli interventi “emergenza”, atti a sostenere la liquidità e ridurre i costi delle aziende; dall’altro misure che imprimano una forte accelerazione sulla fase di attuazione del PNRR, per garantire la diversificazione energetica delle imprese e rafforzare l'efficienza delle filiere. Ciò, anche con l’ausilio di ′garanzie istituzionali′ che possano agevolare l’accesso al credito da parte di aziende strutturalmente più deboli. Il sistema bancario e il Governo devono, quindi, porre in essere - ognuno per la propria parte e in relazione ai propri ambiti di competenza - tutto quanto necessario per favorire la transizione ecologica e digitale delle imprese agricole.
GIUSEPPE CHIUSOLO