Coldiretti: 5 punti a difesa dell'agricoltura italiana Economia

Quando è stata programmata, la crisi di governo era solo una ipotesi di scuola. Ecco che l’Assemblea nazionale della Coldiretti, l’organizzazione agricola più importante in Italia, è diventata l’occasione per presentare a tutti i leader politici “un Piano di 5 punti, di cui il prossimo Governo non potrà non tener conto”, ha sottolineato il presidente Ettore Prandini.

Eccoli in dettaglio.

Primo, la difesa dell’agricoltura attraverso “l’istituzione del Ministero dell’Agroalimentare, con l’obiettivo di completare il Piano strategico nazionale, senza il quale non sarà possibile far ripartire la nuova programmazione Ue dal 1 gennaio 2023, con una dotazione finanziaria di 35 miliardi di fondi europei da non perdere assolutamente”.

Secondo punto l’Europa: NO al Nutriscore, il “semaforo” che dà il via libera o blocca alcuni prodotti alimentari sui mercati; NO al cibo sintetico, tipo la carne sintetica e gli insetti; NO all’accordo Ue-Mercosur, il Mercato comune dell'America meridionale; tre forti SI: all’origine in etichetta, alla sostenibilità ambientale, alla ricerca in agricoltura.

Terzo punto il Pnrr: tale Piano deve diventare “la chiave per assicurare la sovranità alimentare, energetica e logistica italiana”.

Quarto punto STOP ai cinghiali: bisogna dare “risposte immediate alle decina di migliaia di aziende agricole che vedono ogni giorno il proprio lavoro cancellato dai 2,3 milioni di cinghiali proliferati senza alcun controllo, mettendo a rischio anche la sicurezza dei cittadini”.

Infine un Piano invasi, attualissimo considerata la siccità che viviamo non solo per lo stravolgimento del clima, ma soprattutto per la mancanza di programmazione nella gestione delle risorse idriche, riprendendo “il progetto presentato 5 anni fa da Coldiretti per la realizzazione di bacini di accumulo, che avrebbero garantito l’acqua a famiglie e imprese e prodotto energia pulita”.