Covid-19: in Campania agriturismi giù di 2 milioni di euro a Pasqua e Pasquetta Economia

Il lockdown si è abbattuto pesantemente sulle aziende agrituristiche. Le chiusure previste dal Governo nazionale e il divieto della Regione Campania di consegna di pasti da asporto hanno spento tutte le attività che tradizionalmente aprivano la stagione turistica nelle campagne. A comunicarlo è la Coldiretti Campania, insieme a Terranostra Campania, l’associazione che raggruppa gli agriturismi della rete Campagna Amica.

Il mancato fatturato solo per i due giorni di Pasqua e Pasquetta - calcolano Coldiretti e Terranostra Campania - è stato pari a oltre 1,9 milioni di euro per i circa 700 agriturismi presenti sul territorio regionale.

Con la chiusura forzata - spiega Manuel Lombardi, presidente di Terranostra Campania - è stata completamente azzerata la presenza degli ospiti con grandi difficoltà per gli operatori. Le nostre aziende agricole, che hanno puntato moltissimo sulla multifunzionalità, oggi si ritrovano con metà dell’attività completamente ferma. Il rischio è che l’allungamento delle chiusure travolga anche i ponti del 25 aprile e del 1° maggio, appesantendo il bilancio di questa crisi. E purtroppo le previsioni sono fosche per tutto il periodo tra maggio e luglio, tradizionalmente dedicato ai banchetti, alle cerimonie, ai festeggiamenti all’aria aperta. I veri agriturismi stanno stringendo i denti, grazie all’attività agricola. Ma occorre dare una mano per garantire la sopravvivenza di un prezioso presidio di servizi sul territorio, al turismo di qualità, alla promozione dei prodotti agroalimentari di eccellenza”.

L’emergenza CoViD19 sta creando - sottolineano Gennarino Masiello e Salvatore Loffreda, presidente e direttore di Coldiretti Campania - serie difficoltà alle aziende agricole del nostro territorio. Nonostante tutto, gli agricoltori non si fermano e continuano a garantire la produzione di cibo. Per superare la crisi e ripartire occorrono azioni di sostegno forti, in grado di lasciare intatta la capacità produttiva. L’agricoltura è il settore storicamente a maggiore resilienza, ma occorre dare una mano per affrontare la tempesta, attraverso iniziative economico-finanziarie incisive. A tale proposito, attraverso le cinque federazioni provinciali di Coldiretti, abbiamo scritto alle Amministrazioni Comunali chiedendo di deliberare l’annullamento del pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti, per l’anno 2020, in quanto questa situazione ha comportato un’inevitabile riduzione dei rifiuti prodotti dalle aziende agricole, in particolare dagli agriturismi, che per effetto delle ordinanze della Regione Campania sono completamente fermi, anche in merito alla fornitura di pasti da asporto”.