Forum nazionale di Confindustria Piccola Industria sul tema La via europea alla sostenibilità: Pmi fra opportunità e incognit Economia
Ieri al Museo ferroviario di Pietrarsa, per il Forum
nazionale di Confindustria Piccola Industria sul tema La via europea alla
sostenibilità: Pmi fra opportunità e incognite, sono intervenuti, tra gli
altri, il Ministro degli Affari Esteri
Antonio Tajanii, il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il Presidente di PI
Confindustria Giovanni Baroni, Bertram Kawlath, vicepresidente VMDA e
consigliere di amministrazione di SME Commitee BDI (la Confindustria tedesca) e
Fabrice Le Sachè, vicepresidente MEDEF (la
Confindustria francese) e presidente di SME Committee Business Europe
(l'unione delle Confindustrie europee).
Così ha aperto i lavori Pasquale Lampugnale, presidente
regionale Campania e vice presidente
nazionale Confindustria Piccola Industria.
Siamo lieti e onorati di ospitare il Forum nazionale di Piccola Industria nel Mezzogiorno e nella nostra regione in particolare, realtà dai difficili risvolti sociali ma anche dinamiche e in continua evoluzione. E' noto il dinamismo delle nostre Pmi, che sono riuscite a fronteggiare al meglio che potevano la pandemia, l'emergenza energetica, il caro materie prime e le nuove incertezze del complesso quadro geopolitico internazionale. I problemi che restano da affrontare, certo, restano tanti e complessi. Si può e si deve fare di più. C'è bisogno di una vision strategica e di una vera e propria politica industriale che valorizzi in maniera integrata e sinergica i tanti punti di forza esistenti. Il ruolo delle piccole e medie imprese nell'attuale contesto economico è fondamentale.
Le Pmi rappresentano il cuore pulsante dell'economia del nostro territorio, contribuendo in modo sostanziale alla crescita economica, alla creazione di posti di lavoro e alla prosperità generale. Ma le Pmi devono anche essere messe in condizione di competere e di poter affermare sui mercati internazionali il proprio valore. Il prossimo parlamento europeo sarà strategico per le scelte di orientamento industriale.
È perciò necessario un nostro reale impegno ed una nostra tangibile testimonianza su più fronti ed in maniera trasversale affinché prevalga una chiara separazione tra distorsioni ideologiche e visioni pragmatiche. Scienza ed evoluzione tecnologica non possono essere asseverate a condizionamenti nemici del progresso, per questo è necessaria una nostra visione comune realistica, pratica, concreta e positiva che deve essere affidata alla politica del fare, e non subìta dalla politica ideologica. Un passaggio che non può essere etichettato come l'effetto collaterale dell'incertezza di scelte ma va vissuto ad affrontato come una nuova visione prospettica del mercato.