In testa Trieste, chiude Agrigento: il Sannio regge ma non cresce Economia
Battuta d'arresto per Benevento nell'annuale classifica del viver bene stilata dal Sole 24Ore, solo 82sima su 107 province, un gradino indietro rispetto all'anno scorso, quando aveva guadagnato 21 posizioni: nonostante il mezzo passo falso, la provincia sannita è la prima della classe in regione, una leadership poco invidiabile quando i diretti concorrenti sono Avellino (93°), Salerno (95°), Caserta (103°), e Napoli (106°). A ben guardare, una delle poche note positive è la capacità di resistenza mostrata dal Sannio nei confronti dell'onda lunga della crisi economica. Rari nantes in gurgite vasto, avrebbe detto Virgilio, e nel gorgo della recessione sono state risucchiate tutte le province campane: nel confronto con il 2008, Avellino scende di dieci posizioni, non fanno meglio Caserta e Napoli (-9), mentre Salerno riesce a contenere i danni (-5). L'identikit disegnato dal Sole 24Ore sulla base di 36 indicatori socio-economici e culturali ritrae una provincia in affanno, in cui la qualità e l'offerta dei servizi peggiorano sensibilmente, come pure lo stato di salute della popolazione, con un basso tenore di vita e un sistema culturale che stenta a decollare; in compenso, il Sannio resta un territorio sostanzialmente sicuro, con indici di criminalità non ancora preoccupanti e, forse a sorpresa, può vantare un tessuto economico dinamico.
Tenore di vita
L'analisi del profilo reddituale dei beneventani mostra un quadro a tinte fosche, che relega Benevento al 96° posto. I pensionati sanniti sono i più poveri d'Italia, con un importo mensile di poco superiore ai 500 euro, esattamente la metà dell'assegno percepito dai milanesi, ma è sufficiente spostarsi a Caserta per arrivare a quota 620 euro. Per costrizione o per vocazione, L'avaro sembra essere il personaggio letterario preferito dai beneventani: i consumi mensili pro-capite si fermano a 760 euro (99° piazza), contro gli oltre 1.400 dell'opulenta Biella, leader assoluta; per trovare le prime città del centro-sud, bisogna scorrere la classifica fino al 58° posto di Viterbo o al 61° di Latina, dimostrazione ulteriore della frattura tra l'Italia che corre e quella che insegue. Il conto in banca parla chiaro: il deposito medio dei sanniti non supera i 5.600 euro (95° posizione), ad anni luce di distanza dai 33mila di Trieste o dai 31mila di Milano, mentre a Napoli, prima città del Mezzogiorno, non si superano gli 8.600 euro. In controtendenza il dato sulla ricchezza pro-capite, per il quale Benevento raggiunge un insperato 26° posto: sarebbe interessante capire dove finiscono questi soldi, certo non dissipati nei consumi né accumulati in banca, forse investiti nel tradizionale bene-rifugio, il mattone. Nella città della Strega comprare casa può essere alla portata anche dei portafogli meno capienti: il costo di un appartamento a ridosso del centro cittadino si attesta sui 1.600 euro al metro quadro, un sogno per chi vuol comprare casa a Bologna (4.000 mila euro al mq) o a Roma (5.150 al mq).
Servizi e ambiente
Una débacle per Benevento, che scivola dal 47° posto dello scorso anno all'81° del 2009, proprio nel settore in cui la precedente rilevazione aveva registrato miglioramenti sostanziali. La dotazione di infrastrutture è ancora molto carente (83° posizione), e non fa sorridere nemmeno la valutazione di Legambiente sulla tutela dell'ecosistema (74°); essere giudicati in tempi ragionevoli non è appannaggio dei beneventani (75°), se è vero che solo un terzo delle cause nuove e pendenti giunge a conclusione, quota che a Salerno si riduce al 25%, fino al 23% di Caserta. Note positive invece sull'istruzione superiore (ottimo 14° posto nazionale, con 3,5 istituti superiori ogni 1000 giovani in età scolare) e sull'incidenza dei tumori: Benevento è una delle province italiane meno colpite dal cancro (24 morti per tumore su 100, contro i 36 di Brescia). L'analisi dei dati è confermata dall'indagine parallela sulla percezione dei residenti: il 22% degli intervistati individua i servizi e l'ambiente come settori problematici, relegando Benevento all'85° posto, in linea con la classifica oggettiva. Per avere un termine di paragone, basti pensare che a Bolzano solo l'1% mostra lo stesso atteggiamento.
Popolazione
Benevento in caduta libera anche negli indicatori demografici, con trenta posizioni perse nel confronto con il 2008 (94° posto attuale contro il precedente 64°). Il tallone d'Achille è sicuramente l'attrattività demografica, con un saldo positivo di soli 7 residenti iscritti in un anno rispetto a quelli che cambiano residenza (la provincia che detiene il primato, Olbia Tempio, raggiunge quota 89): fenomeno aggravato da un tasso di natalità molto basso (0,9 nati ogni mille abitanti, 94° posizione in classifica). Come dire, l'esodo da Benevento è senza ritorno, e chi resta in patria non si preoccupa troppo della sopravvivenza della specie. Anche in questo caso, non tutto è perduto: i giovani sanniti sono tra i più istruiti della penisola (l'8% di essi è laureato, contro il 3% di Bolzano, inedito fanalino di coda), e solo 12 province riescono a fare meglio.
Tempo libero
Come spendere il proprio tempo libero? Il Sannio non va oltre l'88° posto nella classifica generale: in provincia si legge pochissimo (l'indice di assorbimento è un desolante 0,17%) e le sale cinematografiche scarseggiano, ma in mancanza d'altro non si sprecano molte energie nello sport (89° posizione) e nemmeno nel volontariato (83°).
Affari e lavoro
Di segno inverso la performance negli indicatori economici, in cui Benevento risale di quindici posizioni e agguanta un dignitoso 55° posto, ancora più significativo se confrontato con il 91° del 2007. La crisi non scalfisce l'indole imprenditoriale dei beneventani (12 imprese registrate ogni 100 abitanti, decima piazza assoluta), che si rivelano abili nocchieri tra gorghi e flutti della tempesta finanziaria: solo un'impresa su 100 dichiara fallimento, un indice di mortalità tra i venti più bassi in Italia, contro le 26 di Avellino e le 39 di Napoli. Il focus sul mondo del lavoro evidenzia una quota di occupazione femminile ancora residuale (28%) ma anche una - sorprendente - evoluzione positiva nel tasso di disoccupazione: per ogni cento disoccupati del 2004, ne restavano 77 nel 2008, un dato che fa salire Benevento al gradino numero 26.
Ordine pubblico
Nella classifica della sicurezza la provincia sannita raccoglie il suo miglior risultato, un'ottima 29° piazza in un elenco che rovescia l'ordine usuale, con le città più ricche del centro-nord confinate nelle parti basse della graduatoria. Limitata l'incidenza di borseggi e scippi, come pure le incursioni dei opi di appartamento (1,5 ogni mille abitanti), molto contenuta la criminalità minorile (8 minori arrestati e denunciati su mille, 10° posto assoluto), preoccupano le truffe e le frodi informatiche (1,3 ogni mille abitanti, 74° posizione). Negli ultimi cinque anni, i reati denunciati sono in aumento (+19%), fenomeno comune a quasi tutte le province italiane, anche se negli altri casi l'incremento è molto più marcato (da Salerno, +46%, fino a Viterbo, + 60%). Forse è questa consapevolezza a incrinare la serenità dei beneventani: 15 intervistati su 100 giudicano grave il problema della criminalità, dato che fa scivolare Benevento dal 29° posto della graduatoria reale al 79° della classifica delle opinioni. Se è facile la discesa nell'Averno, la speranza è che si possa risalire nel mondo dei vivi (che vivono bene).
PIERLUIGI DE ROSA