Negozi chiusi la domenica: il dibattito è aperto tra favorevoli e contrari Economia

Nel 2011, insieme ad altri provvedimenti per promuovere lo sviluppo, fu approvata la liberalizzazione degli orari e dei giorni di apertura degli esercizi commerciali.

Tale provvedimento, già all’epoca, fu discusso e incontrò la disapprovazione di alcuni, che lo ritennero dannoso per i lavoratori. Oggi sono stati presentati, sia da parte di alcuni rappresentanti del governo, sia da parte di esponenti dell’opposizione, dei progetti di legge che intendono ridurre tale liberalizzazione.

L’iter dei disegni di legge è lungo e il progetto potrà subire, naturalmente, nel suo cammino dei cambiamenti; certamente l’argomento suscita l’interesse dell’opinione pubblica.

La proposta della Lega, che è la più rigida, prevede delle deroghe alla chiusura dei giorni festivi solo per le città turistiche e solo per alcune festività.

Certo, tale provvedimento avrebbe indubbiamente dei riflessi importanti sui rapporti di lavoro, sulle famiglie e, in particolare, sulle loro abitudini. Da una parte, infatti, tanti lavoratori potrebbero trascorrere in famiglia o, comunque, a loro piacimento, le festività e le domeniche, ma va detto anche che molti consumatori oggi aspettano proprio i giorni festivi per dedicarsi allo shopping o ad acquisti importanti da farsi con più calma e attenzione.

Inoltre, secondo alcuni, la chiusura nelle festività determinerebbe un aumento del numero di persone che per i loro acquisti si rivolgono ai negozi online e favorirebbe, di conseguenza, le grandi multinazionali che operano in questo settore.

Probabilmente la chiusura nei giorni festivi favorirebbe i piccoli negozi, quelli cosiddetti di prossimità, che, essendo in genere gestiti in ambito familiare, incontrano grandi difficoltà a rimanere aperti nei giorni festivi e perciò finiscono per perdere una parte della clientela.

Va ricordato anche che, nel tempo, più volte la Chiesa cattolica ha espresso la sua opinione sull’apertura dei negozi nei giorni festivi, ritenendo che le festività debbano essere dedicate al riposo dal lavoro, alla religione e alla famiglia. Quindi, è opportuno che su questo argomento, che tocca da vicino la vita dei cittadini, vi sia una legislazione chiara, anche per evitare che i commercianti si spiino a vicenda per prevedere le scelte del concorrente.

La chiarezza delle disposizioni eviterà anche questo stress, non consentendo che l’apertura domenicale venga praticata tenendo conto di ciò che fa il concorrente, ma, soprattutto, non genererà confusione tra i consumatori e, di conseguenza, consentirà di bilanciare l’interesse degli acquirenti, dei commercianti e dei lavoratori.

RENATA DEL PRETE