Sostegno alle imprese per far ripartire l'economia Economia

Tutto ciò che appartiene alla Cultura è un nostro arricchimento e patrimonio da valorizzare. Sulle criptovalute occorre molta prudenza e conoscenza dei meccanismi. Oggi per competere bisogna superare la visione imprenditoriale individualista: fare Rete è un esercizio virtuoso e vincente. BPP è pronta a svolgere il suo ruolo di sostegno ma anche di spinta alla ripresa e allo sviluppo del Sannio

L’inflazione torna ad impennarsi, l’abbassamento dei costi energetici resta un miraggio, alcune materie prime sarà difficile reperirle nonostante i prezzi elevati. Come sempre accade, nei momenti di crisi per imprese e famiglie a svolgere un ruolo fondamentale sono chiamate le banche, soprattutto quelle di prossimità che vivono più da vicino umori e aspettative della propria clientela. Nasce da qui l’intervista con il dottor Mauro Buscicchio, direttore generale BPP: tra i principali istituti del Sud con 100 filiali -di cui 6 nel Sannio- e 21 Agenzie BPP Sviluppo.

Solidità ed accortezza. Sembrano essere queste le due parole che meglio descrivono storia e vision della Banca.

Banca Popolare Pugliese ha, da sempre, interpretato in modo naturale il proprio ruolo di sostegno alle iniziative, alle esigenze e allo sviluppo dei territori dov’è presente. Per fare ciò occorre avere un’adeguata solidità patrimoniale e organizzativa, fatta di mezzi e di persone che credono e perseguono in modo attento e convinto la mission aziendale. Noi abbiamo adottato da molti anni un codice etico che riporta ciò che è nel nostro DNA e ciò che la nostra storia esprime e realizza da tempo. In poche parole, cerchiamo di operare in modo corretto ed equilibrato e fondando sulla fiducia e sulla professionalità il nostro modo di fare Banca. Nel divenire sempre più convulso e complesso degli scenari politici, economici, sociali e legislativi diventa sempre più difficile, ma noi crediamo di dover e poter continuare ad operare con questa filosofia e visione perché siamo convinti del ruolo imprescindibile che una Banca di territorio ha per le economie locali e per il supporto alle famiglie e alle imprese.

In una recente intervista ha posto l’accento sui “bassi salari” dei lavoratori italiani. Se a questo si aggiungono i pochi investimenti delle imprese sul lungo termine, far ripartire l’economia sarà impresa ardua. Cosa servirebbe concretamente per riportare fiducia sui mercati e tra i consumatori?

Il mio riferimento ai bassi salari era in relazione al diminuito potere d’acquisto dei redditi rispetto all’aumento dei prezzi dei beni e al conseguente incremento dell’inflazione, non esistendo più un meccanismo di adeguamento automatico. Inoltre, siamo ben consapevoli del “peso” della tassazione dei redditi non solo a carico dei lavoratori ma anche e soprattutto a carico delle imprese per gli oneri previdenziali. Indubbiamente, il livello così elevato del debito pubblico non lascia molti spazi per interventi di riduzione della tassazione in mancanza di variazioni importanti sul lato della efficienza della spesa pubblica e dell’aumento del PIL. Non ho fatto riferimento a caso al termine “efficienza” e non al consueto appello alla “diminuzione” della spesa pubblica, perché personalmente ritengo che il tema non sia tanto il quantum ma il come e di conseguenza quali effetti la spesa pubblica consegue sul benessere della collettività, inteso sia in senso reddituale sia in senso sociale. A mio avviso, un migliore utilizzo delle risorse pubbliche sia per spese correnti ma soprattutto per investimenti non può che generare un miglioramento delle condizioni generali e di conseguenza delle stesse aspettative di imprenditori e famiglie. Se ci si muove in un contesto favorevole e soprattutto stabile, sia politicamente sia legislativamente, la prospettiva ad investire a medio e lungo termine è senz’altro agevolata e spinta come anche quella dei consumi. In questo contesto, potranno essere un importante tassello i progetti che dovrebbero essere realizzati nell’ambito del PNRR.

Un altro punto che sottolineava è “l’autoconsumo energetico”, che unito alle possibili soluzioni alternative e sostenibili determineranno il futuro delle fonti d’energia. BPP, già all’avanguardia sul digitale, che strumenti ha concepito sui temi legati alla transizione energetica?

Banca Popolare Pugliese, già molto prima del tema pressante della transizione energetica ha sostenuto tante iniziative legate soprattutto al fotovoltaico. Il contesto attuale che vede fortissimi interessi ed esigenze verso l’attenzione ai rischi climatici e ambientali, allo sviluppo sostenibile e al cosiddetto “autoconsumo” energetico di famiglie e imprese, ci trova pronti ad affiancare le iniziative che sarà opportuno realizzare sia con riguardo all’efficientamento energetico delle abitazioni, sia con i recenti indirizzi anche normativi che agevolano la installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle aziende, ivi comprese le imprese agricole, per le quali esistono particolari condizioni. BPP è, come sempre, presente per le diverse esigenze d’investimento, anche con il supporto delle garanzie pubbliche a cui è possibile fare ricorso.

Il vostro istituto ha sempre sostenuto i comportamenti virtuosi di imprenditori che operano per lo sviluppo dell’economia, la crescita del lavoro e lo sviluppo delle condizioni di vita delle persone, soprattutto dei più giovani. Sarà così anche in questa fase di… decrescita?

Crediamo che è soprattutto nelle fasi di difficoltà che occorre svolgere il proprio ruolo non solo di sostegno ma anche di spinta alla ripresa e allo sviluppo. Noi crediamo che ogni azienda che produce ricchezza deve restituire qualcosa al territorio dove opera sia in termini di redditi ai propri dipendenti, ai fornitori possibilmente locali, alle amministrazioni pubbliche ma anche alle finalità di natura sociale, culturale, artistica e sportiva. La nostra Banca cerca, con equilibrio e prudenza, di svolgere in modo completo la propria attività e di rendere la propria presenza tangibile e produttiva, consapevole di essere parte del tessuto sociale ed economico in cui è presente con le proprie strutture e soprattutto con i propri uomini che, nella massima parte, sono radicati fortemente nella società locale e ne conoscono a fondo i problemi e le esigenze.

Il Web ha generato nuove monete come bitcoin e altre criptovalute, che stanno catturando l’attenzione di investitori soprattutto giovani e poco esperti. Quale il consiglio da buon padre di famiglia, come si diceva una volta?

Si tratta di strumenti e mercati assolutamente nuovi e poco conosciuti, con andamenti di valore molto volatili. Così come per gli investimenti che mettono a rischio il capitale, occorre molta prudenza e conoscenza dei meccanismi di funzionamento che, soprattutto per le criptovalute, sono poco comprensibili e spesso non chiaramente noti, prima di poter approcciare a questi prodotti. Il tema principale, a mio avviso, è che manca una regolamentazione in questo ambito. Sarà interessante vedere come BCE, che sta lavorando per arrivare all’euro digitale, disciplinerà la diffusione e il mercato di questa nuova valuta.

La vostra Banca investe in iniziative d’interesse culturale, come la mostra “Gli artisti di terra d’Otranto nella collezione della Banca Popolare Pugliese”. Nell’era digitale, perché è importante puntare anche sulla Cultura per una crescita sana di un territorio?

Perché la cultura è parte della nostra storia, anzi ne costituisce una base importante e serve per riconoscere la nostra identità, rafforzare il senso di appartenenza e avere una rappresentazione di ciò che artisti, poeti, scrittori hanno vissuto e hanno voluto tramandare. Tutto ciò anche per coglierne il significato che ognuno, con la sua sensibilità e storia, vuole darne e poterlo utilizzare per progredire e guardare avanti. In breve, tutto ciò che appartiene alla Cultura è un nostro arricchimento e patrimonio da valorizzare.

BPP ha scelto di sponsorizzare la piattaforma di marketing territoriale “eccellenzesannite.it” permettendo a tantissime micro e piccole aziende di avere una maggiore visibilità sul Web, gratuitamente. Perché è importante che il saper fare sannita sappia “fare rete” per emergere sui mercati?

Come tutti sappiamo il termine di mercato non può essere più confinato ad un perimetro territoriale, anche se ci riferiamo a micro e a piccole imprese. Il Web ha una visibilità universale e immediata, senza confini né limiti ed è uno straordinario canale e veicolo di trasmissione delle informazioni e delle offerte che viene utilizzato non solo da chi è molto lontano fisicamente ma anche da chi è dietro l’angolo. Riuscire a organizzarsi in Rete è un esercizio senz’altro virtuoso e vincente e che, soprattutto per le imprese meridionali, è un elemento su cui dover lavorare per superare la visione imprenditoriale individualista e per consentire un allargamento operativo e commerciale della propria sfera di attività in un ambito organizzativo ben più ampio e propositivo.

GIUSEPPE CHIUSOLO