Cambiare strada si può... parola di Luigi Di Cicco Enti

Hanno trovato un parterre numeroso e fortemente interessato, gli autori del libro “Gramigna”, presentato domenica sera presso il Liz Gallery nell’ambito della rassegna LizLegge. Michele Cucuzza, il noto conduttore televisivo e Luigi Di Cicco, figlio di uno dei clan camorristici più potenti dell’aversano, hanno raccolto consensi e simpatia fra il pubblico che si è fermato ad ascoltare, inizialmente per curiosità, e poi per vero interesse verso l’argomento che si stava trattando.

Gramigna”, il titolo del libro scritto a quattro mani, racconta la storia di Luigi Di Cicco, figlio di un boss della camorra del casertano che è riuscito a cambiare strada, a non seguire le orme de padre e crearsi una nuova vita fatta di lavoro onesto, di rispetto vero e di libertà.

Il giornalista Pellegrino Giornale, a cui è stata affidata la presentazione del libro, ha descritto i vari passaggi che hanno messo insieme Cucuzza e Di Cicco, che si sono conosciuti casualmente durante una crociera. La semplice conoscenza, pian piano è diventata amicizia, da cui è nata la necessità di Di Cicco di raccontare le sue esperienze come figlio di un boss sempre in carcere, ed una madre sempre attenta al figlio, e sempre vigile per non fargli commettere sbagli.

Ed infatti, come lo stesso Di Cicco ha raccontato, è grazie a questo continuo sorvegliare da parte della mamma e continuo preoccuparsi del padre, che nonostante fosse lontano dalla famiglia, imponeva al figlio di studiare , di rigare diritto e di non percorrere la sua strada.

Ho scelto la strada più stretta, più difficile, ha spiegato Di Cicco, rivolgendosi ai giovani presenti. Da ragazzo, essendo figlio di un boss, mi ossequiavano, ma io non volevo quel rispetto. Me ne sono andato, sono arrivato a Civitavecchia dove ho trovato altri campani. Ho scelto la libertà ed il rispetto che derivano dai sacrifici e dal mio lavoro. Il facile guadagno, ottenuto senza sacrifici, non porta al rispetto ed alla libertà. Oggi, sottolinea Di Cicco, sono libero di vivere con la mia famiglia, e di fare le mie scelte”.

A Civitavecchia, dove gestisce un ristorante e vive con la famiglia, Di Cicco ha fondato l’Associazione dei “Campani a Civitavecchia”, attiva anche nel sociale, ed attraverso la quale, si è impegnato a dare una mano ai giovani che vogliono uscire da percorsi sbagliati.

Nel suo intervento, il conduttore Michele Cucuzza, nel sottolineare alcuni momenti che hanno caratterizzato la stesura del libro, ha annunciato che giovedì prossimo, il libro sarà presentato anche nella sala stampa della camera dei deputati, dove chiederà ai politici di mettere in campo iniziative forti affinchè sempre più giovani possano dire no alla camorra ed alla criminalità.

Inoltre, essendo il tema trattato i “Gramigna” di grande attualità, insegnanti e dirigenti presenti fra il pubblico, si attiveranno per fare incontrare Di Cicco con gli studenti, quale esempio che se c’è la volontà è possibile uscire da ogni tipo di tunnel.

LUCIA DE NISI

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